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Post n°1622 pubblicato il 07 Settembre 2017 da r.capodimonte2009
Non sarà un caso, ma la deputata Puppato, che si fa vanto di appartenere alla “sinistra” (un termine che sta progressivamente assumendo i veri caratteri che lo contraddistingue, cioè di funesto, nefasto, losco...), appoggia incondizionatamente, e anzi spinge, perché sia immesso nel def di fine anno, il decreto sui bolli auto, che, invece, il solito impostore di Rignano aveva promesso sarebbero stato o tolti o almeno diminuiti! Il cosiddetto bollo auto progressivo. Una novità che per molti automobilisti si tradurrà in una clamorosa stangata: una tassa più cara per le macchine maggiormente inquinanti. L'ipotesi allo studio del ministero dello Sviluppo Economico di Carlo Calenda, già ventilata a giugno, prevede infatti di legare l'importo del balzello non alla potenza del motore ma al tasso di inquinamento. Ad essere più penalizzate, dunque, sarebbero le auto Euro 3, diffusissime e soprattutto diffuse tra chi non ha la liquidità per permettersi una nuova macchina. La tassa, dunque, andrebbe a massacrare chi dispone di minore liquidità. Che l’astro nascente tra tutti i candidati massoni, e quindi legati alle lobby, fosse l’autore di questo ennesimo assassinio di poveri ed anziani, c’era da aspettarselo, ma da una delle più ciarliere peracottare della accozzaglia PD, un po’ meno. Secondo la Puppato, si tratta, addirittura, di un approccio "rivoluzionario". E ancora, aggiunge che l'iniziativa rientra nel tentativo di sensibilizzare la società al tema della sostenibilità ambientale! Per carità, l’inquinamento dovuto alle automobili è da tenere sotto controllo, ma è un’inezia al confronto con i danni ambientali che l’Ilva, le centrali a carbone dell’amico De Benedetti, gli impianti petroliferi che trivellano migliaia di chilometri di coste, o distruggono la Basilicata (e poi il petrolio finisce nelle tasche degli stranieri!), le temibili e velenosissime vasche di decantazione della Sardena o le “terre dei fuochi”, ecc. ecc., arrecano al popolo italiano. La verità è dietro la porta: Mr. Sergio Marchionne non è soddisfatto di come va il suo merchandising! Dopo decenni di sfruttamento di denaro pubblico, concesso dietro tonnellate di mazzette distribuite ai politici, la Fiat, diventata nel frattempo un colosso finanziario gestito dai famosi tycoon ebrei, gli Elkan, si è levata di torno, è andata negli Usa e a Londra (dove paga le tasse!), si è messa a costruire jeep e scassoni all’americana, e sta perdendo terreno sulla fascia che le competeva di più, cioè le utilitarie, che nei suoi saloni (ormai ridotti al lumicino), hanno prezzi proibitivi rispetto ai francesi, ai giapponesi, e tra poco ai cinesi. Ecco allora l’idea, che il confratello di loggia, Calenda (e poi chiamatelo ingenuo!), ha messo nero su bianco: eliminare le macchine vecchie di seconda e terza mano, e obblighare chi ha di per sé (o può ricorre alle solite doviziose e usuraie banche!), di farsi la macchinetta nuova, quella da 8.900-9-500 €, il valore di una pensione media annuale per chi ha lavorato 35 anni, e non ha fatto il Parlamentare un paio di mesi. D’altra parte, Marchionne, costruendo le sue jeeppette ex-Chrysler ha avuto fiuto: a lui interessano le famiglie a reddito medio-alto, quelle dove in casa ci sono almeno tre auto (marito, moglie e figli), e una “jeeppetta a colori scargianti”, come poteva non essere di gradimento di quelle mamme che, magari, fanno carriera nelle Regioni, o negli enti politici, o nelle cooperative, e che hanno il marito gomito a gomito, o è un professionista, e giustamente viaggia in BMW o Mercedes (perché quando si è arrivati bisogna scegliere “tedesco”!)? A Calenda non frega niente che, in questo modo, darà la morte a centinaia di officine, gommisti, elettrauto che campano sulle auto vecchie, e mangiano il pane che dà loro l’anziano o il povero, con il suo trabiccolo. Né che fine farà il vastissimo “parco macchine usato”, che oggi è immobilizzato (altra letale condivisione dei nostri grandi ed esperti governanti!) perché il passaggio di proprietà costa di più del valore dell’auto! Calenda, si potrebbe ben dire “un rottamatore” peccato che sia freddo e calcolatore peggio di un cobra! Una proposta “seria” noi ce l’avremmo: perché non affidare queste montagne d’usato a Matteo Renzi (così magari si troverà ad avere un lavoro quando sarà cacciato dagli italiani), che ha già avuto l’esperienza delle “auto blu usate”? Ricordate, quando faceva il battitore in TV, di fronte ad un carico di veicoli di 2.000 pezzi, e diceva che lui li avrebbe liquidati in breve tempo; sicuro, in 4 anni ne ha piazzati 63! (ITALIADOC)
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