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Come si fa a digerire quell’apparizione donchisciottesca di Matteo Renzi alla sta Tv di regime, nella trasmissione più  ruffiana e sciacallesca di tutta la comunicazione italiana, Il Tempo Che fa, condotta dal miliardario in falce e martello dorata, Fabio Fazio? Eppure ce l’abbiamo fatto, per trasmettervi, ma non sappiamo in quale grado, tutto l’obbrobrio che abbiamo provato, non tanto per l’immagine che questa “oloturia umana” (andatevi a riprendere la descrizione dal suo fervente, canuto  ammiratore, giornalista!) continua  a dare di sé, ma delle idiozie che ci racconta, e che sempre meno italiani (ma ancora sono tanti) fagocitano, dimostrando che sono maturi per la catastrofe che capiterà loro tra capo e collo, molto presto. Dopo essere scappato via come una lepre, al momento in cui si maturava, da una parte la scissione del suo partito di cartapesta, dall’altro si concretizzava una nuova opposizione interna, più feroce di quella esterna, in vista delle primarie, adesso il farlocco ritorna dagli Usa (dove tutti sappiamo è andato a prendere “ceffoni” sul suo fallimentare percorso che lo ha portato alla caduta, dai padroni che gli tirano le fila!), con propste tipo il “lavoro di cittadinanza”, un’altra menata come quella del Jobs Act, della Buona Scuola e di Casa Italia, quest’ultima balordaggine relativa alla salvaguardia del territorio, messo a rischio da alluvioni, terremoti, valanghe e vulcani, ci pare di non aver dimenticato nulla! E naturalmente il suo obiettivo è l’unica parte politica che tene più del diavolo, ed è il M5S che sta sfondando, con il suo “reddito di cittadinanza” in molte città e in qualche Regione perfino governata dal PD!

E mentre va in onda questa buffonata, il Commissario alla Ricostruzione Post-Terremoto, Vasco Errani, appena uscito dal PD sbattendo la porta, che solo dieci giorni fa dichiarava ad Ancona, di fronte ai sindaci del cratere,  un vero e proprio atto d’accusa: “E’ tutto fermo. Questa non è ricostruzione, questa è emergenza”.

E chi, se no, ne ha tutta la responsabilità se non il Governo Renzi, che dalla fine di agosto nulla ha messo in cantiere se non 25 ridicole casette di marzapane, sulle 500 necessarie, mentre una sola pietra è stata spostata nell’inferno delle zone terremotate?

L’unica cosa che lui e quella scimmietta ammaestrata, che ha mandato avanti e manda avanti tuttora, presso il mandamento di Bruxelles, cioè Piercarlo Padoan, hanno combinato, è piangere sui danni che assommano a oltre 20 miliardi di €, ma che Junker & soci finora hanno concretizzato con un miliardino tondo tondo. D’altra parte l’ex-Governo e il suo avatar gentiloniano finora hanno speso 50 milioni per i terremotati, soprattutto l’affitto per gli alberghi dove sono ricoverate 2.000 famiglie, che, tra tre mesi dovranno sloggiare, per l’arrivo della stagione turistica.

D’altra parte Errani è troppo furbo per dimettersi ora, che è diventato una spina nel fianco di Gentiloni, che, a parole, soltanto a parole, i DP si sono impegnati a reggere o meno, visti i 50 deputati su cui possono contare, e che fanno la differenza in Senato.

Diverso è il caso delle decine di sindaci, per lo più del PD che ormai debbono scegliere tra il linciaggio e la permanenza nel partito, vista la considerazione che viene loro riservata dall’ “oloturia”: sono ancora 11.726 i terremotati alloggiati con soluzioni temporanee:9.154 stanno ancora in albergo, 6.048 sono sparsi tra hotel e residence, 1.812 vivono compulsati in palestre e palazzetti comunali e 760 nei 249 containers e soluzioni abitative d’emergenza (sae). Sono i numeri di un rapporto della Direzione di comando e controllo (Dicomac) della Protezione Civile, aggiornati al 20 febbraio 2017. Praticamente ieri. il fabbisogno di container resta largamente inevaso: i dati del report riferiti solo a Marche e Umbria indicano che su 1.687 persone che ne hanno fatto richiesta soltanto 603 lo hanno ottenuto, il 35%. A Norcia, in particolare, il fabbisogno al 13 febbraio è stimato in 466 posti ma la popolazione può contare su 137. Insomma, a sei mesi il quadro di sintesi dell’assistenza post-sisma dal 24 agosto in poi conferma che parlare di ricostruzione oggi è un azzardo, se non proprio un insulto verso i tanti che non sanno neppure dove dormiranno domani.

il censimento dei danni nelle quattro regioni colpite è ancora in pieno corso, con il 21% dei rilievi di danno e agibilità non ancora attribuito, il 57% dichiarato non agibile, il 40% non utilizzabile. Sono da valutare ancora 13.304 edifici. All’appello, tra gli altri, mancano ancora 5 scuole, 20 edifici pubblici, 827 abitazioni private. Al 9 febbraio risultano 52 interventi di messa in sicurezza su immobili prioritari da parte dei Vigili del fuoco e quelli conclusi sono 14, 15 sono ancora in corso, 21 sono ancora da avviare. Laggiù restano 4mila uomini tra vigili del fuoco, forze armate, volontari e Croce Rossa. Segno evidente che l’emergenza continua, la ricostruzione aspetta.

Siamo più che certi, perché altrimenti dovremmo cedere alla tentazione di definirli “nemici del popolo”, la maggior parte di quegli italiani che si sono fatti abbindolare da Renzi, compresa buona parte delle gente terremotata, alluvionata, affogata nella neve o in pericolo di venire bruciata dalla lava, se ne separeranno, almeno politicamente, e verseranno i loro voti all’opposizione; ovviamente quando il regime stabilirà che è ancora sotto gestione democratica e la volontà degli elettori è sacra! (ITALIADOC)