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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 13/04/2017

 

Una legge sull'immigrazione che non serve a niente

Post n°1556 pubblicato il 13 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

Ormai in Italia non si legifera più attraverso una democratica e aperta discussione parlamentare, in cui, maggioranza ed opposizione, anche se in profondo disaccordo, partecipino direttamente al processo legislativo, ma solo attraverso “legiferazione d’urgenza”, cioè a “fiducia”, per il semplice fatto che la maggioranza al Senato non c’è, e perciò, in barba ai vari costituzionalisti chiacchieroni che a parole difendono il sistema, o a quelli “muti” come il Presidente della repubblica, che lo avallano, si va avanti alla giornata, calpestando la democrazia. E poi hanno il coraggio di criticare Beppe Grillo perché fa il garante del M5S, e “controlla” lui sì, che anche nel suo movimento, la libertà di proporsi per le cariche istituzionali, deve essere commisurata ad una perfetto allineamento con le regole, per non fare poi il verso dei scissionisti, dei bari o, peggio, dei venduti, tanti ce ne sono in parlamento, un bel 20%!

Così ieri è passata a fiducia l’ennesima frittata relativa all’immigrazione, in cui il nuovo ministro degli Interni, colui che aveva assicurato che con gli accordi libici, tutto era finito (lo stesso con i milioni sganciati ai nigeriani, e che il solito colonnello golpista nero si è già messo in tasca!), adesso deve fare i conti con le idiozie portate a casa dall’ex-ministro degli Esteri, oggi PdC avatar, cioè pupazzo di toscani e di yankees: accordi con la parte libica più debole, ma più corrotta e sensibile alle mazzette occidentali, mentre nel Paese nordafricano il vero potere è in mano ad una sua concorrente, alleata con i russi. Eh sì, abituati come siamo  a casa nostra, il sistema “mazzette” che ha dato e dà ottimi risultati ad Eni, e ad altre imprese colluse e concusse, come è risultato da Report, la Pessina Spa, noi lo esportiamo come fosse “alta tecnologia”. E che ci privi il signor Matteo Renzi a negarlo o a frapporre “querele” a questa verità insindacabile, che neppure la stampa di regime, da lui foraggiata, da destra a sinistra, riesce a offuscare!

Eccovi servito l’ennesimo Decreto Legge, che oltre ad aumentare in modo eclatante la burocratizzazione della gestione immigrati (i luoghi di smistamento diventano regionali, ma ci vorranno centinaia di impiegati “specializzati” che non incideranno di una virgola con la disoccupazione), dovrà farsi carico delle posizioni che l’Italia distingue: l’immigrato richiedente asilo, l’immigrato clandestino con documenti, l’immigrato clandestino senza documenti, se poi sia maggiorenne o minorenne.

Quest’operazione costerà oltre 50 milioni di €, ma andrà a regime, se va bene, tra un anno: e intanto che fine faranno i “centri di smistamento” gestiti dalle cooperative e dai “preti”? Chi andrà a dire a costoro che la pacchia è finita, e che adesso sarà il Ministero di Minniti a fare il bello e cattivo tempo?

La “riforma” così come uscita dalle pagine confuse del Governo, dimostra che:

-non c’è nessuna volontà da parte del Governo italiano, che fa la voce grossa coi deboli e tace coi forti, di spingere l’UE a rivedere l’accordo di Dublino, né di costringere gli Stati riluttanti dell’Est Europa, tipo la Romania, che esporta delinquenza e importa capitali (lo dicono il ministro rumeno Predoiu e il procuratore Ardita, non solo Di Maio), ad accettare le quote di immigrazione a suo tempo stabilite da Bruxelles;

-non c’è alcuna intenzione, da parte dell’Europa di contribuire allo sforzo di accogliere immigranti di tutti i tipi, anche terroristi (*) giunti in Italia, con contributi rilevanti, così come è accaduto per la Turchia; visto che adesso le navi, per evitare che gli scafisti li abbandonino in alto mare e continuino ad ucciderli, li imbarcano direttamente sulle coste nordafricane, una vera beffa!

-tutto quanto fatto finora dai Governi Monti, Letta e Renzi è stato solo uno scandaloso aiuto alle varie mafie, più o meno collegate con la politica o con la Chiesa, che si sono guardate bene dal risolvere il problema dei respingimenti, che è quello più delicato e costoso, mentre c’è ancora ciarpame politico ed ecclesiale che insiste per sommare i diseredati stranieri con i diseredati italiani, magari favorendo i primi ai danni dei secondi!

-che moltiplicare gli uffici competenti, anche se con un ordine programmato, in grado di stabilire chi debba restare e chi no, coinvolgendo ancora la magistratura (l’eliminazione dell’appello per chi si oppone al rimpatrio, va a colpire la Cassazione!), le forze dell’ordine (che ormai sono suddivise in “scorte dei politici”, “guardiani degli immigrati” e “picchiatori”) e l’esercito (con la nostra Marina che ci sta costando come in una guerra mondiale!), non serve ad altro che a buttare milioni indispensabili ad altre emergenze nazionali;

-che, tanto valeva, allora, portare la nostra competenza direttamente in loco (dove tra l’altro, e nonostante le menzogne della signora Pinotti, operano già molti reparti armati italiani) e prestabilire da là chi deve o non deve attraversare il Mediterraneo, facendo morire sul nascere le mafie scafiste, al servizio dei regimi libici.

Il nocciolo che si scontra con le idee di Minniti, e si sono viste infatti le reazioni negative di tutti coloro che con l’immigrazione ci campano, è quello relativo al trattamenti di chi, furbescamente non reca i documenti, perché non ha alcuna intenzione di essere riconosciuto e tornarsene a casa, ma di restare in Italia o proseguire per altri Paesi europei in modo clandestino: Paesi europei che, guarda caso, si sono tutti chiusi a riccio, compresa la stessa Germania. Oppure delle migliaia di ragazzini che le famiglie di provenienza mandano in avanscoperta (criminalmente!), perché sanno che saranno sistemate a forza dagli italiani “buoni”, (perché questa è la coscienza che ci distingue dai rumeni o dagli ungheresi), pronti, una volta accolti, al ricongiungimento familiare. Un trucco che tutti fanno finta di ignorare... Alla fine tutti costoro, è inutile nasconderlo, saranno “parificati” ai “richiedenti asilo”, che rappresentano appena il 20% di tutta l’immigrazione.

Preferiamo non addentrarci in quel tipo di “immigrazione sui generis”, quasi del tutto ignorata dallo Stato italiano, per convenienza politica ed economica, che è quella cinese: la quale agisce parallelamente all’altra, ma attraverso canali “protetti” e del tutto anonimi, e che il Governo cinese avalla e gestisce, senza che l’Italia possa minimamente permettersi di contestare. Non solo costoro hanno in mano ormai tutto o quasi il “conto-terzismo” imprenditoriale, vanto una volta dell’artigianato made in Italy, ma restano gli evasori fiscali, i contrabbandieri di valuta e i mafiosi più terrificanti che un Paese possa ospitare. Nessuno parla di quote, di clandestinità, di falsificazione di documenti e di denunce fiscali, di merci contraffate e pericolose, salvo quando le Forze dell’Ordine, una-tantum, agiscono, ma per decenza.

Un futuro governo che voglia frenare l’immigrazione con l’applicazione delle regole o, se non altro, pareggiare almeno il trattamento degli immigrati a quello dei diseredati italiani, dovrà produrre ben altro, che centri di smistamento: recarsi in loco ed aprirli da lì, costringere i governi locali ad accettarli, pena sanzioni, in modo da identificare manodopera attiva, che nessuno vuole rimandare indietro, necessaria per le nostre aziende, ma lasciando a casa tutta quella massa di persone che rischia di distruggere il tessuto connettivo degli Stati africani e medio-orientali; con la distruzione di economie fondamentali, disegno proprio della globalizzazione multi-etnica, che vuole trasformare gli uomini di ogni colore, in schiavi a costo zero. (R.S.)

(*) L’Italia, saggiamente e furbescamente, ha operato come fece Andreotti, negli Anni Settanta-Ottanta, in piena crisi medio-orientale, “comprando” il terrorismo palestinese, in cambio della sua libertà di agire liberamente in Italia: salvo che la bomba alla Stazione di Bologna, che falsamente fu accreditata ai fascisti, scoppiò lo stesso, probabilmente per colpa della Cia che non condivise mai questo accordo. Oggi l’Italia ha fatto di meglio, prima con Al Queda, poi con l’Isis. Fornendo entrambe di armi, tramite un ponte ininterrotto con l’Arabia Saudita, in cambio dell’immunità dal terrorismo. Vedremo quanto questo “patto leonino” durerà!

 
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