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Post n°3 pubblicato il 29 Ottobre 2008 da io_ishtar
Samhain è il tempo in cui il semestre scuro comincia. Samhain (pronuncia sàuin, ma anche sàun o sevèn) è il termine gaelico, che viene attualmente usato, per indicare la stagione invernale, stesso termine che si usava presso gli antichi popoli celtici, per indicare questa stagione. A Samhain si celebrava il Capodanno celtico, e poichè il freddo era dominio di Cailleach (divinità irlandese che stava ad indicare una strega divina o una divinità creatrice, dea della terra), i rituali riguardavano il mondo dei morti, attraverso divinazione e narrazione di storie. L’anno agricolo celtico, iniziava iniziava con Samhain (in novembre), alla fine dei raccolti, quando il terreno veniva preparato per l'inverno. In questo giorno, spiriti e creature fatate, invitano i mortali a trascorrere insieme un anno sulla collina delle delizie insieme a loro; i druidi invece, scrivevano messaggi, per i defunti, che poi affidavano al fuoco. Quando il mattino giungeva, i Druidi portavano le ceneri ardenti del fuoco presso ogni famiglia, la quale provvedeva a riaccendere il proprio focolare domestico. La migliore spiegazione del perchè i Celti spegnevano il fuoco, non era quello di scoraggiare la permanenza degli spiriti maligni, ma perché tutte le tribù celtiche dovevano riaccendere il fuoco da una sorgente comune, il Sacro Fuoco Druidico che era lasciato bruciare nel Mezzo dell'Irlanda a Usinach. Una antica tradizione popolare, ci racconta che, nella notte di Samhain, si praticavano i riti divinatori per la previsione del tempo, per i matrimoni e per la fortuna per l'anno venturo. Come spesso succedeva, con gli elementi 'pagani' del cristianesimo, anche alcune feste celtiche passarono nella cultura cristiana, dopo che i romani sottomisero i Celti, e quando, più tardi i cattolici cercarono di convertirli. Divenne però chiaro alla Chiesa che i Celti, nonostante la loro apparente sottomissione alla cultura cristiana, continuavano ad aderire caparbiamente ad alcuni elementi del loro vecchio credo. |
Post n°2 pubblicato il 27 Ottobre 2008 da io_ishtar
Ishtar, regnava anche su tutti i cicli o mesi lunari dell’anno; e la fertilità dell’anno stesso, cioò tutto quello che era nato durante i dodici mesi, veniva considerato un suo frutto. In Mesopotamia, il rigoglio primaverile ha vita molto breve, bruciato dal sole estivo, e per questo la morte di Tammuz non avviene in autunno, quando ad esempio da noi la natura entra nella fase del riposo, ma all’inizio dell’estate. Il lutto di Ishtar per Tammuz (o di Afrodite per Adone) è l’origine mitica del digiuno delle lamentazioni, che costituì un rituale di primaria importanza nella religione della Grande Dea. A quanto pare esiste una certa corrispondenza con il Ramadan,una delle cerimonie religiose più importanti- dei maomettani, che sembra essere l’antico lutto per la morte di Tammuz. Ishtar e tutte le donne entravano in lutto per lui, e infine essa intraprendeva il pericoloso viaggio nella terra del Non Ritorno, per liberarlo. Era soltanto dopo che lei tornava sulla terra, che la fertilità e anche il desiderio sessuale, tornavano a vivere. Come la luna, non può mai essere posseduta. È sempre vergine. Questa concezione della natura della dea, è in deciso contrasto con l’ideale del matrimonio, che vivano divinità come Era. La fedeltà alla parola data è il principio che viene venerato. Nel caso di Ishtar si tratta di fedeltà, non ad un contratto, ma al sentimento attuale, alla realtà come è vissuta nel momento. |
Post n°1 pubblicato il 26 Ottobre 2008 da io_ishtar
Ishtar la Grande Madre è nuda, poiché la Verità non ha bisogno di coprirsi di veli. E’ la dea della fertilità, dalla quale proviene il potere della riproduzione e della crescita per tutto ciò che vive. |
Inviato da: kim.s
il 05/04/2010 alle 22:10
Inviato da: yemaya2008
il 05/11/2008 alle 21:21
Inviato da: io_ishtar
il 29/10/2008 alle 16:17
Inviato da: lunanera73
il 27/10/2008 alle 19:01