Creato da: iononmangio il 22/09/2006
diario di una bipolare et cetera

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meglio suicida piuttosto che grassa

Post n°9 pubblicato il 09 Febbraio 2007 da iononmangio

non ho più scritto dal giorno in cui ebbi quell'idea. nemmeno sfogarsi o lasciare un segno qualunque aveva senso: tanto, per chi? per cosa? niente e nessuno, il nulla più assoluto. un nonsenso.

alla fine a quella visita ci sono andata. e ci sono andata per caso, perchè me ne ero anche dimenticata e quando me ne sono ricordata le ho dato così poca importanza che mi sono detta mah, vediamo col lavoro come sono messa... se non ho nulla da fare ne approfitto per andare a fare shopping. a sperperare un pò di soldi in vestiti che non ho mai occasione nè voglia di mettere. un pomeriggio di vacanza.

ed invece è andata diversamente.
rispondevo alle sue mille domande senza provare nulla... completamente staccata dalla mia vita e dai miei problemi, forse perchè abituata a raccontarli al medico di turno.
Mi colpiva il fatto che sembrava prendere la mia storia molto seriamente, con un'espressione grave... sembrava non riuscire a districarsi tra le vicende, i ricoveri, le medicine, le patologie. Ripeteva spesso, "mi faccia capire".
Alla fine sembrava aver capito abbastanza per poter affermare che la mia situazione è complicata e complessa, e che la sua proposta è il ricovero.

Basta una parola per far riaffiorare nella mente così tanti ricorsi, immagini, stati d'animo... ricovero, ancora? ed in psichiatria per di più?
Ma sono così grave?
Forse non me ne rendo conto. Forse, come ha detto lei, ci sono così abituata che per me è diventato normale.
Ero convinta di andare e sentirmi dire le solite fesserie, poi una pacca sulla spalla e qualche pastiglia con un nome diverso, o magari nemmeno quello.
Non me lo aspettavo comunque alla prima visita.
Le chiedo un'alternativa, ma dice che se non accetto il ricovero non mi prende in cura.
"Lei è giovane, ha tutta la vita davanti... non le piacerebbe vivere una vita normale, senza tutti questi problemi?": pendevo dalle sue labbra. Io non lo so com'è stare senza tutti questi casini.
esiste una soluzione diversa dal suicidio e più allettante?

E così sono in lista, una lista lunga, pare.
Dovrei sentirmi meglio, no? Uno mi sventola sotto il naso la chiave di tutto - o quasi - ed io mi sento addirittura peggio? Era successo così anche l'altra volta.
Forse è la paura dell'ignoto che quel reparto rappresenta per me. Sicuramente la soffferenza che provo nel rivivere la distanza e l'indifferenza della gente che mi vuole bene: quando sto peggio non si avvicinano, ed io mi sento sempre più sola nella mia merda, e sempre più convinta che il suicidio è l'unica via, perchè in un mondo così io non ci riesco a stare, tra persone così io non ci riesco a stare... colpa mia, che sono fatta male. Ma non riesco a tollerare quell'egoismo - che molti definiscono sano - che caratterizza il genere umano.

Non volgio crearmi false illusioni, non voglio sperare che io esca da quell'ospedale e sia in grado di vivere. Mi sembra così impossibile.
Ma supponendo anche che sia possibile, la condizione sine qua non per farmi ricoverare è non ingrassare. le medicine che ha citato so che fanno ingrassare, non tutte e non per tutti, ma io non devo essere tra questi.
Preferisco non guarire e suicidarmi piuttosto che ingrassare.

 
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Ancora viva

Post n°8 pubblicato il 20 Dicembre 2006 da iononmangio

Non ci credo nemmeno io, ma sono sopravvissuta.
Credo che il merito sia della psicologa; ma lei non ci sarà ogni volta.

Riacquisita un pò di ragionevolezza e con molta disperazione in meno, ho riflettuto sul fatto che prima che un altro attacco suicida mi colga all'improvviso potrei provare a rivolgermi ad un centro specializzato. Giusto x avere un altro parere. Se riesco ad arrivare fino a quel giorno. Se riesco a convincermi abbastanza, poichè vivere mi fa molta più paura che morire.

Era al primo posto della classifica, con un indice di guarigione altissimo; non che mi sia fatta ingannare da tale numerino, poichè anche l'ospedale in cui sono stata ricoverata aveva un numerino alto, ma bisognava vedere cosa consideravano loro per guarigione. E' una questione politica anche questa.
Non sono fiduciosa per niente. Temo che mi spediscano all'ambulatorio per i dca, temo che mi vogliano ricoverare, temo che mi propongano come unica chiave d'uscita quella dell'alimentazione.

Non ingrasserò mai, se lo scordano.

Meglio suicida piuttosto che grassa.

 
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Post N° 7

Post n°7 pubblicato il 17 Dicembre 2006 da iononmangio

penso che il giorno in cui mi sarò suicidata questo blog forse potrà servire alle persone che mi vogliono bene x farsi una ragione della mia morte, x capire che in fondo è stata la cosa migliore x me.

non sto bene. tutti lo sanno, ok, ma non vi è sollievo o soluzione a ciò.
non ce la faccio più ad andare avanti così... nulla riesce a strapparmi via questo umor ater, e più che depressa penso di essere estremamente realista e troppo dodata di intelligenza emotiva.
La vita x me è un peso da cui non ho sollievo, se non quando dormo o quando mi stordisco col sonnifero o l'ansiolitico, e cioè quando sono in uno stato di vita non cosciente, quando ci sono ma è come se non ci fossi. Non esserci mi fa stare meglio, perchè non ci sono e non sento.

Mio fratello saprà dare ai miei genitori gioie e soddisfazioni x dimenticarsi di me, una persona eternamente depressa ed infelice x cui la cosa migliore è stata sicuramente il non esserci più. Voglio che sia così. nessuno dovrà piangere x me, dovranno essere tutti felici perchè finalmente non soffrirò più così.
Restare significa soffrire.
Come ci si può aspettare che io resti, io qui sto male, è un'agonia...
A volte mi illudo pensando che forse se avessi una persona accanto tutto sarebbe diverso, ed io smetterei di essere così depressa. Mi sembra che una persona che ti ama, con cui avere dei figli e creare una bella famiglia, potrebbe cambiare tutto e rendermi un'altra.
Poi torno ad essere realista, e mi ricordo che in 30 anni di vita mai ho visto gli occhi innamorati di nessuno, mai nessuno mi ha detto di essere importante x lui, tantomeno di amarmi o volermi bene - nemmeno quando non ero depressa. Se ne straniscono tutti, "Eppure, sei così bella!". Grazie x aiutarmi ad individuare il perchè di tutto ciò: io non ho nulla x cui essere amata, e me lo state implicitamente dicendo anche voi.
Quindi non accadrà, ma supponendo anche che accadesse, come potrei sostenere una gravidanza? non sono in grado di mangiare abbastanza, tantomeno di accettare che il mio corpo cambi verso l'abbondanza. Una madre depressa, anoressica, una come me non potrebbe mai essere positiva x un bambino, nonostante la mia dolcezza ed il mio grande istinto materno: una rondine non fa primavera.
Alla fine di tutto ragionamento quindi è anche meglio che io non abbia trovato nessuno, avrei potuto generare futuri infelici o, peggio, depressi.
La continuità della specie non mi sembra così importante. Perchè dovrebbe essere importante costringere alla vita? E' davvero un gesto d'amore dare la vita? Chi può credere che sia così bello e positivo stare al mondo?

Vorrei tanto che la mia psicologa mi salvasse.
Però non può, ed io non posso gravarla di una resposabilità così grande.
Vorrei essere sua figlia, lei non mi avrebbe fatta arrivare fino a questo punto. Amo mia madre, ma non mi salverà mai.

 
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Sempre più magra

Post n°6 pubblicato il 25 Ottobre 2006 da iononmangio

Il peso continua a calare. Questa è la sola cosa che va bene ultimamente... niente abbuffate, giusto qualche eccesso, ma non più di una volta a settimana e rimediato con attività fisica compensatoria. Niente vomitate, anche. Non c'è più l'impulso. Mi basta avere lo stomaco vuoto, sentire fame.
Eppure, non mi sento mai contenta. Per ogni mezzo chilo che se ne va, ce ne sono altri mille che voglio eliminare, conscia di essere su una strada che non mi porterà da nessuna parte. Solo ulteriore odio e schifo.
Ma come si fa a desiderare di tornare indietro quando questi chili li vivo come se fossero moltiplicati per cento? Mi dicono tutti che sono magrissima, che mi si vedono le ossa... io vedo tutt'altro.

Quando mi guardo allo specchio vedo un essere vomitevole, disforme; lo travesto con un'abbigliamento curato, trucco perfetto, occhiali da vista alla moda con doppia funzione para-occhiaie.
Mi faccio veramente schifo. Mi sento proprio disgustata da me stessa.
E' terribile dover convivere con qualcosa che ti crea disgusto... è come dover vivere appiccicata 24 h/24 ad un insetto.

Quando qualcuno mi fa male, quando qualcuno in un certo senso tradisce le mie aspettative, i miei sentimenti, io d'istinto provo ancora più odio e schifo per me stessa, perchè quella è la dimostrazione tangibile che non valgo nulla e faccio schifo.

Così è stato nell'ultima seduta con la psicologa, mentre mi chiedevo che diavolo ci faccio io ancora seduta di fronte ad una psicologa, come se qualcosa si potesse cambiare.
Tanta fatica per lasciarla entrare nel mio mondo... ed ora che con un piede ci è dentro, la più piccola mossa falsa ed io torno sulla difensiva. Non riesco a razionalizzare, il rapporto psicologo-paziente è veramente una tortura masochistica: devi lasciarti andare a lui e "legarti", però devi rimanere abbastanza distaccato per poter vivere serenamente i gesti che ti ricordano che in realtà tu stai pagando per avere un servizio.

Io sto pagando una persona affinchè ci sia qualcuno su questo mondo che vede che esisto e che sto male.

Questa persona quando chiude la porta continua allegramente la sua vita, io posso vivere o morire ma a lei la sola cosa che cambierebbe è il conto in banca.

La sto odiando.

Io sono come le pareti di una bolla di sapone.

Da giorni lotto contro il desiderio di tagliarmi... ogni volta mi dico che tanto qualche taglio in più non fa differenza sul mio braccio, ma poi penso a chi ho visto ridursi ad avere un braccio zebrato, e sicuramente prima di arrivare a quel punto aveva avuto i miei stessi pensieri. Quando aveva avuto il tempo di averli.
Da circa un mese e mezzo non ho l'impulso istintivo, senza pensiero... quella sorta di raptus che non ti dà tempo di avere pensieri... quello che nemmeno me ne rendo conto e mi ritrovo i tagli già fatti.
Però sto male, mi sento emotivamente ferita e la sola cosa che mi viene in mente di fare - perchè so che mi dà sollievo - è tagliarmi.

 
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gli uomini, esseri ignobili

Post n°5 pubblicato il 16 Ottobre 2006 da iononmangio

Dio avrebbe dovuto riservare maggior riguardo agli animali; o forse, privandoli della ragione, li ha resi già migliori e di gran lunga superiori a noi.

Non posso e non voglio ascoltare gente che pensa che gli animali si possano prendere e spupazzare e restituire e tenere solo se ti va, se ti piace, se ne hai voglia.

Come posso voler mangiare quando esiste questo schifo nel mondo? Come si fa ad uscire dalla depressione quando il mondo è questo e queste le persone che lo abitano.

 
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