Creato da porchettavincenzo il 14/12/2008
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E non basta ancora

Post n°406 pubblicato il 02 Novembre 2016 da porchettavincenzo

 EdÈ in questo quadro non certo “georgico”, già descritto nel precedente articolo,che va inquadrato l'esodo della speranza di questi sventurati, aiutati dallenostre forze di cielo, di terra e di mare. Essi si accalcano sulle nostrecoste, spinti dalla cattiveria umana e dallo smodato desiderio di dominio deipotenti della terra. Questi, costruttori d’armi nonché abili mercanti copertidal cannone, sfruttano furbescamente la loro disperazione e li spingono adinseguire chimere. E corrono, questi sventurati verso di noi annichiliti dafalsi complessi di colpa, come loro deboli ed economicamente provati. Sono i “Barbari”di oggi, affamati più di noi, ma ancora non violenti, occupano le nostre case,usano le nostre strutture sanitarie, mangiano il nostro pane, indossano inostri vestiti, invadono e dilagano nelle nostre campagne e riempiono lènostre fabbriche. Sono tanti, tanti, più deiGoti, dei Visigoti, degli Ostrogoti etc. Le nostre strutture non ce la fannopiù. La cosa diventa drammatica, quando ci si rende conto, che i nostri avidipapponi, forse per soldi, forse perché non lo capiscono e lasciano che il fiumedilaghi, né si può escludere, che non standoci più con la testa, non sappiano quelche fanno. E intanto muore la nostra morale, cambiano le nostre tradizioni ementre il Colosseo fa da sfondo a moschee ideali se Ne va la nostra lingua, sacrificataper la pochezza di carattere alla gloria del Dio della “perfida Albione”, dasempre nemica dell’Europa.  Ed ecco che,quasi irata la terra per la tanta nostra stoltezza, ruggisce, si rivolta,travolge e distrugge le nostre case. E Così, mentre i popoli vicini, chepredicano una falsa fratellanza, alzano muri e argini d’ogni genere, noispalanchiamo incoscientemente le porte alla nostra rovina, mettendo addiritturaa disposizione le nostre navi e quanto in anni di sacrifici e di lavoro abbiamocostruito. E dio è con loro.

 
 
 
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Soffia vento del sud

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Castelforte dalla guerra ad oggi

In questa pagina, propongo la visione di una serie di filmati su Castelforte (LT), ricavati da presentazioni preparate a partire dal 1995. Il lavoro è ovviamene personale e tali sono le valutazioni che talvolta vengono riportate.

!°video:-Come eravamo         

                  

     2° video:- La grerra

 

3°video:- I primi eventi dopo la Liberazione

4°video:- La ricostruzione

5°video:- Castelforte oggi

6°video:- Le frazioni

7°video:- filmato schede n°1

8°video:-filmato schede n°2

9°video:-filmato schede n°3

 

 

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C'é nell'aria il sapore dei tempi che sono fatti

in allestimento

 domani sarà pronto

 

Non più uomo del Sud la valigia di cartone

Basta insulti e umiliazioni. Sono centocinquant' anni che i Nordisti ti mortificano e ti sfruttano, non sei ancora sazio? Ti definiscono Piagnone e usano tutti gli strumenti che hanno per suscitare in te un senso di colpa. Vogliono annullare ogni tua capacità reattiva per farti accettare passivamente e per altri centocinquant'anni il nuovo colpo che hanno preparato. Ancora non ti pesa l'antica valigia di cartone? E tu, mamma del Sud, dov'è tuo figlio?  Forse dorme nella vecchia casa del Nordista che con il suo affitto e con il sudore di entrambi se n'è costruita una nuova?  E tu vecchio, canuto e stanco, da quando non vedi il tuo ragazzo? Verrà a trovarti questo Natale? Lascia pure saltellare sulle tue ginocchia, il suo futuro, intanto prepara la valigia. Devi tenerla pronta, mi raccomando, così lui potrà andare appena il padre, ormai sfiancato, verrà a occupare il posto che avrai lasciato.

 Alza la testa uomo dell'antico regno, ovunque tu sei, in Patria o nel mondo, butta la vecchia valigia e vieni con noi, cammineremo insieme per costruire un Sud libero e migliore. Non più mafia e colonizzatori, non più 'ndrangheta e corruttori, non più camorra e sfruttatori ma dignità, orgoglio e lavoro    

 

La mafia: misteri e assurdità

L'indirizzo sopra riportato, vi permette il collegamento con il sito che riporta il curriculum vitae dei capi della mafia siciliana.Il motivo di questa proposta è di seguito riportato. Vi sembrano questi personaggi così descritti avere la cultura e la capacità di gestire un'organizzazione che ha la forza di competere con l'economia nazionale e addirittura con lo Stato. O non sono essi piuttosto dei paraventi necessari per coprire i veri capi della Mafia? Perché lo stato non fa in tempo ad arrestarne uno che è già pronto il sostituto? come si può pensare che un capo della Mafia possa amministrare una si potente struttura con dei "pizzini". Come può essere definito capo mafia un signore che viveva in una baracca e si trastullava a preparar ricotta? Come poteva un "ricottaro", con modesto livello culturale, amministrare una poderosa potenza economica, capace addirittura, di decidere della vita e della morte dei più qualificati rappresentanti della legalità italiana? Non vi sembra più logico pensare che la Mafia abbia in realtà una regia molto più sofisticata e capace di quanto vogliano farci credere? Non credete sia finalmente giunta l'ora di disturbare il vero manovratore? Sino a quando i responsabili potranno continuare a offendere la nostra intelligenza?

Soffia, soffia sempre più forte vento del Sud

 

Sono le idee la vera forza che muove il mondo

La parabola della vita è fredda e cinica. Essa ha sempre un inizio, un massimo e una fine. Questa è una realtà che gli uomini potenti e non, devono accettare. Diversamente essa procede inesorabile perché non ha bisogno del consenso. Ed è ovvio che la grandezza dell'essere umano sia pari alla dignità che mostra nei momenti difficili.

 

I giorni di Giuda e dei suoi Pigmei

" DOVE VA ALLEANZA NAZIONALE ?

Il dibattito avviato da Berlusconi sul partito unico attraversa e provoca fibrillazioni più o meno forti in tutti i partiti della casa delle libertà; tra questi, AN è quello che più ne avverte le problematiche, per cui è comprensibile che i suoi militanti, formatesi alla luce della fiamma, abbiano dubbi e preoccupazioni verso i principi e gli ideali provenienti da altre culture politiche, non sempre condivise, e che dovranno in qualche modo accettare. Così come è legittimo che uomini che tanto hanno dato e raramente hanno avuto si preoccupino di sapere cosa troveranno nel pentolone del partito unico allorquando le "streghe della pallida Ecate" rimescolando e attizzando, avranno completato " l'intruglio" di questa nuova struttura. Lasciatoci alle spalle ciò che fu scelto ed escluso con il congresso di Fiuggi ove vedemmo le lacrime dei vinti, per i quali nessuno aveva programmato o autorizzato il successivo insulto, credevamo ormai chiuso il ciclo delle grandi rinunce, invece ci ritroviamo al punto di partenza, con interrogativi addirittura esistenziali. Ad esclusione della dicitura "nazionale" già sostituita dai fatti col termine federale, quali degli antichi valori supereranno la grande selezione del nuovo prestigiatore? Ci saranno ancora i valori dello stato sociale? Saremo un partito riformista o conservatore? Resteranno le partecipazioni statali o tutto sarà affidato ai grandi capitali e al libero mercato? E la scuola, la sanità, le pensione, quanto di esse verrà posto nelle mani del privato? Ma ancor più, continueranno i cittadini dalle Alpi al mare, compresa "Roma ladrona ", ad avere gli stessi diritti morali e materiali? O avremo cittadini di prima, seconda e terza categoria, come ci sembra essere già in prospettiva? Su questo si interroga oggi il fedele popolo di AN che da Fiuggi continua a dibattersi tra abiure e novità talvolta non facili da condividere e che si appresta per volere di pochi, e senza essere interpellato, ad effettuare un altro e forse ultimo salto. Sembra anche giusto chiederci (e non avremmo voluto farlo) come mai i riformatori Del lavoro altrui nel momento in cui a Fiuggi Si resero conto d'indossare un vestito stretto non prendessero Loro le opportune iniziative volando essi stessi verso altri lidi? Ecco da questo scaturisce lo stato conflittuale nel partito, è questo che genera i diversi frazionamenti nei quali si rifugia e trova il coraggio di continuare buona parte dei sostenitori. Questa situazione, presente a livello nazionale, si riflette nelle regioni, nelle (province e ancor più nei comuni ove le scelte forzate della coalizione hanno talvolta

privato la base del loro punti di riferimento Diciamo pure che il bipolarismo ancora ritenuto garante di democrazia e progresso, ha in realtà ridotto i margini di scelta e di dialogo concentrando il potere nelle mani di pochissimi che non. sempre ne fanno uso appropriato, ha inoltre favorito la formazione

di partiti e partitelli ad personam che hanno polverizzato lo scenario politico nazionale. Il partito, che ci insegnò a cedere il passo all'anziano e a rispettarne il passato, e che è impegnato oggi ad approvare leggi e leggine ad hoc non sempre edificanti, merita certamente maggior considerazione. E allora coraggio uomini di AN, si riapra il dialogo, si ritorni a guardare alla base, si rifletta sul maggioritario, non si abbia paura del proporzionale, ma soprattutto ci si ricordi che Dio c'è ed è Uno. Altro che ripulisti!

Castelforte 01/08/05     Porchetta Vincenzo  Via S. Martino

 
 
 

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