FERNANDO ZORZELLA

Dal cuore alle parole!!!

Creato da FernandoIR il 14/04/2011

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REVOLUTION – IL ROMANZO : 6° PUNTATA

Post n°6537 pubblicato il 02 Febbraio 2021 da FernandoIR

Questo è un  romanzo scritto interamente da Zorzella Fernando e presentato a puntate qui sul blog.

Le puntate usciranno in maniera casuale.

IMPORTANTE : RIBADISCO IN MODO CONVINTO E PRESSANTE CHE i nomi di persona, gli edifici, le vicende, le situazioni, tutto il romanzo è frutto di PURA PURA PURA fantasia e non ha nessuna nessuna nessuna attinenza con la realtà.

I luoghi sono reali, ma le storie no.

TESTO DELLA PUNTATA

Il giorno seguente fu giornata di riunioni impegnative, c’erano da valutare tutti i progetti già avviati ed in corso d’opera. Soprattutto c’era da preparare la missione per liberare Erik ed gli altri.

Venne deciso di allestire un ospedale da campo visto che c’erano medici ed infermieri a sufficienza. Questo serviva per avere un luogo dove praticare le trasfusioni per riconvertire gli immortali, curare i feriti e dare una maggiore assistenza alla comunità. Tutti lavorarono, anche i ragazzi un po’ più grandi.

Luisa cercò Roberta da per tutto, ma non la trovò così decise di andare dal consiglio a comunicare la scomparsa.

La cosa fu presa in considerazione e fu attivata una squadra per cercarla.

Camminando su e giù per il campo Luisa, rivide William e lo invitò a bere qualcosa assieme. William accettò, gli serviva rilassarsi e diciamolo, Luisa non era niente male, ed era difficile che passasse inosservata una bella ragazza per cui provavi interesse; aveva comunque un posto nel cuore per Elena.

Al bar bevettero due birre, lei ci teneva passare per una ragazza alla buona e alla mano, passarono più di qualche minuto assieme, chiacchierando disinvolti del più e del meno. Lui poi si ricordò che aveva un compito da svolgere e come solo un cavaliere sapeva fare si congedò da lei.

Mentre lui si dirigeva verso la sua tenda, Luisa lo seguì, perché aveva tutta l’intenzione di scoprire dove dormiva.

Alla tenda del Consiglio arrivò la squadra che era uscita alla ricerca di Roberta, che però sembrava essersi dissolta senza lasciare traccia.

Jenny disse allora: “Domani ordinerò a William di uscire con il contingente e di cercare meglio le tracce, è impossibile che sia sparita ed è impossibile che non abbia lasciato tracce. Ordino a tutti il silenzio, nessuno deve sapere che una dei nostri è sparita e non si deve parlare di rapimento. ……… Anzi dobbiamo far parlare l’intruso. Non mi convince la storia che ha raccontato lui. Mettetelo a digiuno completo, ci deve dire vita morte e miracoli sugli Orsi Neri.”

Si fece sera ed il sole offriva dei splendidi tramonti. Quel sole che tanto appariva magico e bello come aveva potuto danneggiare così tanto la terra?.

William rientrò in tenda e stupefatto trovò Luisa completamente nuda sul suo letto, coperta da un lenzuolo e in posizione da musa, girata su un fianco, mentre con un braccio si sorreggeva il dorso, con l’altro si accarezzava i capelli.

William le disse: “Ti ringrazio per l’offerta che mi fai, penso che ti stia costando molto, dimostri una forza e una energia immane. Io però per ora non mi sento libero. Ho ricevuto un altro ordine dal Sindaco ed è molto delicato, vorrei pensare un attimo da solo.”

Lei uscì dal letto e tentando con tutte le sue armi lo abbracciò e lo baciò rimanendo in silenzio.

William : “Quello che stai facendo per me, merita rispetto, tempo e l’interesse giusto. Sono disponibile a dedicarmi a te ma non ora.”

Lei si rivestì e uscì.

William era stato un cavaliere e lei si sentiva una zoccole, ma aveva colpito nel segno quell’uomo.

Tutto si era messo a  tacere anche nel campo degli Orsi Neri, poche erano le luci accese per non dare nell’occhio.

Roberta guardava fuori dalla sua gabbia e cominciò a pregare la Madonna, implorandola di salvarla. Pregava intensamente, anche se non era proprio credente, ma in quel momento anche poco le sarebbe bastato per stare meglio.

Ad un tratto, ad un centinaio di metri dal campo. In mezzo al bosco si accesero tanti fuochi, tanti, tantissimi fuochi, incalcolabili.

Come una nube, meglio come un’onda di fuoco si alzarono in volo.

Erano frecce incendiarie ed esplosive, tante tantissime frecce, cominciarono a piovere nel villaggio, bruciando esplodendo e distruggendo ciò che incontravano.

Gli Orsi Neri, si misero in allarme e si mobilitarono sparando all’impazzata, ma era impossibile fermare quell’onda di fuoco.

Una squadra di Orsi neri vennero per portare via le donne.

Roberta gridava dallo spavento e cercando aiuto per scappare.

Dal buio partirono degli spari d’arma da fuoco che sterminarono tutti gli Orsi Neri presenti in quella zona, che riuscirono anche loro a centrare qualcuno, ma nel buio non riuscivano a capire chi fossero e dove fossero.

Piano piano gli Orsi Neri, indietreggiarono e scapparono lasciando libero il villaggio.

Roberta vide e non credete, erano vestiti da Ninja e si muovevano con una velocità inaudita. Entrarono nel campo rompendo la recinzione, bruciarono tutto come se volessero purificare tutto, erano tanti tantissimi.

Roberta cadde a terra, svenne, l’ultima cosa che sentì era una voce di donna che l’ha rassicurava e come ultimo sospiro prima di svenire ringraziò la Madonna.

Qualche ora dopo, immersa nel torpore, risvegliandosi senti profumi di fiori freschi, Roberta aprì gli occhi e si trovò distesa su di un morbido letto, con una flebo messa sul braccio e cercando di capire dov’era una voce le disse: “Buongiorno benvenuta a Prima Donna, stai tranquilla qui sei al sicuro. Stanotte ti abbiamo fatto tutti gli esami e ti abbiamo visitata, stai bene hai solo un po’ di febbre. Ti stiamo facendo un po’ di ricostituente in flebo. ……… Come ti chiami?”

“Mi sento scombussolata, mi chiamo Roberta, dove sono?” disse Roberta.

“Sei a Prima Donna, una comunità di solo donne e bambini, siamo donne soldato, ti abbiamo liberato come tante altre.” Disse la voce.

“Io sono di Genesi, vicino a Verona, qui dove siamo?”

“Siamo nella provincia di Ferrara e spero che tu ti troverai bene, quando ti sarai ripresa ti dirò tutto ciò che vuoi e se vorrai potrai tornare a casa tua.” : Disse la donna e poi si allontanò.

Nel frattempo proseguivano le ricerche di Roberta da parte del contingente di William, che arrivato ad un casolare ordinò a 5 dei suoi di entrare e valutare la situazione.

Dopo un po’ senti un urlo: “Comandante, comandante, venga, venga!”

Entrarono in molti di corsa e si trovarono davanti all’uomo ucciso vestito come l’Orso Nero che si teneva incarcerato alla comunità, era l’uomo che aveva cercato di violentare Roberta e ai vestiti di Roberta strappati per terra.

William esclamò: “Ma no no no, povera ragazza cosa le hanno fatto?”

Un soldato esclamò: “Se la sono giocata e c’è perfino scappato il morto e poi l’hanno violentata.”

William: “Cercate nei dintorni, valutate tutto, tutto, ogni pezzettino di erba. Tutto ho detto.”

Cercando un soldato trovò un cumulo di terra, simile ad una tomba, chiamati glia ltri scavarono velocemente assieme, ma alla fine trovarono solamente un cavallo sepolto.

William esclamò arrabbiato: “Ora basta mi sono stancato, mi sono veramente rotto i coglioni, torniamo alla base e prendiamo quel pezzente Orso Nero e lo faremo parlare con le buone o le cattive, non m’importa basta, ora si fa come dico io. Società civile si, ma quel pezzente deve parlare.”

Così fu rientrarono percorrendo la strada del ritorno a velocità vertiginosa e lasciando dietro di loro una vera nebbia di sabbia.

Arrivato andò parlare con il Consiglio che autorizzò la possibilità di interrogarlo, senza fargli troppo male.

L’Intruso venne portato in un’altra  tenda e William senza neanche farlo sedere cominciò con assestargli un destro e un sinistro nel viso, facendolo cadere.

L’Intruso urlò: “Ma sei pazzo, sei pazzo.”

William: “Io sarei un pazzo?”

Fatto alzare, lo prese da un braccio e lo prese a calci nel culo con gli anfibi.

L’Intruso: “Basta, basta, ma voi che volete da me? Sono già indebolito dal digiuno, ho fame sto male, ho sete, non bevo da chissà quanto tempo, volete farmi morire e dopo dite che siete una società civile. Sto meglio io con i miei rozzi compagni.”

William: “Voglio sapere tutto sugli Orsi Neri, tutto tutto, hai capito pezzente?”; spiegò all’intruso cosa avevano scoperto e poi lo riprese a calci insistentemente.

L’intruso urlava e cominciò a  piangere.

William: “Guardatelo va in giro a stuprare le donne e poi piange per 4 calci nel culo. Portatelo via, prima di addormentarmi mi divertirò a ripassarlo per bene ancora”

William si sentiva una belva.

L’intruso ci pensò per bene, rischiava veramente la pelle questa volta, era meglio vuotare il sacco; così richiamò l’attenzione della guardia e disse: “Ok dirò tutto dirò la verità, chiamatemi i capi ed il Consiglio, voglio che nessuno mi faccia più del male.”

Così fecero e richiamarono William ed il Consiglio.

Questa volta fu Jenny che volle condurre l’interrogatorio.

L’Intruso: “Vi dirò tutto, ma ad una condizione.”

Jenny: “Quale condizione?”

L’intruso: “Voglio entrare a far parte di questa comunità, voglio vivere libero con voi e con le vostre regole.”

Jenny: “Vediamo, si può fare, ma raccontaci tutto questa volta.”

L’Intruso: “Gli Orsi Neri hanno le loro comunità a nord di Rovigo. Siamo tutti li. La comunità è protetta da un bosco tutto intorno, siamo in 300 metà uomini e metà donne circa. Non siamo animali come ci descrivete e le donne per noi sono la parte più importante della società. Nella situazione in cui viviamo è di vitale importanza che le donne facciano figli e siano disponibili a farli, può sembrerà anche crudele detto così, ma le donne che accettano di accoppiarsi con noi, vengono trattate come delle regine, tenete presente che su 300 ho detto che sono metà le donne che hanno accettato. Con quelle nuove siamo un po’ più duri, ma non  facciamo del male a nessuna.”

Jenny: “Balle hanno trovato il segno di uno stupro di gruppo.”

L’Intruso: “No non è vero, hanno trovato un uomo, uno di noi morto. Molto probabilmente ha cercato di stuprare la vostra amica, ma è stato ucciso. Chi fa del male ad una donna viene subito ucciso. Abbiamo una vera devozione per le donne.”

Jenny: “E se qualcuno si ribella?”

L’intruso: “Il coniglio mette davanti alla donna libera anche 20, 30 uomini diversi, se è ancora riluttante viene minacciata, ma il giorno dopo gliene vengono messi davanti altri 10 o 20 e così via fino a che  sceglie e vive libera nella comunità.”

Jenny: “Ma così per la donna è una prigione di cristallo.”

L’intruso: “Si è più prigione nel mondo in cui viviamo o in una comunità in cui ti viene offerto il meglio del meglio. Qui con voi, dalla prigione non ho visto nessuna donna incinta, dove pensate che vada il mondo senza figli?”

Jenny: “Mi stai irritando all’inverosimile. Dio ci ha creato liberi e questa, la vostra, è una schiavitù velata, che per lo più deve finire. ………. Che farò finire.”

Jenny a quel punto aveva già fatto intere i suoi progetti.

L’Intruso: “Di me che sarà ora?”

Jenny: “Ti verrà data una tenda, vivrai libero in mezzo a noi, ma per i primi tempi sarai scortato e sorvegliato. Ogni giorno avrai compiti da svolgere e ti renderai utile. Spero che non ci tradirai e spero che quello che hai detto sia vero, altrimenti …………… “

L’Intruso giurò sulla sua vita e poi fu sistemato e gli venne dato da mangiare e bere adeguatamente.

Tranne l’Intruso e  pochi soldati, rimasero tutti li.

Alfred disse: “Cavoli, cosa facciamo? Abbiamo da liberare ancora Erik e gli altri e ora c’è il problema di Roberta.”

Jenny: “Quanti uomini abbiamo pronti militarmente?”

William: “500 uomini sono abbastanza pronti, d’altronde si allenano 12 ore al giorno con esercitazioni varie.”

Jenny: “Ok consideriamo il salvataggio di Roberta una verifica. Partirete domani armati di tutto punto. Dovrai sbrigarti William, ma ce la devi fare, dobbiamo portate un po’ di pace a questa gente.”

William: “Ok, sarà complesso ma ce la faremo, vedrai per i miei uomini sarà una sorpresa, ma sono belli carichi.”

Tutti si diressero ai loro affari e a preparare tutto per l’indomani.

William, una volta finito si diresse verso la tenda ed incontrò Lucia strada facendo, si fermarono a parlare e poi proseguirono assieme.

Arrivati alla tenda si salutarono con un bacio e li William cedette a Lucia, la prese in braccio e la portò dentro la tenda, dove passarono assieme per tutta la notte.

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