I Tuoi Racconti

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sogno...

Post n°6 pubblicato il 03 Ottobre 2007 da stellegemelle85

era una serata fredda, le mie mani erano congelate dal freddo e dalla neve che cadeva su diesse, nudee senza guanti. era buio e tornare a casa nelle sere d'inverno fa un certo che, non sai chi puoi incontrare, cosa può succedere.

sentivo freddo, ma di li a posco saresti arrivato tu, dolce e forte come tutte le ragazze ti vorrebbero...come su un cavallo bianco arrivasti e mi abbracciasti: "ti scaldo io"mi dicesti mentre tremavo. mi prendessi per mano e mi scaldasti poi le labbra con un bacio! era bello stare con te anche nel silenzio di una notte fredda e senza tempo, eri unico e mio, e tutto diventava più caldo, più affettuoso e più sicuro con te vicino.

ci dirigemmo verso casa mia dove ti fermasti per la notte, volevi rassicurarmi che saresti stato con me per farmi stare tranquilla e per passare la notte più bella della nsotra vita.

 
 
 

Ricordo..

Post n°5 pubblicato il 06 Settembre 2007 da stellegemelle85

Io e G. si era piccoli insieme. Stessa età, stessa voglia di rimanere bambini, stesso quartiere. Io e G. si sognava insieme. Magari un giorno avremmo avuto
una fattoria con tanti cavalli e noi avremmo avuto tantissimi animali,
e tantissimi bambini. Pur senza fare sesso, sia chiaro. Io e G. si era
solo amici. Io per lui ero un maschio, e forse è per questo che mi ci
trovavo bene. Passavamo ore e ore li sul prato a battere con una pietra
sul chicchi delle pannocchie del campo dietro casa, sperando uscisse
fuori farina. E non eravamo soli, no..c'era anche R. Aveva un anno in
meno di me, ma eravamo una persona sola. Forse perchè da bambini basta
poco per fare amicizia, basta poco per innamorarti e altrettanto poco
per odiarti. E magari l'odio passa dopo cinque minuti.. Ad ogni modo,
con noi c'era quasi sempre R, e un pò la prendevamo in giro quando non
c'era perchè veniva da giù,e aveva un accento strano. I bambini a volte
sanno essere anche crudeli, pur non volendolo. Le pannocchie dietro
casa, quello era il mio passatempo preferito. Da incoscenti, come
d'altronde tutti i bambini a quell'età, oltrepassavamo la rete che
divideva la strada dietro casa e il campo di pannocchie, e
raccoglievamo quelle cadute, perchè le pannocchie erano troppo alte per
noi, e non arrivavamo in cima per raccogliere i chicchi più buoni. Due
o tre volte il proprietario del campo è uscito dalla casetta "delle
streghe", come la chiamavamo, e ci ha rincorso con il fucile. Credo di
non ricordare abbastanza intensamente quella paura che faceva si che io
non riuscissi a muovere neppure le gambe per correre via, forse perchè
sono passati troppi anni, e le sensazioni poco a poco scivolano via. Mi
sono sempre chiesta cosa mai avrebbe fatto quel contadino se fosse
riuscito a prenderci, e a vedere il nostro ricco bottino, dieci chicchi
di grano ciascuno se è tanto, visto che le mie mani erano, e sono
ancora adesso, molto piccole. Quelle di G invece sono diventate più
grandi. Quelle di R, non lo so, è ritornata alla sua terra, al suo
accento strano. A ricordarlo adesso, sembra un pò uno di quei film dove
i piccoli ladruncoli vengono beccati a rubare le mele. E forse lo
eravamo. Piccoli ladruncoli. Io e G poi siamo cresciuti. Non ci piaceva
più battere sui chicchi di grano, così un pò alla volta ci siamo persi
di vista. Anzi, forse a lui non piaceva più, io ogni tanto guardo dalla
finestra, e a vedere le spighe biondeggiare alte nel campo, mi scappa
da ridere. E' che quando si è piccoli ci si diverte con poco, ogni cosa
è una scoperta. Però, io ci tornerei a battere con il sasso sui chicchi
di grano, e se mi becca il contadino, chi se ne importa?

 
 
 

Grazie Morfeo

Post n°4 pubblicato il 30 Agosto 2007 da Lupettodolce

Sdraiato,quasi addormentato
aspetto un tuo segnale
un messaggio,uno squillo,
purchè sia il tuo, quello speciale..

Trasognante,infinita attesa
dolce tremenda ...fatidica attesa
e aspetto...........

Sei qui ora, sogno aspirato,
dolce mio pensiero quotidiano
solo Dio sa quanto ti ho... desiderato..

Un Tuo bacio, un sospiro caldo
sul mio collo,che sussulto
quanto ti ho desiderato..

ma  sei qui..
quanto ti amo,
quanto ti ho desiderato

e ora visto che ci siamo perchè...

oh che peccato....
suona la sveglia...
mi son svegliato!

 Lupettodolce

 
 
 

piove

Post n°3 pubblicato il 30 Agosto 2007 da stellegemelle85


oggi qui piove, sono a casa che studio, e fuori le goccioline scivolano sul vetro della finestra silenzione. nemmeno loro mi disturbano, ma non sanno la voglia che ho io di uscire...

 
 
 

Sera d'autunno.

Post n°2 pubblicato il 27 Agosto 2007 da stellegemelle85
 
Tag: Amore

Gli occhi di lei brillavano al chiarore di una pallida luna di Novembre. Limpidi, chiari, belli come non mai. Lui rimase lì, incantato da quel giovane sguardo. E fu proprio in quel momento che capì, capì che lei non era più una bambina, ma che quel fiore era ormai diventato una donna. Una magnifica donna.
- Non ti ricordavo così bella..- le sussurrò lui, quasi incredulo. Lei arrossì, abbassando lo sguardo, cercando di nascondere il suo sorriso sotto la sciarpa di lana calda. Avrebbe voluto dirgli che per tutto quel tempo non l'aveva dimenticato, neppure per un attimo. Lui continuava a fissarla, non riuscendo a distogliere la sua mente dal pensiero di toccarla, di baciarla, di abbracciarla, o semplicemente toccarle la mano. Era passato così tanto tempo che le parole non erano più sufficienti, aveva bisogno di stare vicino a lei.
- Tu invece sei proprio come ti ricordavo..- disse lei sorridendo, ora mostrando la sua bellissima bocca. Le mani di lei avvolgevano il cartoccio di giornale contenente le castagne ancora calde comprate poco prima.
Con un gesto eloquente gliele mostrò, e lui ne prese una tra il pollice e l'indice.
- Scotta..- disse lui, soffiandosi sulle dita.
-Si scottano..ma ne vale la pena- gli rispose, soffiando a sua volta sulle mani di lui.
Lui smise di soffiare, e alzò gli occhi: gli occhi da cerbiatto di lei lo guardavano da sotto il cappello tenuto abbassato per il troppo freddo, la sua bocca sfiorava le sue dita, i suoi capelli biondi uscivano disordinati da sotto il cappello, divisi in piccolissimi ciuffetti.
La baciò piano, come se fosse la cosa più fragile al mondo. E lo era. La baciò sotto la luna, in quella fredda sera, e quel baciò bastò a scaldarli.
- Giurami che non te ne andrai più..- sussurrò lei tra le lacrime.
Lui vide le sue lacrime sincere e le baciò anch'esse, salate. Le annuì e poi, sistemandole meglio la sciarpa intorno al collo, disse semplicemente
- Vuoi sposarmi? -
E in quel momento lei capì di non poter farne a meno.

Stella gemella

 
 
 
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Un blog di: stellegemelle85
Data di creazione: 27/08/2007
 

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