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Creato da: r.capodimonte2009 il 13/10/2009
attualità, politica, cultura

Messaggi del 21/04/2017

 

Lo zerbino preferito di Donald Trump: l'Italia

Post n°1560 pubblicato il 21 Aprile 2017 da r.capodimonte2009
 

C’era da aspettarselo su come il tycoon della Casa Bianca avrebbe accolto il simbionte di Matteo Renzi, dopo che per tre mesi di campagna elettorale americana questi aveva parteggiato per la famiglia Clinton ruffianandosi con Obama! Come uno “zerbino” su cui pulirsi gli stivaloni da imperatore della più grande dittatura militare al mondo.

Non parliamo delle risposte secche e fredde che Trump ha sbattuto sulla faccia da ebete del conte Gentiloni, quando questi gli ha chiesto (per celia), che le truppe americane intervenissero in Libia per arginare l’immigrazione: per qualsiasi cittadino yankee, figurarsi per il Presidente, è inverosimile che l’Italia, ma soprattutto l’Europa, a distanza di anni, non siano state capaci di arginare l’immigrazione clandestina, a patto di considerare benignamente i rifugiati.

Né ci si poteva attendere altro da chi, individuato nel nostro “avatar” il ventre molle dell’Unione Europea, ha ribadito che lui vuole almeno 15 miliardi di € all’anno dall’Italia, per continuare ad offrirle la copertura del suo ombrello militare; che proprio questi giorni, il generale David Scaparrotti, capo dell’Eucom, l’European Consolidation Initiative ha riconfermato, ma rinunciando ad una serie di aree operative a Pisa e Livorno, smobilitando pure il Vicenza Health Center, il maggior ospedale militare italiano.

Così il buon Gentiloni, non contento degli schiaffi che tutti i giorni gli rifila Matteo Renzi, sbugiardando i suoi ministri da operetta, come Padoan e Poletti,  ritorna a casa con un pugno di mosche, tanto da chiedersi cosa ci sia andato a fare a Washington: una ragione invece c’è. Doveva chiedere a Trump se al prossimo G20 di Taormina fosse il caso o non di invitare Vladimir Putin, che l’Italia, in verità, non avrebbe niente in contrario a fare: ma evidentemente “ubi major minor cessat”.

La Cia sta riferendo a Trump, infatti, che in Italia la corrente di simpatie filo-russe sta aumentando di giorno in giorno, a scapito delle simpatie filo-yankee, e che il primo partito italiano, il M5S non è certo un ammiratore dell’imperialismo americano, e quindi di una Nato diventata la pistola carica dello Zio Sam, mentre, per statuto, è un’alleanza meramente difensiva. Cosa ci facciano i nostri militari, infatti, a 2 miliardi di costo annui, in tante di quelle zone del mondo dove non esiste alcun pericolo di impatto militare con l’Italia, come ad esempio l’Afghanistan o l’Iraq, tradendo i principi costituzionali, ma soprattutto la bandiera tricolore, asserviti come semplici “contractors” al servizio del Pentagono a stelle e strisce, nessun lo capisce; o forse lo capisce più di tutti il regime che domina l’Italia, e che, sia dal punto di vista economico-finanziario, che dal punto di vista strategico, è un mero “esecutore d’ordini”. Il PD, e il suo specchio, Forza Italia, non sono altro che le marionette che la massoneria internazionale e i poteri globalisti dell’alta finanza, utilizzano per schiavizzare gli italiani.

Almeno fino a quando questi si decideranno a svegliarsi, e a reagire! (R.S.)

 

 
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