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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 07/02/2017

 

L'Unione Europea scricchiola come la sedia dorata di Mario Draghi

Post n°1514 pubblicato il 07 Febbraio 2017 da r.capodimonte2009
 

Mentre da Roma giunge notizia che, nonostante la dura ammonizione di Mattarella ai magistrati di “seguire la giustizia non la politica”, la procura di Roma continua imperterrita a comporre mosaici e a correre dietro alle farfalle, contraddicendosi più volte, l’importante è che le sue decisioni siano congeniali alla masnada di personaggi di regime che odiano la sindaca di Roma, per i media raffazzonati da giornali e tg l’attenzione resta legata alla povera Virginia Raggi, mentre il mondo sta sperimentando, qualcosa di più di una decina di stadi che le lobby calcistiche vorrebbero costruirsi con i soldi dello Stato, sottratti al popolo bistrattato e derubato, e che sembrano una delle eccellenze con cui il Paese dovrebbe guardare al suo grigio futuro; assieme al Festival di Sanremo e a Masterchief!

Ben altri sono i problemi che sorvolano la nostra “repubblichetta delle banane”: basti dare un’occhiata a quel che accade Oltre Oceano, dove il nuovo Presidente sta sparigliando molte carte, e la cui ricaduta per ora sembra solo sfiorare l’establishment europeo; ma soprattutto quel che sta maturando in Europa, dove intere classi dirigenti, legate alla vecchia struttura affaristica dei regimi neo-liberisti, imbrattati dalle torme catto-socialiste più retrive, subiscono l’assalto dei popoli, ormai defraudati della democrazia.

Ecco perché sentire dire a Mario Draghi che “l’euro è irreversibile, perché ci ha salvato dalla peggiore crisi economica della storia”, è come sentir dire a comare volpe che le galline sono indigeste: quest’uomo effettivamente, sarà perché da tempo non gode più dei favori dei potentati finanziari che pure lo hanno spinto sulla sua sedia dorata, sta diventando peggio di un botteghino del lotto, ormai incapace di reggere la pressione che proprio la moneta unica, nata dall’imbroglio tedesco, non è più in grado di sostenere; basterà che Trump posi le mani sulla Federal Reserve, e spinga il dollaro al rialzo, e l’ “euro tedesco” e lo yuan saranno costretti a fare altrettanto, perdendo interi mercati, pronti a ingozzarsi di probabili e incontrovertibili valute sovraniste, come potrebbe essere la nuova lira.

Draghi lo sa, e offende l’intelligenza degli osservatori, che, anche per quel che l’UE sta impapocchiando nei confronti dell’Italia, sono ormai costretti a dubitare del Governatore della BCE, che non è più credibile come un tempo. L’abbiamo visto quando ha dato una risposta “a casaccio” ai due deputati europei grillini, rispondendo che se l’Italia uscisse dall’euro, dovrebbe restituire 350 miliardi di €, mentre si tratta di mere garanzie che non hanno riscontro sul debito effettivo: e oggi, dice che ha scherzato!

Brutto affare per l’UE anche quel che potrà accadere alle prossime elezioni politiche francesi, dove la Le Pen manda segnali non certo tranquillizzanti. Se i sondaggi che la vedono sconfitta al ballottaggio assomigliassero a quelli sulla Brexit e su Trump, l’uscita di Parigi dalla moneta unica sarebbe devastante, perché si porterebbe ineluttabilmente dietro, quella dell’Italia, della Spagna e della Grecia, e Draghi ritornerebbe a fare il funzionario di Bankitalia.

Ma lo stesso rapporto con gli Usa rischiano di lasciare il segno: il riavvicinamento alla Gran Bretagna è incompatibile con un buon rapporto con Bruxelles. Londra si appresta a diventare un blocco economico (e mondiale, grazie al Commonwealth, che non è mai tramontato!), destinato a fare un’accanita concorrenza all’Unione Europea, e non solo a mezzo della sterlina, ma in genere a mezzo del suo potenziale finanziario, in cui le principali banche, da tempo risanate, stanno raccogliendo la fiducia delle grandi multinazionali, che scappano da quelle tedesche, francesi e italiane, completamente decotte!

Idem il programma di non-aggressione con la Russia, che gli Usa sembrano voler instaurare, e di conseguenza l’abbattimento delle sanzioni, spiazzerebbero l’UE, soprattutto i Paesi dell’Est, i quali, in primis l’Ungheria e quelli Balcanici, si vedono impoveriti dal blocco economico che Mosca ha innalzato, in risposta ad esse, investiti da una crisi economica creata dal mercato unico europeo (che favorisce l’Europa del Nord!), illusi che l’ombrello BCE avrebbe loro consegnato il bengodi:  prova concreta ne è l’Ucraina, che, corteggiata perché provocasse Putin in tutti i modi, ora è stata lasciata sola da Bruxelles, dopo che questa ne ha adocchiato i disastrosi libri contabili!

Abbiamo volutamente lasciato in coda l’Italia, dato che si tratta di uno stato europeo che, di regola, dovrebbe andare al voto al più presto: mentre nessuno osa ammettere che la Consulta ha emesso una sentenza ”balorda” (all’italiana, insomma, pilatesca!) che ha regalato al Pase l’ingovernabilità, lo spettacolo veramente stomachevole del partito di maggioranza relativa che si sta auto-cannibalizzando, sta consegnando l’opinione pubblica alle forze anti-europeiste, M5S, Lega e FdI, che potrebbero unirsi, almeno su questo programma, e conquistare il Governo del Paese.

D’altra parte la situazione di emergenza è tale che, può accadere che, per allontanare il serpente, topi e gatti si uniscano a menar le mani!

Insomma, se un anno fa qualcuno avesse chiesto, e l’emergenza immigrati, la crisi libica, le guerre in Medio Oriente, il terrorismo non fanno parte di questa analisi “bonaria” sui fallimenti dell’Europa, cosa sarebbe accaduto nell’immediato futuro, gli “osservatori di regime, ad esempio quelli di Repubblica, avrebbero dato all’Italia renziana e all’Europa merkeliana altri cento anni di baldoria!

Invece è andata male, e la baldoria sta per finire, in un modo o nell’altro... (ST.JUST)

 

 

 

 

 
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