Creato da iosonogianluca il 09/11/2008

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L'uomo con la testa a p... »

Un giorno da leoni (Gianluca R.)

Post n°18 pubblicato il 06 Gennaio 2009 da iosonogianluca
Foto di iosonogianluca

Un giorno un uomo scoprì di essere incinto. Il suo stupore fu tale che in cinque minuti i suoi capelli divennero bianchi. “Dottore, ma è sicuro?” chiese l’uomo incredulo. “Guardi lei stesso, i suoi esami delle urine parlano chiaro, lei è incinto” rispose nient’affatto stupito il Dottore. “Ma come è potuto capitare?” “Ma è lei che lo deve spiegare a me, non il contrario” rispose il Dottore. L’uomo, ancora incredulo per l’accaduto, lasciò lo studio medico dicendo: “Posso chiamarla fra qualche giorno?” “Sì certo, ma voglio che lei sappia che sono sposato” rispose il medico.

Nel medesimo giorno, dall’altra parte del paese, un altro uomo si preparava ad andare al lavoro quando un autobus irruppe nel salotto travolgendo ogni cosa. L’uomo, che in quell’istante entrava nel bagno, sentito il boato, corse in salotto e si trovò davanti a quell’enorme disastro. “Ma cosa ha fatto?…ma guardi la casa come è ridotta!” disse l’uomo cadendo in ginocchio fra le macerie. L’autista, dopo essersi accertato che tutti i passeggeri stessero bene, aprì le porte, scese e disse: “mi dispiace tanto, la strada era bagnata e la curva era stretta…ho perso il controllo” “Le dispiace? Pazzo d’un incosciente, poteva ammazzarmi…se mi fossi trovato in salotto…non ci voglio nemmeno pensare! E poi guardi come è ridotto questo muro, lo ha sfondato!” ed iniziò a piangere mentre i passeggeri dell’autobus scendevano uno ad uno come al capolinea.

Nel momento in cui lo sventurato autobus parcheggiava nel villino, un terzo uomo si apprestava ad aprire gli scatoloni della sua nuova libreria Marharsmha, di cinque per due metri, ma una volta aperti, si accorse che all’interno c’erano tanti minuscoli pezzi di puzzle, per l’esattezza 2.000.000. L’uomo contattò immediatamente la ditta che aveva consegnato il materiale. “Pronto? Mi scusi, ho ricevuto proprio ieri tre scatoloni che dovevano contenere una libreria…” “Sì mi ricordo…anche perché ieri abbiamo fatto solo la sua consegna” lo interruppe l’impiegato. “La prego mi faccia finire! Ho aperto gli scatoloni ma dentro non c’era la mia libreria ma…” “Mi sembravano troppo leggeri! Ma poi ho pensato che oggigiorno la gente compra truciolato per risparmiare… Mio padre diceva sempre: chi più spende….” “Se lei ha la cortesia di farmi finire….” “Sì mi scusi tanto sono stato un po’ maleducato!” “Sì infatti lo è stato! Ad ogni modo, questi scatoloni non contenevano la libreria ma tanti pezzi…” “No, mi scusi se la interrompo nuovamente, noi non rispondiamo di eventuali danni agli oggetti, quindi se la sua libreria si è frantumata cadendo…da uno dei nostri camion, anzi dal nostro camion, sa la nostra è una ditta piccola…” “E’ impossibile parlare con lei, cafone d’un maleducato! Mi faccia finire una buona volta e poi potrà giustificarsi” disse l’uomo parecchio adirato. “Sì mi scusi signore, se è vero che il cliente ha sempre ragione…lei ha ragione!” “La ringrazio…dunque…ho aperto gli scatoloni, non c’era la libreria ma un enorme puzzle!…oh finalmente l’ho detto!…pronto?” “Devo parlare?” chiese l’impiegato. “Certo che deve parlare e spiegarmi che fine ha fatto…” “Ho capito la situazione, non vada tanto per le lunghe…è uno stupido scherzo telefonico! Ma qui c’è gente che lavora non siamo tutti come lei, ha capito? Lei non le paga le bollette?…grazie a Dio abbiamo il telefono sottocontrollo! Ah ma adesso chiamo i carabinieri… poi voglio vedere se si divertirà ancora” rispose l’impiegato riattaccando.

L’uomo incinto dopo aver pensato e ripensato al da farsi ritornò allo studio del Dottore e bussò alla sua porta. “Avanti” disse il medico. L’uomo entrò a testa bassa. “Dottore scusi il disturbo…ma ho pensato alla mia strana situazione…beh insomma voglio abortire!”. Il Dottore impassibile gli disse: “Benissimo, le prescrivo subito queste pastiglie, ne deve prendere una subito e una nel pomeriggio. Entro sera tutto sarà finito”. L’uomo prese la ricetta, ringraziò e strinse la mano al dottore e tristemente uscì dal suo studio.

Dall’altra parte del paese un uomo era inginocchiato davanti ad un autobus parcheggiato in un salotto. L’autista del mezzo cercava di calmare l’uomo con ogni parola: “Non si preoccupi, grazie a Dio c’è l’assicurazione che coprirà ogni danno, devo solo chiamare il deposito e parlare con il mio responsabile” “Grazie, ma il mio è un dolore morale, non venale. D’ora in poi tremerò ad ogni minima scossa…capisce?” disse l’uomo sempre più disperato. Ad un tratto dalle macerie spuntò un uomo di una certa età, con occhi sbarrati e due grandi borse della spesa che lasciò cadere non appena visto l’accaduto. “Ma cosa è successo, cribbio?” chiese l’uomo. “Cosa vuole? Esca subito…ci lasci soli!” disse l’uomo disperato. “Non c’è nulla da vedere” disse l’autista spingendo fuori l’anziano irato. “Come non c’è nulla da vedere? Ma questa è casa mia, mi consenta” disse l’uomo ora davvero irato. A quelle parole l’autista si voltò verso l’uomo disperato che correva già come un dannato da alcuni secondi lungo la strada.

L’uomo che nel frattempo aveva cominciato a montare il suo nuovo passatempo di 2.000.000 di pezzi raffigurante un enorme uomo nudo di schiena, non poté fare altro che denunciare l’Ikeha.

Nella medesima giornata, nella tiepida sera primaverile, tre amici sorseggiavano una bionda seduti al bancone dell’unico bar del paese. “Allora con l’uomo incinto?” chiese il primo amico. “Semplice occlusione intestinale…un paio di pastiglie di purga e partorirà un bel maschietto. E tu cos’hai combinato?” “Oltre ad essere finito sul TGR per aver raggirato un autista dell’autobus ed avergli fatto credere di essere il proprietario di una casa di cui aveva appena sfondato il muro, mentre in realtà ero entrato dalla finestra del bagno per rubare? Assolutamente nulla!” rispose l’uomo. “E tu invece quale emozionante avventura hai passato, noiosissimo impiegato?” chiese il dottore. “Niente di che, ho solo montato una libreria nel mio salone” disse l’impiegato.

Una giornata qualunque di una noiosa città di provincia immersa nella campagna emiliana.

 
 
 
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