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venerdi 30 settembre

Sono entrato nel mio blog, con una certa fatica. Non mi ricordavo cosa si dovesse fare per scrivere un post. Daltronde, cosi almeno mi pare, sono qui solamente per ricordarmi della mia età, che sul profilo è aggiornata. Vado a letto con la speranza di non svegliarmi alle tre o alle quattro, come negli ultimi…
 

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"La classe non è acqua"

  L'aria contenuta in quel piccolo ambiente era satura dell'odore acre e dolciastro della polvere da sparo, perfino nel mio stato, lo avvertivo distintamente. Forse perché avevo smesso di fumare. Dicono che quando si smette, dopo aver fumato per tanti anni anche quaranta sigarette al giorno, di colpo ci appaiono odori, sapori e fragranze di cui…
 

Non nel mio giardino.

 La peggior crisi dal dopoguerra, o perlomeno la peggiore da quando siamo vivi noi, la nostra generazione. I nostri genitori hanno dovuto rialzarsi dalle macerie che la follia della guerra aveva portato. Ma poi hanno usufruito di un lungo, ininterrotto periodo di crescita. Questo sviluppo, oggi ci rendiamo conto, ha portato molte storture sociali e…
 

Anni ruggenti

 Bruno ha ormai oltrepassato quella che convenzionalmente viene definita la soglia della mezza età. 55 anni suonati e pochi, non significativi, rimpianti. Gran parte del suo vissuto è costituito da pagine che, potendolo fare, lui strapperebbe volentieri, come parti di una sceneggiatura che riletta a posteriori appare del tutto inguardabile, ma lui si è sempre…
 

La bottiglia di Pernod

 Roberto spinge il carrello delle pulizie attraverso i corridoi delle aree classificate. Sosta davanti agli uffici, entra e svuota i cestini, passa la scopa elettrostatica. Spolvera le scrivanie ingombre di documenti riservati, lava i pavimenti di gres porcellanato chiaro con lo straccio umido. Passa poi ai bagni, locali sufficientemente ampi e luminosi divisi in due…
 

La vandemmia

Venne il tempo della vendemmia. Le colline intorno Nìmes, le campagne del pont du Gard, le cittadine di Narbonne e Carcassonne, tutta la Linguadoca si vestì dei colori che il sole di quel tardo settembre imprimeva ai grappoli di Fitou e Cabardes. I trattori con i pianali carichi di bigonge facevano la spola con le…
 

Roberto

 Roberto era rimasto seduto sul ciglio della strada dove Adamo l'aveva gettato. Non pensava a rialzarsi, tanto le parole dello slavo, più della spinta che gli aveva dato, l'avevano colpito. Era avvolto in un turbine di pensieri, nella sua testa si accavallavano tali e tante sensazioni che nessuna riusciva a prendere il sopravvento sulle altre.…
 

Lo Zingaro

 Roberto  parcheggia l'alfa nel posto assegnato sotto la palazzina e rincasa.   Incontra il sorriso stanco di Marcella,  vorrebbe avere la determinazione capace di sgombrare le ombre che angosciano quel cuore che ama, non può altro che stringerla in un abbraccio carico di silenzio.  Poi si scuote, dedica la sua attenzione al piccolo Luca, che gioca…
 

A volte ritornano (cit.)

 Marcello incrocia lo sguardo dei due tecnici. Questi spingono il carrello con la barra di plutonio raccolta in un semi guscio di piombo, non si curano di lui. Indossano maschere collegate agli autorespiratori che gli coprono il volto, quel che resta scoperto delle loro guance è percorso da rivoli di sudore. Le tute gialle in…
 

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