FERNANDO ZORZELLA

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VENNE IL GIORNO : IL ROMANZO : 2° PUNTATA

Post n°6522 pubblicato il 20 Gennaio 2021 da FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Tutti corsero ai loro posti, Mirko battè velocemente le dita sui tasti della tastiera esclamando alla fine con forza: “Oddio, non ci posso credere!”

Nicola: “A cosa non puoi credere!”, correndo dietro di lui per guardare il suo schermo. Mirko: “A questo.”

Nicola a voce bassa: “Non è possibile.”

Paola e Tiziana erano sedute, girate verso di loro, che attendevano di capire. Tiziana: “Manda tutto sullo schermo grande che così capiamo anche noi.”

Mirko lo fece, e sullo schermo grande apparve una chiara scritta, che era l’analisi del segnale che il centro aveva captato alle 3 e 23 della notte.

Nicola: “E’ aramaico.”

Paola: “Lo passo nel traduttore ortografico e vediamo cosa ne esce.”

Dopo un po’ sullo schermo la parola in aramaico si trasformò nella parola italiana: “DISARMATEVI”

Paola: “Non è possibile.”

Tiziana: “Ditemi che non è un errore.”

Nicola: “Rifate tutte le analisi, dai ci deve essere un errore.”

Paola: “Rianalizzo la fonte del segnale!............................ No nessun errore le coordinate sono

sempre quelle di Sirio.”

Mirko: “Che dite, proviamo a mandare un impulso noi, così vediamo se qualcuno lo riceve e ci risponde?”

Nicola: “Si dai prova Paola, ma non mandare un impulso, scrivi qualche cosa che abbia senso e vediamo se ci rispondono.”

Paola: “Ok!”

Tiziana: “Scrivi qualcosa che non inneschi una guerra interplanetaria.” Mirko: “Non preoccuparti, Tiziana, ci sarà di sicuro un errore.”

Nicola: “Non può essere, perché abbiamo appena avuto la conferma che è un segnale che ha intercettato anche Marte, ed è strano che sia un errore.”

Mirko: “Non dire così Nicola, che mi viene da tremare.” Nicola: “Anche a me Mirko, ma siamo qui per questo.”

Paola: “Ho fatto, ho scritto che siamo pacifici e che siamo del pianeta terra.” Dopo tre minuti arrivò subito la risposta, che recitava: “DISARMATEVI”

Tutti rimasero muti.

Ma se il segnale era dopo Marte, che è a sei mesi di viaggio da noi, come hanno fatto a rispondere così velocemente?

Tiziana: “A questa velocità di risposta, vuol dire che si trovano tra la luna e la terra.”

Mirko: “Quindi visibili dai radar interstellari del telescopio Hubble. Dai che abbiamo la verifica delle verifiche questa volta. Se qualcuno ha parcheggiato in doppia fila una nave interstellare la fuori nello spazio sopra di noi questa volta li becchiamo e tu Paola gli spedirai una bella multa salata.” Mirko collegò il telescopio spaziale al centro, ma il radar non visualizzò niente.

La fuori c’era il vuoto.

Nicola: “Nessuna nave stellare in doppia fila. Rispondi Paola al messaggio, di che siamo pacifici di nuovo che siamo umani della terra e che li accolliamo in pace.”

Paola spedì il nuovo messaggio, mentre Tiziana, fece l’analisi di dove andava a finire il segnale spedito da Paola.

Tiziana: “Ragazzi, non può essere un errore, il segnale è finito proprio in un punto che si trova tra la terra e la luna.”

Nicola: “Niente, vuol dire che c’è qualcosa tra la luna e la terra che capta il nostro segnale, ma che i radar non vedono.”

Nel frattempo, arrivò la risposta al segnale spedito da Paola con scritto: “Noi siamo Anunachi, disarmatevi.”

Nicola: “Rispondi così Paola: Noi conosciamo cosa c’è scritto nelle tre piramidi di Gizza, incontriamoci, siamo in pace e verremo disarmati.”

Mirko: “No non ci posso credere, cerchi un appuntamento con questi allieni? Io vado a farmi un cicchetto.”

Nicola: “Mirko rimani li fermo per piacere.”

Paola: “Ma noi non conosciamo un piffero delle piramidi di Gizza.”

Nicola: “Le piramidi di Gizza, si racconta che siano una sorta di enciplopedia, lasciata dagli allieni a memoria, per gli uomini da usare dopo il diluvio universale. Proviamo a scrivere così e vediamo cosa succede.”

Arrivò dopo un po’ la risposta che recitava così: “Troviamoci tra tre lune a queste coordinate!”, e dopo un po’ arrivarono le coordinate terrestri che facevano capo a un punto ben definito del deserto libico.

Poi la fonte esterna stacco il segnale e i nostri non poterono più comunicare.

Paola: “Non ci posso credere, abbiamo un appuntamento con un’entità extraterrestre in pieno deserto libico.”

Mirko: “Dobbiamo relazionare il tutto al centro di Palermo.”

Nicola: “Certo, anche perché ci sono delle procedure ben precise da seguire in questi casi, dettate dall’Onu, è probabile che il nostro lavoro, ora finisca qua.”

Tiziana: “Abbiamo registrato tutto negli hard disk, tu porta tutto a Palermo domani e vediamo cosa dicono.”

Nicola: “Farò così, ma venite anche voi.”

All’indomani, preso servizio, telefonarono al centro operazioni di Palermo, e fissarono l’incontro con il loro capo, il Dott. Gambini Roberto.

In questi casi, c’era la massima attenzione e tutti gli apparati vennero messi in allerta massima. Arrivati, Nicola, incontrò il suo capo e poi assieme si trasferirono in una grande stanza a forza semicircolare in cui c’erano molte postazioni informatiche e grandi schermi.

I dati vennero verificati tutti ed effettivamente tutto combaciava.

Si proseguì allo step successivo, si allarmò le organizzazioni internazionali, quindi in teleconferenza vennero chiamati la Nasa, la Nato, l’Onu, il Pentagono ed il Comando Interforze Strategico.

Tutti poterono verificare i dati in mano di Nicola, così, si procedette a fare delle verifiche con il telescopio spaziale Hubble, direzionandolo, dove in teoria avrebbero dovuto essere posizionate le astronavi extraterrestri, ma non si riuscì a vedere niente.

Nella stazione spaziale orbitante non c’era nessuno in questo periodo, quindi non si potè nemmeno avere un riscontro visivo concreto, reale.

Il risultato alla fine fu negativo e quindi, seppur i dati dicevano l’incontrario, nella realtà venne chiarito che non c’era niente di preoccupante.

Nicola, uscì arrabbiato e fuori di testa dalla stanza e si recò nell’ufficio del Dott. Gambini sbattendo tutte le porte sulla sua strada.

Il Dottore lo seguì e cercò di calmarlo.

Dott. Gambini: “Stai calmo Nicola e riflettiamoci sopra.”

Nicola: “No! No! Non posso stare calmo e non possono trattarmi così. Sono i signori del mondo e questo lo sappiamo tutti, ma i miei dati parlano chiaro, la fuori c’è qualcuno, o vicino alla terra o nelle vicinanze, non è un segnale terrestre.”

Dott. Gambini: “Hai ragione e questo non posso nasconderlo, anche perché mi sono sentito in dovere di allarmare tutti su dati concreti, ma hai sentito per loro il problema non c’è!”

Nicola: “Ma noi che ci stiamo a fare qui, se quando dimostriamo le nostre teorie con i dati questi ce le frantumano con altri dati che non sono attendibili come i nostri?”

Dott. Gambini: “Lo so hai ragione, ma noi dobbiamo dare dei dati, ma le decisione amministrative e politiche non spettano a noi e non possiamo farci niente.”

Nicola si mise alla finestra a riflettere in silenzio degrignando i denti come se li volesse rompere raschiandoli tra di loro.

Nicola: “Ma noi abbiamo un appuntamento a cui andare ed io voglio andarci.”

Dott. Gambini: “Ma si trova in mezzo il deserto Libico cavoli, dove vuoi andare, la libia è in guerra in un caos che spaventerebbe tutti e tutto, come fai ad arrivarci la, la stessa Farnesia ti bloccherebbe il visto per uscire dall’Italia.”

Nicola: “Ma dobbiamo andarci, dobbiamo scoprire chi è che ha mandato il messaggioe cosa vuole.”

Dott. Gambini: “Non so come aiutarti.”

Nicola: “Mi deve aiutare capo, lo deve fare, il nostro lavoro, è investigare, capire, scoprire, io devo capire chi ha avuto la capacità di spedire un messaggio in quel modo e con quelle caratteristiche.” Dott. Gambini: “Non so come fare.”

Nicola: “Non è un segnale terrestre e lo sa anche lei, è un segnale che è stato captato perfino su Marte che dista a 6 mesi di viaggio dalla terra.”

Il Dott. Gambini si sedette e si mise a riflettere anche lui, mentre Nicola lo incoraggiava a trovare una soluzione, fino a che ad un certo punto:

Dott. Gambini: “Ok! Forse ci sono!” Nicola: “Come mi aiuterà?”

Dott. Gambini: “Devo chiedere ad un amico che mi deve un favore, vediamo cosa mi risponde, ma non posso farlo dai telefoni del centro, devo farlo in segreto, perché anche io l’ho aiutato in un modo che esula dalle regole. Come ho detto mi riservo di farti sapere.”

Nicola: “Ok! Per me va bene anche così.”

Dott. Gambini: “Andate al Centro a Enna e attendete mie notizie, restate reperibili, perché non vi chiamerò sui telefoni del centro ricerche.”

Nicola: “Ok! Agli ordini capo!”

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