FERNANDO ZORZELLA

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LA MIA ITALIA 4° PUNTATA: IL MIO REDDITO DI CITTADINANZA

Post n°6560 pubblicato il 27 Febbraio 2021 da FernandoIR
Foto di FernandoIR

Partiamo alla grande, con questo mio impegno per rendere grande l’Italia e soprattutto migliore, cominciando a discutere di un punto caldo e sotto i riflettori.

IL REDDITO DI CITTADINANZA.

Sono grato a Dio che Esista e che sia stato introdotto anche in Italia.

Così come si sviluppa ed articola ora come ora non è ottimale, deve essere assolutamente rivisto, alla luce del fatto che lo stato, per attivare un sistema del genere deve avere una migliore gestione della popolazione, della domanda e richiesta del lavoro e delle esigenze generali.

Per parlare di un reddito di cittadinanza efficiente dobbiamo mettere avanti le mani dicendo che occorre prima una riforma seria e ben gestita degli UFFICI DI COLLOCAMENTO.

Uffici di collocamento che assieme ai servizi sociali dei comuni e agli uffici anagrafe, devono essere sempre in linea.

Ogni persona deve essere schedata, a livello lavorativo ed economico.

Si deve sapere tutto sulle reali situazioni di ogni singolo cittadino in tempo reale.

Ogni famiglia deve essere perfettamente schedata.

Questa schedatura va fatta presso il comune di residenza, ed è questo che ne gestisce anche gli aggiornamenti e controlla tramite gli organi di controllo la veridicità delle informazioni date.

L'Ufficio di Collocamento che a questo punto può essere anche centralizzato in una sede  per provincia, ha il compito di unire le richieste di manodopera delle aziende con le persone disoccupate.

Gli enti pubblici, in primis i comuni, hanno la possibilità di utilizzare le persone che percepiscono il reddito di cittadinanza, per svolgere vari tipi di lavori.

Lavori che non per forza sono socialmente utili ma lavori reali, per il funzionamento dell'ente.

Ogni persona che percepisce il reddito di cittadinanza presta il suo lavoro dalle 8 alle 12 dal lunedì al sabato compreso, in un ente pubblico vicino a lui.

Ora però c'è da fare una riflessione.

Lo stato, non può usare persone che percepiscono il reddito di cittadinanza per lavori che potrebbe dare ad una persona assumendola.

Quindi, lo stato, deve scrivere nero su bianco il suo reale fabbisogno di manodopera e deve assumere tutte le persone di cui ha bisogno nei vari livelli, per raggiungere uno standard ottimale.

Il reddito di cittadinanza non deve avere una scadenza, ma delle periodiche valutazioni, perchè se l'ufficio di collocamento non riesce a collocare la persona non può togliere il sussidio.

Un'analisi approfondita deve essere fatta in merito alla distanza dal proprio domicilio della sede lavorativa proposta.

Dobbiamo metterci in mente che in Italia se si vuole far partire un sistema di reddito di cittadinanza, occorre mettere le aziende in condizione di svilupparsi alla massima potenza e di assumere, secondo le loro reali necessità e possibilità.

ONESTAMENTE, PIU' CHE PERDERE TEMPO SU COME DISTRIBUIRE IL REDDITO DI CITTADINANZA, IO LO PERDEREI PER FAR SI CHE LE AZIENDE SI SVILUPPASSERO, PERCHE' IL REDDITO DI CITTADINANZA E' UNA FORMA DI SOSTEGNO CHE DOVREBBE ESISTERE, MA USATO SOLO IN CASI ESTREMI.

Perchè ci dovrebbe essere lavoro, sostegno alle famiglie con e senza mamme a casa, sostegno alla  natalità e sostegno all'handicap e alle difficoltà.

SU QUESTO TEMA TORNERO' ANCORA PER APPROFONDIRE DI PIU' IL MIO PENSIERO.

 

 
 
 
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