FERNANDO ZORZELLA

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BAR NEK

Post n°6513 pubblicato il 12 Gennaio 2021 da FernandoIR
Foto di FernandoIR

Poesia di Fernando Zorzella

Poesia dedicata al Bar Nek di Isola Rizza, ma rivisto nei miei ricordi, di quando ero bambino e ci andavo con mio Padre.

Testo:

Gioia e dolore,

paradiso e tenebre,

si apre una porta a vetro,

segno di rinnovamento,

ma le vecchie carte da briscola,

volano ancora,

su un vecchio tavolo,

signori ridono,

Giuseppe serve,

vino d’annata,

a signori festanti.

Carota e bastone,

per l’anima,

mio padre li che gioca,

gioioso con gli amici,

io che corro di qua e di la,

una cedrata sapientemente preparata,

piccolo come non mai,

non lo sarò,

mai più.

Tornare indietro non si può,

non si può cambiar 500 lire,

con 500 secondi abbracciato a te,

mio papaà,

seduto a quel tavolo,

tra una partita e l’altra.

Dietro di te,

a cercar,

frugar,

antichi trucchi della briscola.

Quanto lo vorrei.

Quante mani di colore,

quadri alle pareti,

tv e giochi,

Nicola e la sua tanta buona volonta,

tanta voglia di lavorar,

ma non cancellate,

i ricordi.

Una porta a spinta,

un nuovo bancone,

per me un portale nel passato,

amore e dolore si combattono,

ogni volta,

l’amicizia,

il sentimento puro che ci unisce,

supera tutto,

il dolore e la passione per un tempo perduto.

Un caffè lo si beve volentieri,

sereni si,

in pace si,

basta non badar alla guerra interriore.

Parlar di politica,

analizzare massimi sistemi,

decidere chi votar,

ridere e scherzar,

aiutarci,

le strade spianate dove si può.

I ricordi son coltelli,

son forti più dell’alcool.

Un bianchetto,

quello si,

devo cambiar menu fisso,

forse bene mi farà.

“Bruno fammi un caffè!”,

macchè,

che dico,

ci vorrebbe un whisky.”

Avanti tutta allora,

il bar è storia e anima del paese,

è ricordi e passioni,

è il fulcro,

è la prima palestra sociale per tutti,

avanti tutta.

Ogni mattina aprian le porte,

come scrivere una nuova pagina,

per questa enciclopedia,

il nostro paese.

 
 
 
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