FERNANDO ZORZELLA

Dal cuore alle parole!!!

Creato da FernandoIR il 14/04/2011

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REVOLUTION – IL ROMANZO : 7° PUNTATA

Post n°6543 pubblicato il 06 Febbraio 2021 da FernandoIR
Foto di FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Il giorno dopo, preceduta da un discorso di Jenny molto caloroso e sentito, ebbe inizio la missione per la ricerca e l’attacco al villaggio degli Orsi Neri.

Seguendo le indicazioni dell’Intruso, si diressero tutti 500, verso Rovigo, senza sapere che avrebbero trovato una strana sorpresa.

A Prima Donna, vicino Ferrara, Roberta prese conoscenza della comunità, delle loro usanze e delle loro regole e reciprocamente lei spiegava tutto su Genesi.

Prima Donna era una comunità di 1000 donne e 150 bambini, le donne erano tutte soldatesse, capaci ed esercitate.

Per Roberta, era difficile ora rientrare a casa, era debilitata e dopo una battaglia come quella appena successa, era rischioso mettersi in viaggio, Verona e Ferrara non erano distanti prima della catastrofe, ma ora tutto era distrutto solo l’orientamento e le poche strade sistemate non riuscivano ad aiutare molto.

Gli Orsi Neri, come già detto, non erano morti tutti, ma si erano rifugiati in un’altra comunità nei presi di Padova.

Il Capo degli Orsi Neri si faceva chiamare Arthur.

Prese la parola, durante una riunione: “Dobbiamo far capire a quelle donne che non possono stare senza di noi, dobbiamo far capire che dobbiamo ricostruire una comunità assieme.”

Dragon, un estremista replicò: “E’ ora di essere duri, le dobbiamo sottomettere, meglio sottomettere un po’ di donne ora per un paese prospero e ricco domani.”

Arthur lo bloccò: “Niente forza, ma useremo la testa. Dobbiamo far si che siano loro a venire da noi e supplicarci di accettarle con noi. Creeremo tutto intorno al loro villaggio, un perimetro impenetrabile, non faremo passare niente, nessuna provvista di nessun tipo. Creeremo un vero embargo, senza far del male a nessuna di loro. Le porteremo alla fame, la fame le convincerà.”

Domani partirete, andate a prepararvi.”

Il contingente Aquila avanzava, non senza difficoltà, e mentre si avvicinavano, cominciarono a sentire uno strano odore di bruciato, sempre più intenso.

Qualcuno pensò addirittura che il villaggio fosse andato a fuoco, ma siccome era veramente mimetizzato dal bosco era difficile intravvedere il tutto.

William mandò 5 esploratori in avanscoperta che infilatisi nel bosco, ed avanzando con circospezione arrivarono fin dentro al villaggio.

Resisi conto che il villaggio era completamente bruciato e disabitato tornarono indietro ed avvisarono gli altri che a quel punto entrarono in massa.

Nel frattempo a Genesi, la giornata proseguiva serena e tranquilla. Jonathan arrivò come ogni giorno a portare provviste di frutta e verdura. Era un agricoltore che fin dalla catastrofe aveva deciso di vivere da solo nei suoi campi per proseguire a coltivarli e produrre provviste per Genesi. La gente di Genesi lo aiutava, in contraccambio.

Era interessato a Jenny, si sentiva attratto da lei, ed andando verso la zona ristoro per pranzare la incontrò si misero d’accordo di mangiare assieme, così si fece spiegare un po’ di cose.

Lui propose a Jenny di mangiare con lui la sera. Avrebbe cucinato lui e lei si sarebbe rilassata.

Ad un invito così allettante lei non potè che accettare.

A Rovigo, dove la missione dei nostri era in corso cominciò a diluviare, così furono costretti ad accamparsi, nel frattempo però continuarono a cercare indizzi e sinceramente capirono che li, si era combattuta una feroce battaglia e che gli Orsi Neri, furono costretti a scappare.

Non riuscivano a comprendere chi potesse aver mosso guerra verso gli Orsi Neri e perché.

Nel villaggio degli Orsi Neri, si decise di far partire la spedizione per l’embargo all’indomani; stessa cosa per Prima donna che aveva previsto di far partire una missione pelustrativa per il giorno dopo.

A Genesi, Jenny, era andata a cena da Jonathan, era partita in anticipo perché aveva proprio intenzione di rilassarsi.

Ai fornelli Jonathan era un asso e quella sera si diede molto da fare, lei rimaneva immobile a guardarlo e nell’attesa gli raccontava tutto, e lo teneva aggiornato.

Ogni tanto lui con le dita le faceva assaggiare qualcosa e lei un po’ ci cascava in questa trappola per sedurla.

Mangiarono e bevettero di tutto, si erano proprio lasciati andare, giocarono a carte e con altri giochi da tavolo fino a notte fonda.

Quando si addormentarono erano sfiniti, avrebbero voluto tutti e due che finisse in un altro modo, l’alchimia c’era, ma c’era anche troppo vino nelle vene.

Il mattino seguente si svegliaoro abbracciati e dopo qualche bacio affettuoso, scoppiarono a ridere perché si resero conto che la serata non doveva finire così.

Fecero colazione assieme, e poi si salutarono dandosi appuntamento a pranzo alla comunità.

Lei rientrando dal campo, si sentiva leggera e felice, cosa che rallegrò anche le guardie.

William ed i suoi partirono per il ritorno, promettendo a se stessi che sarebbero ritornati per capire meglio che cavolo fosse successo in quel villaggio bruciato.

Nello stesso momento, dal campo degli Orsi Neri a Padova, partì il contingente in direzione Prima Donna.

Lo stesso fecero 10 soldatesse che da Prima Donna partirono per perlustrare il villaggio bruciato.

Nel frattempo in una tenda della comunità, a Genesi, Filippo e Angelica stavano parlando del più e del meno, erano amici e si confidavano ogni tanto.

Angelica: “Bè non vedo l’ora che venga Jonathan a portare le provviste, mi piace un casino, se penso che vive tutto solo ……… come vorrei che dormisse da me.”

Filippo: “Dai devi avvicinarlo, quando viene di solito, si ferma a mangiare a pranzo a mezzo giorno e rimane qui un po’ il pomeriggio.”

Angelica: “Ma lo conosco appena, e poi non mi piace buttarmi tra le braccia di un uomo così, non vorrei fare l’affamata di turno.”

Filippo: “Escogitiamo qualcosa insieme ………”

Filippo rimase in silenzio per un po’ e poi scoppiò a ridere, e nel vederlo rise anche Angelica, senza capire il perché, e chiese: “Ma perché ridi?”

Filippo: “Si può fare, si può fare che Jonathan venga da te, senza che tu ti esponga troppo.”

Angelica: “Ma che dici ……… cosa posso fare io? Ci vado nuda a casa?”

Filippo: “Quello te lo tieni per riserva che non guasta come idea ………… Ascolta ……… Jonathan è un galantuomo, non ucciderebbe neanche una mosca, allora tu potresti andare a mangiare a mezzogiorno, qua ci va lui alla mensa della comunità, e quando gli passi davanti farai cadere a terra il vassoio, farai la spaventata e la dispiaciuta, nonché disorientata. Lui interverrà come se dovesse salvare una principessa dalla torre in gabbia e così l’avrai tra le mani, praticamente in pugno.”

Angelica: “Cavoli che idea, ma sei diabolico forte, tu.”

Filippo : “A questo punto avrai la sua attenzione, avrai fatto il primo passo e potrai cercare con lui altri contatti con più disinvoltura.”

Angelica: “Potrei se lo vedo passeggiare da solo affiancarlo ed accompagnarlo.”

Filippo: “Se sei libera lo puoi aiutare. Tu hai qualche anno in meno di Jenny, quindi hai qualche marcia in più, ci devi credere.”

Nel frattempo Jonathan era arrivato alla comunità, prima di scaricare la merce come al solito, si procurò delle rose e le fece portare a Jenny tramite un bambino e poi proseguì per la sua strada.

Arrivato mezzogiorno andò alla zona ristoro e si sedette aspettando Jenny come da accordi.

Angelica arrivò, puntuale come un orologio svizzero, andò a prendersi il vassoio, si sciolse i capelli e aprì un po’ la cerniera della divisa per far intravvedere il decolté e poi parti per mettere in pratica il piano di Filippo.

Arrivata davanti a Jonathan fece cadere il vassoio e tutta spaventata fece la dispiaciuta. Lui si alzò e l’aiutò a ricomporre il tutto, poi la fece sedere e chiaccherarono un po’.

Jonathan la interrompe un momento: “Mi scuso Angelica, ma sto aspettando una persona, magari un’altra volta ci faremo una chiacchierata.”

Lei si allontanò, ma il gioco era iniziato ed il dado era tratto.

Arrivò nel frattempo Jenny come da accordi presi in precedenza.

Pranzarono assieme, chiacchierando del più  e del meno, dilungandosi e non accorgendosi che le ore passavano.

Le soldatesse di Prima Donna, arrivarono a Rovigo, e facendo i rilievi sul posto capirono che qualcuno era arrivato da Verona in cerca di qualcosa.. Decisero così di rientrare velocemente alla base, fatti però pochi chilometri, si accorsero, scrutando l’orizzonte con i binocoli, che da Padova, qualcuno arrivava. Si levava una grande nube di sabbia e controllando bene capirono che erano gli Osi Neri.

Aumentarono la velocità e in un batti baleno arrivarono alla loro base, dove diedero l’allarme e dove tutte si prepararono ad un attacco.

Prima Donna era una fortezza villaggio. Aveva delle difese impenetrabili, aveva cannoni, mitragliatrici, lancia razzi, era impossibile avvicinarsi troppo alle mura, aveva immense risorse, d’altronde era circondata dalla pianura fertile e si produceva molto dalla terra. Aveva un difetto, l’esercito di soldatesse chiamate Ninja, erano bravissime con le arti marziali e con le armi leggere, ma aveva poco per i combattimenti a campo aperto. D’altronde, spieghiamoci, era successo una catastrofe, l’Italia come il resto del mondo era allo sfracello, ma nessuno pensava di poter trovarsi nel bel mezzo di una guerra vera e propria sul proprio territorio. Cosa che invece gli Orsi Neri, avevano ampiamente previsto, sapendo che avrebbero potuto provocarla loro per mettere in vigore la loro legge.

 
 
 
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