Messaggi del 12/05/2017
Post n°1575 pubblicato il 12 Maggio 2017 da r.capodimonte2009
Renzi tenta di riequilibrare lo scatafascio mediatico che lo sta travolgendo, sia sull’ultima verità scomoda dei comportamenti “omertosi” di M.E. Boschi, relativi alla sua famiglia di massoni, e non è certo la prima volta; sia sulla “difesa ad oltranza” per motivi di natura economica (sono le sue coop ad amministrare l’immigrazione!) delle ONG, perfino dopo che le motovedette libiche, che tra l’altro obbediscono al piano Minniti (di bloccare il traffico degli scafisti!) si sono scontrate con le navi “clandestine” che, invece di riportare i migranti in Libia li volevano portare in Italia. Più dimostrazione di così sulla malafede di queste organizzazioni negriere, non ci poteva essere! Il fatto poi che a bordo si verifichino addirittura delitti, come quello che gli scafisti, raccolti assieme ai migranti, perpetrano, danno ancora di più ragione alle inchieste della magistratura siciliana. A questo punto ci chiediamo se sul serio le Guardie Costiere facciano il loro dovere fino in fondo, o chiudano un occhio o tutti e due di fronte a questo scandalo! E lo fa attaccando per l’ennesima volta la giunta romana dei Cinquestelle, che è alle prese con il ricatto, mai tanto evidente, e confermato dalle stesse dichiarazioni dell’ex-sindaco Marino, da parte dell’indagato per “mafia capitale” nonché Governatore del Lazio, Zingaretti, il quale continua a tenersi per sé l’ubicazione di nuove, indispensabili discariche, che la Raggi non può certo inventarsi! E Renzi si illude vincere mobilitando le “magliette gialle” dei figli di papà romani, a pulire le strade! Non è un buon momento per l’ “imperatore” del PD e del suo “governicchio di burattini”: dopo la dimostrazione che il “controllore-capo” di Gentiloni, appunto la signorina Boschi, non è controllabile, per quanto riguardo l’etica e le convenienze politiche; e dopo che l’assalto alla diligenza dei “pichi della mirandola” piddini, impegnati a inventarsi una legge elettorale senza rischi grillini, dopo la ventesima volta, non hanno altro in mano che l’uscita di un bel coniglio da loro cilindro malandato! Nello stesso tempo arrivano dalla “beneamata Europa” altre batoste, dopo che Padoan è riuscito a farle digerire la correzione di 3,5 miliardi, ma non certo i disastri mega-galattici dell’economia italiana, dall’aumento del debito, fino ai picchi della disoccupazione, dal fallimento Alitalia a quello di altre dieci banche, oltre naturalmente MPS, che la spinge in profondo rosso tra gli altri soci! Una serie di situazioni che, finalmente, stanno “invischiando” il Quirinale, visto che finora è stato muto e solidale con i guasti renziani. Una parola l’ha scosso, e non è poco: quella che è stata sparata, come una cannonata, da un libello scritto dal più importante giornalista italiano, Ferruccio De Bortoli, a suo tempo grand commis e assiduo frequentatore, lo ammette lui stesso, dei salotti dei “poteri forti”. MASSONERIA. Già, sembra assurdo, ma parliamo proprio di quella nefasta istituzione, la cui portata storica è innegabile, e la cui forte influenza è ancora tangibile nel mondo, sfortunatamente e sempre accompagnata da un segno negativo color sangue (basti pensare a cosa è stata capace di fare in Francia, con l’elezione di un suo pupillo, Macron! O quanto pesano i suoi “agenti speciali” nella politica americana e inglese!). In Italia, sempre che le si voglia dare un senso storico relativo al Risorgimento, ma dopo che gli ultimi studi hanno dimostrato la fallace idea che sia stato tutto positivo il suo apporto, la massoneria è restata legata al malaffare, e soprattutto alla politica più degenere. La stessa stagione in cui il Paese assaggiò l’oltraggio della P2, si concluse con un nulla di fatto: ne uscì una legge, la 17/82 (Legge Anselmi), che avrebbe dovuto dare attuazione all’art. 18 della Costituzione in merito alle attività delle società segrete, in pectore la massoneria, addirittura con pene previste dal comma 2. In realtà, da allora, ci sono state rarissime indagini suu determinate aggregazioni (da ultime quelle facenti capo al senatore Verdini!), ma mai neppure un rinvio a giudizio: la motivazione è sempre la stessa, quella che permise a Lucio Gelli di controllare lo Stato italiano per dieci anni, corrompendolo fino al midollo, insinuandosi in tutti gli apparati, politici, giudiziari, imprenditoriali e finanziari, fino ad arrivare, ad un passo, dal rivolgimento stesso della repubblica! A 35 anni da allora, e qui ha ragione Cacciari, “quasi nulla è cambiato, neppure quando la parentesi tangentopoli sembrò voler mutare il corso della storia”. In realtà la massoneria agì anche lì, e con grande perizia, cancellando gli attori che aveva prediletto fino a quel momento, ma che erano falliti per troppa avidità, e sostituendoli con i nuovi, i quali, in altri dieci anni si inventarono il “berlusconismo”. Fallito anche questo, da cinque anni ha imposto nuove regole (il renzismo), e nuovi uomini., ma anche nuove “esigenze” più brutali, perchè essa convive in modo congeniale con la globalizzazione internazionalista, con le dottrine eugenetiche del “massone” nazista Rosemberg, o quelle del sionista “massone” Kalergi: e tale modello è in piena crisi, a causa della distruzione selettiva delle classi medie da essa operata, e dal degrado della classe operaia, che ha messo in guerra contro l’immigrazione, per approfittarne, e stornare il fondo del barile. Quello che è il suo fine ultimo: un mondo di lavoratori-zombi, pagati appena con l’esigenza vitale (i vari Jobs Act precarozzatori!), un'altra fetta di mondo, distrutta dalla fame e dalle malattie (e dai vaccini), (basti guardare all’inutilità delle campagne ipocrite delle Nazioni Unite, mentre qui le ONG, certo non tutte, si distinguono per la loro valenza); una torma di burocrati asserviti al potere, resi schiavi dalla consistenza dei loro salari, e, infine, l’elité, caste e lobby legate a doppio filo alle mafie, alle grandi ricchezze finanziarie, alle rendite parassitarie, all’evasione fiscale, in cui i massoni si riconoscono! Mattarella, che la massoneria la conosce perché è stato dentro i suoi recinti giudiziari, e le ha ammazzato il fratello, che l’aveva abiurata, forse reagirà: sa che essa sta permeando il nostro Paese come una nebbia mortale, ma, ha ragione De Bortoli, qui da noi è un potere “quasi” forte, molto meno di quanto essa conti in Francia, in Germania, negli Usa, in Gran Bretagna: e anche tra massonerie è possibile che si scatenino “guerre”, tra i più ricchi e potenti, e i più poveri e rabbiosi, come è accaduto tante volte nella storia, le rivoluzioni americana e francese ne sono un esempio eclatante! E la “nostra” massoneria è destinata, alla fine, a soccombere, di fronte alla voracità e all’efficienza della altre (pensate al nuovo asse demoniaco europeo franco-tedesco!); e quindi corre ad accaparrarsi tutto ciò che gli capita a tiro; e lo fa, anche con “agenti” di scarsa qualità, come i Boschi, i Verdini, i Renzi, i vari ceo degli Enti di Stato, Confindustria, sindacalisti e politici ormai alla frutta, la burocrazia e la magistratura più corrotte, gli alti gradi delle FF.AA. Tutti costoro legati alle loro personali acquisizioni, perché, è la regola “mafiosa” che vige negli alti gradi massonici, poi debbono spartirle con questi, senza se e senza ma.
Mattarella sa che l’Italia non è mai stata così in pericolo come dai tempi di Licio Gelli, ma sa anche che il suo predecessore ha aperto la strada al metodo massonico in politica ed economia: dovrà affrontarlo, e con lui, tutta la torma di “giovani e meno giovani iene” che il napolitan-renzismo ha liberato. Non sappiamo se lo farà, ma certo, se non interverrà direttamente in questa difficile e ultimativa fase di vita della nostra democrazia, l’Italia sarà destinata a ridiventare un “espressione civile e geografica”. Così come la definì in conte Metternich. (ITALIADOC)
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il 30/10/2018 alle 14:02
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