Area personale

 

Archivio messaggi

 
 << Gennaio 2017 >> 
 
LuMaMeGiVeSaDo
 
            1
2 3 4 5 6 7 8
9 10 11 12 13 14 15
16 17 18 19 20 21 22
23 24 25 26 27 28 29
30 31          
 
 

FACEBOOK

 
 
Citazioni nei Blog Amici: 7
 
Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi di Gennaio 2017

 

Bubbole e bufale per farci restare dentro la prigione dell'euro

Post n°1509 pubblicato il 31 Gennaio 2017 da r.capodimonte2009
 

Mentre il Paese è da capo bloccato dalle beghe interne ai partiti che lo hanno scassinato, e, dopo il 4 dicembre, si rifiutano, peggio di una dittatura, di riconoscere la sconfitta deleteria che la maggioranza del popolo italiano ha loro comminato, dal fronte finanziario, “provvidenzialmente” accantonato grazie ai disastri nazionali e alle centinaia di morti bianche che essi hanno causato, arrivano notizie a dir poco allucinanti, sia sul fronte europeo che su quello nazionale; e ormai la campana suona a morto, come scriveva Heminguay, per tutti coloro che, ipocritamente credono ancora nel futuro dell’Unione Europea e della banda di “criminali” che la tiene in piedi!

Si scopre così che da tempo l’ufficio studi di Mediobanca sta “preordinando” l’Italexit, calcolando costi e ricavi, mentre Bankitalia e BCE fanno finta di cadere dalle nuvole, anzi continuano a “dare i numeri” su disastri incontrovertibili che questa mossa causerebbe al Paese: peccato che seguano la moda vigente tra le righe dei media di casa nostra, cioè di sparare bufale, solo ed esclusivamente per ingannare la gente!

A dimostrazione, e ve lo dimostreremo, che i rischi che siano, alla fine, turlupinati, non sia il popolo italiano, che per un altro paio d’anni dovrà stringere la cinghia come adesso, per poi svegliarsi un mattino con le gambe in spalla, e ritrovarsi con i vantaggi sociali e le spinte economiche procurati della propria moneta sovrana; ma speculatori, investitori, banchieri, faccendieri e lobby, che non potranno più, assieme ai nostri più feroci concorrenti, i tedeschi, affamare la gente per arricchire se stessi.

E’ ovvio che questa ipotesi, che la maggiore delle entità finanziarie italiane sta valutando, e che ci rivela l’inconsistenza e i trucchi che i banchieri di Stato stanno adoperando per annullarla, potrà diventare realtà solo ed esclusivamente se il risultato elettorale prossimo venturo andrà a premiare il M5S e, con lui, tutti coloro che volessero appoggiarlo nella richiesta di uscita dall’euro: operazione che, con l’avvento di Donald Trump ci viene facilitata da una probabile e comprensiva “presa d’atto” della finanza americana, che, una volta tanto, potrebbe avvalorare e appoggiare questa iniziativa. E porterebbe l’Italia a poter recuperare velocemente tutti i vantaggi che, a sue spese, si è aggiudicati la Germania, a cominciare dall’uscita dal mercato unico europeo, dove viene schiacciata ignominiosamente, ma soprattutto dalla iniziale debolezza della nuova valuta di riferimento, che, svalutata di un 20%, porterebbe sì alla perdita di potere d’acquisto di salari e pensioni (ma solo in riferimento a acquisti di merci e servizi rapportati all’estero, come la benzina, il riscaldamento e l’elettricità, i viaggi all’estero, le auto straniere, ecc., ma non certo le derrate alimentari e i servizi pubblici!); ma subito dopo, grazie anche alla concorrenza di questa a livello mondiale (tutti la comprerebbero perché varrebbe meno, ma più appetibile dello yuan!), per la semplice legge della domanda e dell’offerta, sarebbe destinata a risalire, e per mano proprio di acquisti da parte di quei Paesi, come la Germania, la Cina, gli stessi Usa, per evitarne una concorrenza selvaggia!

Dove si verificherebbe, allora, il tanto famigerato buco che le bugie di Stato stanno criminalizzando? Il “disastro, la catastrofe” che Via Nazionale sta riportando come l’avvisaglia di una plaga pestifera?

In realtà tutto è dovuto agli ennesimi trucchetti che i bari di Francoforte hanno infilato nei rapporti interbancari, senza che i parlamenti nazionali né quello europeo ne fossero informati.

Il primo è relativo alla “clausoletta” introdotta e accettata da Monti nel 2013, la “Clausola di Azione Collettiva-CAC” che agisce sul debito pubblico. In base a questa norma, badate bene, si impedisce di fatto la ridenominazione in valuta nazionale del debito pubblico emesso in euro, dato che si consente ai creditori (investitori) che possiedono più del 25% di ogni emissione, di porre il veto su una ristrutturazione di questo tipo. Una vera e propria tagliola, che agirebbe sui 249 miliardi di debito con Cac, a fronte dei 178 senza Cac: per cui si determinerebbe un debito in euro di 71 miliardi, da riconoscere agli investitori esteri. Tuttavia, ribadisce Mediobanca (nel 2013, prima della mossa criminale di Monti il saldo sarebbe stato positivo per noi addirittura di 285 miliardi!), “l’Italia potrebbe avere forti incentivi a riottenere la sovranità monetaria nazionale in quanto la mancanza di crescita e competitività e l’alta disoccupazione sarebbero meglio affrontabili con un ritorno alla lira e la svalutazione competitiva che ne deriverebbe.”

Il secondo trucchetto, in base al quale Draghi ha risposto, da perfetto menzognero qual‘è, ai deputati europei grillini, che gli chiedevano il conto da pagare per l’Italexit, è che l’Italia dovrebbe pagare alla BCE circa 350 miliardi, in base al “Trans-European Automated Real-Time Gross Settlement Express Transfer System-TARGET2”, una sigla da paranoici che in realtà stabilisce i rapporti tra le riserve monetarie delle singola banche, le banche centrali dei singoli paesi e la BCE. Tutto parte dal presupposto che quando una banca, nel caso italiano è accaduto spesso, è sotto-riserva, la BCE interviene e la rimpolpa, ma con un meccanismo ibrido (dovuto alla sua iniziale conformazione di “banca spuria” e non “centrale”), che le ha consentito, a sua volta di chiedere l’intervento di istituti europei particolarmente forniti di circolante. E, guarda caso, questi sono quelli tedeschi, che, come sappiamo hanno in passato “scambiato “silenziosamente” questi interventi con il benestare per salvarne altri dal fallimento! Insomma, in poche parole, l’Italia dovrebbe restituire 350 miliardi prestati dai tedeschi alla BCE, e utilizzati per riportare appieno le riserve dei propri istituti di credito, nella normalità. Denaro fittizio prestato dalla Germania, abbiamo già visto, con un trucco, alla BCE, dalla BCE a Banca d’Italia, da questa agli istituti italiani, di cui partecipa. Se non che:

a)     l’ampliamento dei saldi T2 non rappresenta l’erogazione di un finanziamento diretto tra due Paesi, ma un’eccezione, per cui la Germania è “prestatrice” non azionista della BCE. Lo afferma la stessa Banca d’Italia nel suo bollettino.

b)    si tratta di crediti di natura particolare, perché “cartacei” e non comportano “perdite” nel caso di mancato rimborso (le riserve dovrebbero essere utilizzate in caso di fallimento delle banca, che non è previsto dalle regole europee!).

c)     nell’operazione a saldo dello “scambio” tra BCE e banche tedesche, la Germania è sotto di appena un 27%, la sua quota in T2, e all’interno di questa percentuale che l’Italia dovrà casomai negoziare.

d)    Riportando le sue riserve all’ottimale, Bankitalia le ha utilizzate per investimenti esteri e per l’acquisto di titoli italiani detenuti da banche estere, soprattutto tedesche (ricordate l’operazione che fece cadere il Governo Berlusconi, da parte della Deutsche Ban contro il nostro spread?).

e)     Visto che la BCE ha sempre pompato valuta tramite il QE attraverso le riserve dei singoli istituti centrali, in base alla sua quota di partecipazione, la Banca d’Italia dovrà ricoprirsi con la BCE, questo perché, ripetiamo, il saldo T2 non rappresenta un’obbligazione bilaterale tra Italia e Germania.”

Come si evince, perciò, nulla osta a che l’Italia possa e debba uscire dall’euro, pagando quel che le spetta, e non un centesimo in più. (ITALIADOC)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Le prossime elezioni sono la password per il nostro futuro

Post n°1508 pubblicato il 30 Gennaio 2017 da r.capodimonte2009
 

Non vorremmo essere nei panni di chi dovrà raccontare la storia del nostro Paese tra cinquant’anni: l’uomo sarà su Marte da un pezzo, la Luna sarà abitata, e le nostre astronavi si spingeranno già nella Fascia degli Asteroidi per carpire le ricchezze minerarie più importanti del nostro Sistema Solare. La scoperta di un pianeta “gemello” della Terra a distanza ravvicinata, in termini relativi alle equazioni di Einstein, con la presenza di vita, finalmente avrà convinto le grandi potenze terrestri a dismettere i loro conflitti assurdi, e a collaborare strettamente allo sviluppo di una fonte energetica in grado di viaggiare oltre lo spazio-tempo, per raggiungerlo...

Ma l’Italia sarà sempre lì, a cavallo tra il presente più cencioso, e il futuro più radioso, dominata dalle lobby e dalle mafie, ma sempre più isolata dal mondo, che, invece, se n’è liberato da tempo.

Sembra il solito incubo fantascientifico, ma a ben vedere, se nei prossimi due anni questo nostro Paese non sarà in grado di reagire agli sconvolgimenti politici ed economici in atto al di fuori dei suoi confini, resterà un’”anatra zoppa”, condannata alle fauci della volpe.

Se alle prossime elezioni, così bene congegnate prima dalle “riforme” di tipo renziano (fortunatamente respinte dal popolo), e poi “ripresentate”, in senso ancor più peggiorativo, da una Consulta imbalsamata dai poteri forti, e non è detto addirittura, da un’ennesima “legge truffa” creata da un Parlamento trasformista, il M5S non dovesse raggiungere quel fatidico 40%, o per lo meno una maggioranza relativa che impedisca ogni altra coalizione che non sia quella da lui promossa, il nostro Paese diventerà un’espressione geografica, costretto ad essere corroso definitivamente dall’euro e dalle strettoie tedesche (che sono la nostra condanna a morte perché Berlino invece viva alla grande!); ad essere divorato vivo dal FMI, e ad essere considerato, da capo, dagli americani il solito “o’ sole mio, pizza e canzonette”, e dai russi una plaga inaffidabile di corrotti.

Internamente si camperà a forza di “coalizioni centriste” portatrici di deflazione per il popolo e di inflazione per le caste lobbiste, in poche parole un impoverimento crescente della media borghesia, lo sviluppo di una nuova “elite” di funzionari dello Stato e burocrati legati alla ormai consolidata “autocrazia” di partiti pragmatici e collusi con il potere finanziario, che nel loro conservatorismo classista, creano una forbice molto arrotata, tra chi comanda, e per questo si accresce indefinitamente il proprio reddito, e chi obbedisce, il popolo, a cui è strappato di mano l’unico meccanismo in grado di difenderlo, il voto, ormai incernierato, appunto, in leggi elettorali truffaldine.

Oggi come oggi i dati ci dicono che 9.7 milioni di italiani (dati aggiornati ad ieri!) soffrono di povertà, 4,5 addirittura d’indigenza, di questi poco più di 500.000 sono immigrati, per cui si tratta di nostri connazionali respinti ai margini della società da uno Stato che ormai è l’espressione di una discriminazione sociale mai veduta nella nostra storia recente.

Neppure la dittatura fascista si permise di accantonare nel buio della miseria tanti milioni di persone, e casomai operò per ridare dignità al lavoro e il pane a tutti. Se non andiamo errati, ma ce lo confermino gli storici che finalmente sono usciti dall’incanto di certa storiografia beluina, se no altro il fascismo diede il via ad anni e anni di lavori pubblici, bonifiche, sviluppo nelle comunicazioni,, e soprattutto, uno sviluppo agricolo senza precedenti, che, se non altro, eliminò la piaga della fame, e diede adito a produzioni che svincolarono l’Italia dalla dipendenza estera. Parliamo ovviamente di 80-90 anni fa, quando il progresso era agli albori, oggi è all’apice.

L’egoismo delle classi dominanti, perciò, si fa “tirannia sociale”, perché, basti guardare il comportamento di queste nei confronti di  genti stravolte dall’emergenza atmosferica e tellurica: non solo volta la faccia dall’altra parte, ma preferisce correre a ingrassare la corruttela bancaria (a cui per altro la magistratura non concorre certo a comminare pene severe!), a foraggiare i costi delle istituzioni partitocratiche e dei media, e mantenere in piedi un sistema previdenziale che si guarda bene dal colpire i ceti più ricchi, ma di impoverire quelli già miseri. Si guarda bene, perciò di seguire l’esempio delle nazioni civili, che hanno capito la necessità di un “reddito sociale” anche minimo e temporaneo (legato alla ricerca effettiva di occupazione!), per eliminare la questione, e dare impulso, se non altro alla domanda interna, ormai morente.

Sembrerà un paradosso, ma questa è la pura verità: se il popolo italiano con correrà a votare il M5S nei termini espressi all’inizio, sarà la fine del Paese come noi lo intendiamo, dal punto di vista sociale ed economico.

Ma, badate bene, questo non significa che tutti dovranno diventare grillini, o condividerne al 100% il programma: la situazione è quella di una famiglia che, durante un’alluvione, si trova immersa nel fango, e vede arrivare un grosso tronco, su cui si è riparato un lupo: che fare? Rischiare di morire tutti affogati, o far sì che la belva si faccia in là, e lasci loro un po’ di posto?

E’ noto, e comprovato, che gli animali, anche feroci, condividono la salvezza con gli uomini, in una specie di silenzioso patto di sopravvivenza, che li lega ad essi nell’emergenza, durante tutta la durata dell’emergenza, che diventa condivisione e impronta comune della vita su questo pianeta.

 

Il popolo italiano, perciò, dovrà pensare che quel tronco, carico di lupi, è l’unica strada per la salvezza dall’olocausto della loro terra: dovrà salirci sopra, e raggiungere la riva. Poi, il moto del destino e l’intelligenza degli uomini, che non sono belve e non obbedisco a pur saldi istinti, farà il resto. (ITALIADOC)

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Per ingrassare il regime, non c'è bisogno del voto popolare

Post n°1507 pubblicato il 27 Gennaio 2017 da r.capodimonte2009
 

 

Dunque, mentre le vedove inconsolabili del “we can” piangono lacrime amare sulle elezioni americane che, purtroppo, hanno segnato la vittoria di Donald Trump, in modo democraticamente impeccabile, le stesse, quelle di casa nostra, si danno un gran da fare per evitare, invece, che la nostra di “democrazia” si possa esprimere con il voto, dopo 4 governi 4, scelti dagli apparati burocratici e dalle lobby che dominano il Paese, sotto il mantello protettivo di istituzioni ormai alla deriva.

Non si capisce cosa abbiano da ridire, dopo che è toccato alla magistratura, ancora una volta, questo organo incontrollabile e incontrollato dal popolo, a intervenire direttamente su un ambito, quello politico, da cui fu tenuta fuori proprio dai padri costituenti, che si illusero di garantirne l’indipendenza, e che invece, a volte costretta, a volte collusa, vi interviene “a gamba tesa”: in 70 anni si è riusciti, infatti a trasformare il Parlamento, in un caravanserraglio di corrotti, trasformisti, poltronisti e faccendieri, tra cui, guarda caso, molti ex-magistrati, i quali evidentemente, a cominciare da quelli inseriti nelle più alte cariche (Mattarella e Grasso), hanno preferito i giochi di poteri alla difesa giuridica della Repubblica!

Non si capisce, a questo punto, cosa pretendano, quei partiti che si sono trasformati in mere “bande di affaristi” come il NCD o F.I. quando rifiutano di condividere una riforma elettorale che la Consulta ha mutato, da “inciucio bambinesco” a “meccanismo di voto”, non certo il migliore, ma almeno “garantito” dalle firme di personaggi in “manto di ermellino”. Anche se non sarà sfuggito a molti che, nella furia iconoclasta di mutarla, Amato & Soci abbiano provvidenzialmente segato tutti i rischi che nuove elezioni possano determinare da subito la vittoria del M5S, come il ballottaggio, che così profondamente ha sbaragliato, sia a Roma che a Torino, le truppe cammellate del PD.

In realtà Berlusconi (eh, sì, ci tocca parlare ancora di questo “reperto archeologico” ancora una volta sotto la mannaia delle procure!), e il suo “compagno di merende” Alfano, sanno bene che gli italiani, a parte quelli che tuttora godono degli intrallazzi e delle predazioni ordite dai loro apparati, non li voteranno che in minimissima parte, ma sufficiente, forse, a riprovare a fare “maggioranza” con l’altro versante politico, infestato di malgoverno ancora peggiore, il PD, che, pure, ha dato tanti guasti, per la precisione, 5 anni di guasti ininterrotti!

Così rifiutano perfino l’aiuto “congeniale” dell’Alta Corte, mentre accettano e godono dell’aiutino, altrettanto “congeniale” delle procure, infettate dalla politica spicciola, che vanno a colpire alla cieca i grillini, ma risparmiano i banchieri e i mafiosi romani.

Un vero bailamme, che mira, tuttavia, a rallentare l’appuntamento elettorale in ogni modo, visto che non è per niente certo che Renzi, dal suo esilio dorato, voglia procedere immediatamente verso le urne: chi glielo fa fare? La paura che il suo “amico” Gentiloni gli pronunci, prima o poi, la frase di rito, “stai sereno”, dietro insistenze del Capo dello Stato? Le trappole e gli intrighi della solita minoranza del suo partito, che finalmente potrebbe uscire allo scoperto, sbrindellandolo? Il timore, fondato, che ogni mese che passa a dare addosso a Grillo e ai suoi, non faccia altro che rafforzarlo, rischiando così che il M5S raggiunga e superi il fatidico 40%, e atterri sulla piattaforma del potere?

E’ possibile, ma intanto le chiacchiere montano e i fatti si allontanano. E alla fine vedremo se questo Paese di “attori da avanspettacolo” assisi attorno ad istituzioni  morenti, ha ancora un minimo di vitalità, per affrontare il popolo, o preferisce la dittatura di “ducetti” da quattro soldi.  (R.SCAGNOLI)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

L'Europa e l'Italia cambieranno pelle!

Post n°1506 pubblicato il 26 Gennaio 2017 da r.capodimonte2009
 

L’Italia ha dunque dichiarato guerra agli Stati Uniti! Mai quel Paese, pure posto a modello della nostra civiltà occidentale (e non fu compiuta mai mistificazione più grande!), è stato la centro dell’odio, del dileggio, dell’offesa gratuita, da parte di piccoli e grandi “soloni del progressismo all’italiana”, che immaginano scenari futuri dominati da uno zar, quello di Mosca, e da un “cesare”, quello della Casa Bianca, impegnati a dividersi il mondo, come se il mondo, da settant’anni, non fosse già diviso da quel patto, siglato a Yalta, e che, in nome proprio della democrazia riconquistata (sic!), regalava popoli come pacchetti di sigarette, quella volta sì di sicuro a uno zar e ad un cesare, Stalin e Roosevelt, senza neppure pensare che fine avrebbero fatto!

Questa ipocrisia tutta complottista, poi accusa di complottismo chi si oppone, e solo perché negli Usa è avvenuto un fatto del tutto usuale, che il voto dei cittadini, milioni e milioni di cittadini, abbia scelto un candidato che non era nelle aspettative, e che ha surclassato, per la prima volta nella storia, i potentati della sinistra manichea, quella che predica bene e poi razzola male,  e della destra reazionaria e finanziaria, quella che mette in ginocchio intere generazioni usando il denaro e la corruzione.

Mentre si rifiuta di guardare fisso (ecco perché è ipocrita!) quel che accade, ad esempio, da noi, dove per riconoscere al popolo il suo sacrosanto diritto di votare chi più gli aggrada o è meritevole ai propri occhi, si impongono regole mafiose, leggi elettorali fasulle, si rimanda l’elezione alle kalende greche solo per opportunità delle lobby, e la magistratura tenta addirittura di spostare l’attenzione delle masse su guasti giudiziari inesistenti...

Insomma democrazia a seconda dei risultati: se avesse vinto la Clinton sarebbe stata benedetta, ha vinto Trump, per cui è maledetta!

Fino al 20 di gennaio, l’America era il paradiso del diritto, dell’uguaglianza, del sociale: i fili spinati col Messico, già tesi, solo un gioco; i ghetti dove si uccidono i ragazzi neri solo perché protestano, un caso; il gironzolare liberamente dei vari partiti nazi-razzisti, un indice di civiltà; le decine di guerre, rivoluzioni, i milioni di immigrati e non, restati uccisi dai bombardamenti  a stelle strisce (rari come le mosche bianche, perché  solo i russi li hanno effettuati!), danni collaterali!

E meno male che c’era qualcuno che, dietro questa montagna di “fuffa”, non ha mai dimenticato l’America degli schiavisti, dei Pellerossa, dello sfruttamento barbaro dell’immigrazione, del gangsterismo selvaggio e della mafia, dei bombardamenti a tappeto, della gabbia di ferro con dentro Ezra Pound, e della boma atomica su due città giapponesi indifese!

E non ce ne dimentichiamo neppure quando ci vengono a dire che per far posto alla coltivazione del mais per ricavarne carburante, si uccidono 25.000 cavalli selvaggi: per noi ciò che accade oltre oceano non cambierà mai il nostro giudizio su cos’è l’America e cosa sono gli americani!

Ciò non vuol dire che l’elezione di Trump non ci induca a delle riflessioni, che poco hanno a che fare con le idiozie di certi  “Nostradamus” casalinghi.

Che quest’uomo potrà influire su quel ribaltamento socio-economico che da più parti si invoca, perché l’Occidente possa riassumere il posto privilegiato, nelle idee, nella cultura, nelle scelte più delicate verso cui l’umanità pare si sia dimenticata di dirigersi, rischiando l’annichilimento; non è perché si debba credere che lui nei sia il protagonista.  Non ci fidiamo delle idee di un uomo “pragmatico” che obbedisce più agli istinti che all’ideologia, e che, in fondo, resta il tycoon legato agli interessi di bottega, più che agli idealismi; però sappiamo che lui sarà capace di scalzare quel tappo indurito dalla più insulsa delle prigioni, quella instaurata dalle lobby europee sul Vecchio Continente, contro i popoli liberi, e che ha portato alla distruzione di intere classi sociali e al trionfo dei predatori. Altrimenti quegli stessi popoli, a voglia scendere nelle piazze, o costituirsi in partiti di protesta! Lo “stato di polizia” precostituito era già pronto a rintuzzare ogni ansia di libertà.

Il “trumpismo” è alternativo a questi condizionamenti, perché finora essi hanno bloccato l’America dietro l’illusione che le classi dirigenti europee fossero non solo all’altezza di portare a termine la colonizzazione pattuita, ma che fossero così intelligenti da tralasciare l’accaparramento del loro interesse personale, azzerando le risorse.

Non solo Trump non ha alcun interesse a terminate un inglobamento economico e militare che finora è costato agli Usa cifre che non possono essere scritte neppure su un foglio (TTIP e NATO), ma non vuole che gli “agenti dell’intelligence” incaricati dell’operazione, cioè i Governi europei, restino a dargli fastidio, a raccogliere cocci che poi lui dovrà accomodare, a piangere e pretendere altre prebende.

I Governi europei diventano, per Tramp, delle zavorre da cui liberarsi, sostituendoli con gruppi politici che abbiano la sua stessa visione: occuparsi del rapporto tra lo Stato e il cittadini, schiacciando la speculazione economica e finanziaria (due esempi: la delocalizzazione delle imprese a caccia di mano d’opera a basso costo ingenerando milioni di disoccupati; e l’uniformità del sistema bancario in banche commerciali e di investimento, da smontare, prima che si formino altre bolle letali!); e soprattutto bloccare l’immigrazione clandestina e il terrorismo. Come mai solo adesso la signora Mogherini, finora dedita solo alle abbronzature, convoca i partner europei e i libici per mandare le navi da guerra a bloccare i gommoni? Non è un’opzione che da anni si chiede a gran voce? E perché vuole creare campi di smistamento nel sud della Libia, per smistare, già da lì, chi cerca asilo da chi è clandestino, o cerca lavoro? Sono tre anni che il M5S lo sta predicando. Ci voleva Trump che mettesse il pepe al culo dei burocrati di Bruxelles?

Ma non è ancora finita: Trump non si fida dell’Europa, e, allora, inizierà ad osservarla con il microscopio, lanciando, al tempo stesso, segnali, verso chi condivide le sue opzioni di rinnovamento.

Presto avremo la voce “diretta” del trumpismo anche da noi. Breitbart News, il sito a lungo (e con successo) diretto da Stephen K. Bannon, consigliere strategico del presidente Trump, si prepara infatti a sbarcare in Italia.  BuzzFeed News  riferisce che la piattaforma politicamente scorretta americana, ha deciso di potenziare il suo ufficio a Roma

Secondo BuzzFeed News, l’iniziativa sull’Italia fa parte di una più ampia strategia diretta all’opinione pubblica europea.  Parallelamente all’ufficio romano, verranno potenziati anche gli uffici di Parigi e Berlino. È evidente l’obiettivo di Breitbart News di espandersi anche nel mercato europeo, nella previsione che il mercato “politicamente scorretto” del Vecchio Continente sia in considerevole crescita. Il sito diretto da Bannon ha movimentato non poco la campagna per le presidenziali americane con le sue provocazioni e il suo linguaggio radicale. E potrebbe svolgere una funzione analoga in Europa in vista degli importanti appuntamenti politico-elettorali del prossimo futuro. 

Vale la pena ricordare che Breitbart News è stata la punta di diamante di Bannon nella sua qualità di spin doctor di Trump. L’importanza di questo personaggio nella strategia comunicativa del nuovo residente Usa  è  nota: Bannon, veterano di marina, ex trader di Goldman Sachs, produttore cinematografico, autore di bestseller e mente dietro al successo recente di Breitbart News, con la sua capacità di canalizzare la rabbia degli elettori bianchi della working class contro l’establishment, tanto democratico quanto repubblicano, e di cambiare le regole del discorso politico americano, è stato un evangelista del trumpismo di battaglia, prima di Trump stesso. I due, entrambi portatori di ciuffo biondo e attaccati allo smartphone da mane a sera, hanno così tanto in comune da sembrare fatti l’uno per l’altro. Entrambi hanno un senso soprannaturale nel suscitare il sentimento anti establishment pur provenendo da esso, e quando parlano non mostrano rispetto per le convenzioni né per il politicamente corretto.

Il regime che le lobby hanno instaurato in Italia potrebbe avere le ore contate! (R. RINCI)

 

 

 

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Le procure corrono dietro alle farfalle... politiche!

Post n°1505 pubblicato il 25 Gennaio 2017 da r.capodimonte2009
 

Abbiamo appreso con un certo stupore che l’Associazione Nazionale Magistrati non parteciperà all’inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario, “per protestare contro il Governo che non ha provveduto, tra l’altro, a rinfoltire gli organici dei tribunali, mettendo così a rischio il funzionamento della giustizia.”

Bellissime e sacrosante parole, che dimostrano, se non altro, che il regime non ha a cuore minimamente la giustizia e l’impatto che una giustizia limitata nelle risorse possa avere sui cittadini.

Peccato che, anche in questo caso, ci troviamo di fronte ad una mezza “bufala”, visto che ci sono decine di tribunali, dove le procure principalmente, anzichè dedicarsi a indagini e a processi che vedano al centro del  lavoro giudiziale un effettivo nocumento a danno del popolo e delle istituzioni, si convertono alla prassi politica, specie contro le forze che stanno agli antipodi del sistema: si badi bene, visto che tali forze, nel nostro caso il M5S, non sono suscettibili di reati di cui abbondano invece in comportamenti le restanti, dal PD a F.I,. fino al NCD, costoro, o obbediscono pedissequamente “per atti dovuti” ad esposti risibili e mistificatori, che andrebbero archiviati in un minuto secondo; oppure continuano ad intercettare  chiunque e dovunque, sperando nella provvidenza, per cogliere una frase, una parola, una sillaba che induca questo apparato borbonico a trasformarli in indizi di colpevolezza. E si fa ricorso, ancora una volta, a quel sistema “originalissimo” che la giustizia italiana utilizza fin dai tempi del fascismo, che prevede l’ “interpretazione” della legge e non la sua applicazione, a seconda che la prima sia congeniale con determinate esigenze della politica.

Altrimenti non sarebbe plausibile che, di fronte a un sistema corruttivo, di cui poi la stessa ANM fa censura, le centinaia di processi che vedono al centro dei dibattimenti le lobby più sputtanate del Paese, terminino tutti con leggere pene di carattere patrimoniale (migliaia di € sequestrati a fronte miliardi di danni o predazioni compiuti!), ma mai con un solo giorno di galera. Mentre, questo ricorso al plagio mediatico, per taluni soggetti, è molto più dannoso e pernicioso di queste pene, e i giudici lo sanno, visto che scelgono puntualmente il momento per applicarlo.

Da sette mesi, i giudici romani stanno scoperchiando la nuova giunta romana come mai avevano fatto in passato, neppure quando i sindaci del PD e di F.I., scialacquavano miliardi e li condividevano con le caste romane e con mafia capitale, almeno finchè il bubbone non è scoppiato: ma anche allora, travolgendo i pesci piccoli, non gli squali che tuttora siedono ai ministeri più compromessi. E inventano “reati di concetto”, che raffigurano volontà e comportamenti “che non sono mai avvenuti, ma sarebbero potuti avvenire”, con un’affinità e perseveranza immaginaria, che Alfredo Rocco si vergognerebbe solo di pensare!

Il fine ultimo, ovviamente, non è quello di fare giustizia, visto che manca la parte essenziale di questo presupposto, cioè il reato: in una decina di inchieste a carico dei grillini, se si esclude quella di Palermo sulle “firme ricopiate” (che, però è comune ad altre venti inchieste su altri partiti!), non  è mai emerso niente di penalmente rilevante, ma molto di drammaticamente mediatico. E non ci si venga a dire che questi magistrati non sapevano di quest’impatto, perché ne sono diventati gli attori principali.

Ed ecco perché è censurabile anche l’atteggiamento di chi, oggi, fa finta di non vedere questi abusi, o è costretto a non vederli, pur sapendo che esistono: tutto parte dalla stagione ventennale dei grandi processi a Berlusconi, il quale, forse, avrebbe meritato meno inchieste e più severità,  se è vero che tutti i reati maggiori di cui fu accusato sono finiti in cavalleria, e a primavera probabilmente potrà candidarsi di nuovo. Ma una cosa sono i processi e le pene che questo “satrapo” si è meritato, e quelli che la giustizia “politica” ha inventato, per distruggerlo: e dietro a questo ciarpame giacobino, che lottava per cambiare il sistema, e non per far valere il diritto, si accodarono i media, quegli stessi che oggi si fanno “censori” e “accusatori” di Virginia Raggi, la quale, di fronte all’uomo di Arcore, è una santa. Ed è molto difficile, oggi, per i giornalisti forcaioli, trovare il coraggio di individuare dove il giudice fa il suo dovere o fa i suoi giochetti, per auto-promuoversi e dirigersi, magari, verso una carica istituzionale: qualcosa, certo, sta cambiando. Bastava assistere alla battaglia scoppiata ieri seria a Otto & Mezzo, contro chi rammentava che il M5S  è implacabile contro la corruzione, ammettendo tuttavia che mai è stato pizzicato a servirsene, e chi lo difendeva (Marco Travaglio), individuando sulla minimalità e assurdità di questa inchiesta giudiziaria sulla Raggi, l’ultima, riferentesi al fratello di Marra, visto che sulla nomina di Marra non erano stati trovati appigli; e nonostante che la sindaca, lo avesse spostato, sotto dettatura dell’ANAC! Dove diavolo questi togati abbiano intravisto l’abuso d’ufficio, ma soprattutto il “falso in atto pubblico” su decisioni che riguardano l’avanzamento “legittimo di carriera” di un impiegato comunale, poi bloccato per dovere di trasparenza, resta un mistero!

Piuttosto, per tornare all’inizio del discorso, siamo certi che questi “buchi di organico”, che l’ANM ha denunciato con tanta fermezza, non dipendono, poi, alla fine, da certi giudici che “perdono tempo e risorse”, sottraendole a ben altre inchieste e procedimenti letali per l’erario e il cittadino onesto, pur di mostrarsi ai media di regime, specchiandosi come Narcisi, sul ruscello della politica, incernierandosi sempre più nella casta “intoccabile” dentro cui agiscono?  (M.T. CICERONE)

 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

amorino11mozillastmonellaccio19acer.250iltuocognatino2karen_71diabolikas0m12ps12robert.sstaff.communityLibannawintour0Miele.Speziato0rossella1900.rlucylla_sd
 

Ultimi commenti

Chi può scrivere sul blog

Solo l'autore può pubblicare messaggi in questo Blog e tutti gli utenti registrati possono pubblicare commenti.
 
RSS (Really simple syndication) Feed Atom
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963