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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 23/03/2017

 

Il regime sta raschiando il fondo del barile, perchè ha le ore contate

Post n°1542 pubblicato il 23 Marzo 2017 da r.capodimonte2009
 

Nel momento più delicato, quando è in ginocchio per il contemporaneo default economico e finanziario, per una sistema di corruttele, unico al mondo (dice il Presidente dell’eurogruppo, “utilizziamo le risorse europee –che siano già nostre di diritto o di altri- a tarallucci, donne e vino”, e tutti si scandalizzano della verità!); e per la crisi irreversibile del modello politico catto-socialista, il regime si chiude a riccio, e sotto l’arbitrio di una maggioranza parlamentare che è considerata dalla stessa Consulta (e dopo la conferma che è così, in base ai suoi numerosissimi comportamenti!), abusiva e fuori-legge, promuove praticamente il “raschio del fondo del barile”, cioè l’accaparramento degli ultimi privilegi e prebende che gli serviranno, poi, al momento in cui il popolo accorrerà a farsi giustizia da sé, a mantenersi esule, a pietire il suo paradossale “senso della democrazia”, che ha, al contrario, smontato, pezzo per pezzo! E che cos’è se non questo, la vittoria di Pirro dei giorni scorsi, con il salvataggio di Lotti, Minzolini, e, ieri, dei vitalizi nefasti, che mettono alla berlina il popolo che, invece, sotto la mannaia della legge Fornero, gode e godrà di pensioni da fame?

Lo stesso accade per le nomine di Stato, che sono state effettuate, forse per l’ultima volta, con il sistema del “giglio magico”, rinunciando d’acchito, senza che costoro fossero minimamente esperti del settore assegnato, anzi ricoperti di inchieste giudiziarie e di criticità (che per il regime sono medaglie al valore!), a programmazioni economiche valide per lo sviluppo di aziende strategiche, che dovrebbero rappresentare il volano del Paese, e invece ci vengono scippate, d’accordo con i manager traditori, dalle multinazionali globaliste! E’ chiaro che, chi verrà dopo, sarà costretto a confermarle fino a scadenza, oppure, e sarebbe la cosa migliore, ad arrestare costoro per alto tradimento, e sostituirli con chi veramente ha a cuore il bene dell’Italia!

Ha ragione chi parla “di tramonto dell’impero”, cioè di un sistema che non si accorge neppure di cosa sta accedendo nel mondo, al di fuori di quelle quattro mura di antichi palazzi nobiliari, dove si sono rifugiate le nostre istituzioni programmate dai poteri forti a far finta di niente e a tacere sulle grandi persecuzioni contro il popolo (bastava guardare ieri cosa succedeva di fronte alle agenzie di Equitalia,  dove migliaia di persone, terrorizzate da un “fisco borbonico”, si accalcavano per avere ratei pagati magari con la svendita di se stessi, o dei propri figli, visto che il resto da tempo non ce l’hanno più!): con i partiti tradizionali cui si deve la gestione predatoria e usuraia del mondo da settant’anni, da quando si fondò una democrazia “sui generis”, dettata con regole artefatte, che avrebbe dovuto far dimenticare l’obbrorio delle tirannie, e che si è fatta essa stessa “tirannia del consenso”: violentando il cittadino con metodi mediatici da “minculpop” da far invidia al sign. Goebbels, o con guardie armate in grigioverde, gabellieri più feroci di quelli degli sceriffi medioevali; o mistificando lavoro ed impresa, sacrificando il primo, ma distruggendo la seconda che non si allineasse ai dettami della corruzione!

Siamo alla vigilia di un “compleanno nefasto”, quello che determinò, 60 anni fa, il coronamento di questi regimi che hanno ingannato perfino sulla proprietà della moneta, trasformatasi da mezzo di pagamento a fine speculativo e usuraio, per cui il popolo da proprietario, si è trovato debitore, ma non di merci, oro o valori, ma di milioni di tonnellate di carta straccia. E questo compleanno, che si “festeggerà” a Roma speriamo sinceramente che a loro signori vada per traverso, in tutti i sensi, e che capiscano, ma non lo crediamo, che non sono più graditi nel Governo dell’Europa, e li stiamo buttando fuori, nonostante le loro violenze parlamentari, fiscali, sociali, e i loro metodi sciacalleschi e predatori.

E per ora li stiamo buttando fuori con le parole, poi lo faremo con il voto, e se non bastasse, con la rivoluzione!  (ST.JUST)

 
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