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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 28/02/2017

 

Dopo le elezioni è possibile un "governo di scopo"

Post n°1527 pubblicato il 28 Febbraio 2017 da r.capodimonte2009
 

Secondo gli ultimi sondaggi di ieri, il PD avrebbe perduto, per ora il 4% degli elettori a favore del DP, e il M5S sarebbe da capo il primo partito. In base alla legge elettorale partorita dalla Consulta, poi, l’unica coalizione in grado di dare vita ad un governo (per un voto) sarebbe quelle tra M5S-Lega e FdI, mentre le altre resterebbero sotto. Neppure un’alleanza tra PD-F.I. e NCD ci riuscirebbe!

Il grosso problema istituzionale che ha portato Renzi a considerare un rischio le elezioni troppo ravvicinate, visto anche la caduta a vuoto di tutti i tentativi di mettere sotto la tagliola i grillini con le menzogne dei media e degli sciacalli imbrattacarte, è proprio questo: l’aggregazione che il movimento, uscito vincitore da esse, e quindi in predicato, senza se e senza ma, di essere consultato da Matterella, per dare vita ad un Governo, attirerebbe troppe attenzioni, sia a destra che a sinistra, e queste attenzioni potrebbero dare il via ad un “governo di scopo”: quello di cambiare la repubblica nelle sue principali negatività, a cominciare dal lavoro, dal welfare, dall’economia, e dai rapporti con l’Europa.

E qui i candidati, non omogenei, si sprecano: abbiamo detto Lega e Fdi, ma sappiamo che tra i due ci sono voragini: in questo momento, grazie anche alle battaglie pragmatiche di Salvini, la Lega è quella che si avvicina di più alle contestazioni grilline sui fallimenti renziani e montiani, dal Jobs Act, alla riduzione dell’assistenza sanitaria, al mancato reddito di cittadinanza, alle pensioni, ai vitalizi, ma soprattutto alla battaglia per l’uscita dall’euro, che diventerebbe assai “realizzabile” con la vittoria della Le Pen in Francia (uscita contemporanea di Francia, Italia e Grecia!). Perfino lo “scoglio” immigrazione, con la recente uscita del M5S sullo “ius soli” considerato una abbiezione, fa capire che la sistemazione del lodo immigrati, senza portarla a certi estremismi inaccettabili che odorano di razzismo, potrebbe avvenire con un accordo politico-programmatico che preveda, ad esempio, visto il totale disinteresse europeo, la strada del respingimento per tutti i clandestini e l’accoglienza di tutti i richiedenti asilo, purchè utilizzati a livello lavorativo. Perfino le tematiche bancarie sono molto simili, e si legano ad una concessione del credilo sociale e non speculativo, con la suddivisione delle banche in banche ordinarie e d’investimento, la nazionalizzazione della Banca d’Italia e delle banche in fallimento; e poi, nel caso di uscita dall’euro, la trasformazione del debito pubblico in moneta parallela per gli scambi tra imprese, e il pagamento del debito presso terzi con l’emissione di obbligazioni auree sulla riserva. Anche da punto di vista della politica estera, Lega e M5S vanno di pari passo: una rimodulazione dell’appartenenza alla Nato, apertura decise verso la Russia, riduzione drastica della dipendenza tossica dei rapporti con la Cina.

Con FdI il discorso è molto diverso: le inossidabilità atlantiche della Meloni, si intrecciano con quelle altrettanto peregrine con il cattolicesimo reazionario più colpevole, che s è infiltrato nella politica del Paese, prima con la DC e poi con il PD. Un’ ininterrotta amorevolezza con le forze di polizia e con la magistratura, senza neppure considerare la difesa che queste due istituzioni portano al regime, in una guerra nefasta tra poveri, da una parte poliziotti e carabinieri, dall’altra il popolo, schiacciato tra le persecuzione di un regime ormai illibertario, spesso integrato da una magistratura corrotta, e lo stato di polizia permanente. Tuttavia non si deve dimenticare che FdI, incatenato al suo 4-5%, miete adesioni di gente convintamente di destra, verso il M5S, soprattutto per quella ininterrotta affrancatura di giovani, che non vedono più, nelle estreme entrambe fallite, una speranza. E il fallimento, per queste due vedove inconsolabili, è il fatto che hanno abbandonato i lori principi ideali e programmatici, derivanti entrambi dalla loro storia politica ed economica, per convergere, tutt’e due, verso neo-liberismi, l’uno progressista, l’altro conservatore, entrambi fondatori e sfruttatori della globalizzazione.

Insomma, a ben vedere, ha ragione Renzi e hanno ragione i partiti di regime (e tra questi FdI non ci dovrebbe stare!), ad aver paura delle elezioni anticipate, anche se concedessero loro i sospirati vitalizi. Potrebbe essere l’ultima volta.  (R.Scagnoli)

 
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