Creato da Francis_m il 01/04/2007
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Post N° 1

Post n°1 pubblicato il 01 Aprile 2007 da Francis_m

Appendice a: “la giostra”         

 

      L’argomento è semplice e riguarda le basi della cinematica.

Qualcuno diceva che “E’ più facile disgregare un atomo che un preconcetto” ed il tempo come asserisco nella mia teoria è un preconcetto.

 

      Il tempo è sinonimo di esistenza.

 

      Dal punto di vista fisico o specificatamente cinematico:

 

      Sia dato un sistema fisico costituito dallo spazio a tre dimensioni (è l’unico che conosciamo e che possiamo galileianamente accertare, è lo spazio dove ci muoviamo)

      Siano dati due punti “a” e “b” rappresentanti due corpi rigidi in moto; “a” insiste nel punto 1 caratterizzato dalle coordinate (x1a, y1a, z1a) di detto spazio e “b” insiste nel punto 1 (x1b, y1b, z1b);        

Tali coordinate rappresentano i punti iniziali della nostra osservazione.

      Sia “a” che “b” sono caratterizzati da atti di moto che possiamo definire e quantificare l’uno rispetto all’altro. Nello spazio a noi noto, tangibile, tutto si muove. Il moto è trasferimento di materia.

      L’atto di moto di “a” ha prodotto uno spostamento: il punto “a” si trova nel punto 2 caratterizzato dalle coordinate (x2a, y2a, z2a);

 

L’atto di moto di “b” ha prodotto altresì uno spostamento, la nuova posizione di “b” è caratterizzata dalle coordinate (x2b, y2b, z2b).

 

      Le coordinate che identificano le posizioni dei due punti durante lo svolgimento dell’atto di moto sono riferite ad un sistema di osservazione e servono a calcolare soltanto lo spazio percorso dai corpi “a” e “b”.

 

    Nel continuo divenire, noi abbiamo focalizzato la nostra attenzione su due corpi ed abbiamo fatto due foto, ipotizzando di bloccare l’atto di moto, fermare i corpi al loro passaggio, atto di fatto impossibile.

   

      Se (2a-1a) è lo spazio percorso dal corpo “a  e  (2b-1b),  è lo spazio percorso dal corpo “b”, la velocità di “b” rispetto ad “a” è: 

(2b-1b) / (2a-1a)

 

      è un rapporto tra lunghezze e pertanto “adimensionale” (nel Sistema Internazionale ove non esiste più “t”); è un indice che rappresenta la velocità.

 

    Stati singolari:          

1) se i corpi “a” e “b” sono in quiete relativa, l’indice di moto reciproco vale 1;

2) se esiste l’atto di moto di “a” tale che (2a-1a) ¹ 0  ed esiste l’atto di moto di “b” tale che (2b-1b) = 0, ne consegue che è nullo l’indice di moto di “b” rispetto ad “a”:       0/(2a-1a); non può essere definito invece l’atto di moto di “a” rispetto a “b”. Quest’ultimo è in quiete rispetto ad  a” ma la sua quiete è soltanto relativa, non esiste in natura la quiete assoluta e pertanto un qualunque spazio percorso non può essere in rapporto con uno spazio nullo.

      Quando vogliamo definire l’unità di misura del “tempo” facciamo riferimento ad atti di moto.

Nessuno ha mai visto o misurato “fisicamenteil tempo.

“EO ERGO SUM”             Sic et simpliciter.

Più in generale:      « IT ERGO EST »   o come diceva Eraclito  panta rei

      Può essere l’impostazione sopra riportata la base per riscrivere alcune teorie delle fisica che trovano spiegazioni “forzate” quando interviene il sistema “spazio-tempo”?

    Francis M.                                       

 

 

 

 

 
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Commenti al Post:
poco.compatibile
poco.compatibile il 29/12/08 alle 04:27 via WEB
Certo che no. Hai solo dimostrato che la percezione del tempo avviene attraverso il cambiamento. Portando agli estremi questa constatazione si può ben dire che il tempo (categoria di percezione umana) è assente in assenza di cambiamento. Tu saresti d'accordo?
(Rispondi)
 
 
Francis_m
Francis_m il 09/01/09 alle 19:58 via WEB
Si sono d'accordo, ma la mia idea va oltre; io sostengo che "il tempo" come grandezza fisica non esiste, ma è una semplice convenzione, come il denaro che non ha nessun valore intrinseco ma serve a scambiare beni. Il tempo serve a confrontare il "moto". Se vuoi, ho pubblicato un libro sull'argomento, LA GIOSTRA, Aletti Editore, aprile 2008. Cerco confronti e parere. Grazie per aver lasciato un commento.
(Rispondi)
 
 
 
poco.compatibile
poco.compatibile il 10/01/09 alle 20:25 via WEB
lo cercherò... Abito a Milano, proverò a cercarlo nelle librerie universitarie. In ogni modo, per continuare il confronto, non capisco se sostieni che il tempo non esiste in quanto semplice convenzione o se non esiste perché non può esulare dalla sua dipendenza di modus di percezione. Sono cosciente di non essere stato chiaro nella domanda ma spero sia comprensibile ugualmente.
(Rispondi)
 
 
 
 
Francis_m
Francis_m il 26/01/09 alle 13:36 via WEB
Io dico che non esiste nel senso "galileiano" cioè scientifico. Non è una grandezza fisica, i fisici nello studio dei fenomeni naturali lo hanno assunto impropriamente a grandezza fisica; le grandezze alle quali va fatto riferimento sono lo spazio ed il moto nello spazio. Grazie per la risposta. Saluti.
(Rispondi) (Vedi gli altri 2 commenti )
 
 
 
 
poco.compatibile
poco.compatibile il 12/06/09 alle 03:14 via WEB
Ti ripeto la domanda prima domanda che ti ho posto: in assenza di moto il tempo non esiste? Se si fa riferimento solo allo spazio e al moto nello spazio tutto ciò che è immobile è a sole tre dimensioni. Ma la quadridimensionalità non puoi ridurla al moto: E'intrinseca nella materia.
(Rispondi)
 
 
 
 
Francis_m
Francis_m il 02/07/09 alle 00:03 via WEB
Il tempo non esiste. Esiste invece il moto e nello spazio nulla è immobile. L'assenza di moto è solo un0 stato relativo, non assoluto. Di assoluto c'è solo il moto. It ergo est. Se vuoi ti posso fare avere il mio libro. Saluti.
(Rispondi)
 
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