Post N° 14

Post n°14 pubblicato il 13 Luglio 2006 da ivanocarboni
 
Tag: libri

DANIEL PENNAC

La lunga notte del dottor Galvan

Giovane medico del pronto soccorso, Gerard Galvan racconta una folle notte di molti anni prima, quando fra crisi di asma e arti spappolati era stato finalmente notato un uomo seduto su una sedia che ripeteva: "Non mi sento tanto bene". Il malato passa da tutti gli specialisti, convocati d'urgenza a risolvere uno dopo l'altro crisi acute di ogni genere: dall'occlusione intestinale all'esplosione della vescica, all'attacco epilettico. Rimasto accanto al suo letto, Galvan si addormenta e al mattino il malato non c'è più. È morto? È sparito? Dove è stato portato? Galvan non sa neppure come si chiama. Nessuno lo sa. Ma il paziente riappare e le cose che dirà e farà saranno per il buon Galvan la fine di un sogno. Ritmo frenetico, sciabolate di feroce umorismo,schiaffi di malinconia: un calice d'un Pennac  "d'annata". Un brindisi all'intelligenza del mondo e alla felicità narrativa.

 
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Post N° 12

Post n°12 pubblicato il 05 Luglio 2006 da ivanocarboni
 
Foto di ivanocarboni

può una maschera dire più di un volto??

 
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Post N° 9

Post n°9 pubblicato il 28 Giugno 2006 da ivanocarboni
 
Tag: amici
Foto di ivanocarboni

FORZA GIANLUCA...

 
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Post N° 8

Post n°8 pubblicato il 23 Giugno 2006 da ivanocarboni
 
Foto di ivanocarboni

E' IL POTERE, NON IL PECCATO, LA MATRICE DEI MODERNI CRIMINI... 

 
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LA PIU' BELLA SPIAGGIA DEL MEDITERRANEO 

Post n°7 pubblicato il 21 Giugno 2006 da ivanocarboni
 
Tag: natura

LA SPIAGGIA DI   IS ARUTAS

Posizione
22,8 km a Nord-Ovest di Cabras

Come arrivare
Partendo da Oristano in direzione Cuglieri, dopo l'incrocio della Madonna del Rimedio, ci si immette nello svincolo per Tharros. Dopo circa 15 km, giunti al bivio per San Salvatore, svoltare a destra. Dopo 1,6 km si svolta a sinistra; dopo altri 6 km girare a destra: attraversato un tratto sterrato di circa 200 m arriviamo finalmente alla spiaggia di Is Arutas.

Descrizione
La spiaggia che si estende per varie centinaia di metri è unica nel suo aspetto, è formata infatti da piccoli granuli di quarzo tondeggianti, di colore bianco e rosa. Ideale passare una notte in tenda e, all'alba, godersi questo spettacolo per pochi intimi. Pacifica e poco affollata anche in pieno agosto.
Le spiagge del Sinis-Montiferru sono uno dei paradisi preferiti per i surfisti: certe giornate, soprattutto d'inverno, sono caratterizzate da onde lunghe e alte, vera manna per gli amanti della tavola.

 
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VI CONSIGLIO UN LIBRO

Post n°6 pubblicato il 21 Giugno 2006 da ivanocarboni
 
Tag: libri

IL VIAGGIATORE NOTTURNO  di  MAURIZIO MAGGIANI

Uno specialista di migrazioni animali siede su una vetta nel cuore del deserto sahariano: attende il passaggio delle rondini. In quell'attesa, in quel deserto, si lascia contaminare dalla fiera saggezza del popolo dei tagil, fa sua la sapienza della sua guida Jibril, consuma amore mercenario con la berbera Jasmina, ascolta il dimah Tighrizt, poeta itinerante. Da lì, viaggiatore della notte, l'irundologo misura la distanza dal mondo che altrove continua a collassare nel disordine della guerra e racconta a Jibril altre storie di erranze e migrazioni: dell'orsa Amapola sorpresa nelle foreste della Carnia, dell'armeno Zingirian incontrato nel suo cammino, del principe polacco Potocki, e della Perfetta, la donna che va lungo le strade del mondo.

Il nuovo libro di Maurizio Maggiani raconta di rondini e orse, di animali erranti e migratori.
E migratore è l’uomo, dalla pace alla violenza, dal deserto dell’Hoggar – cuore dell’Universo – ai boschi balcanici, alla mite città di Tuzla, teatro di un assedio sanguinoso. L’autore lascia la parola a uno studioso di migrazioni animali, che si imbatte in tanti personaggi memorabili, e insegue l’utile bellezza del costruire (un pane, un tavolo, una gabbietta per gli uccelli) contro l’orrore della distruzione, la pietà dei piccoli gesti contro l’empietà della guerra.
“Il centro dell’Universo è rigurgito della Terra rappreso in purissimo cristallo. L’Hoggar. Sempli-cità.” Uno studioso delle migrazioni animali siede sul colle dell’Asekrem, contempla un tramonto stordito di colori e attende il passaggio delle rondini. In quel deserto – povero, essenziale, nudo – si avverte la prossimità alla nuda, utile bellezza dell’esistere, come forse l’aveva sentita il monaco francese – tutti lo ricordano ancora come “le père” – che in quegli stessi luoghi ha lasciato traccia di sé, del suo apostolato, della sua ascesi. In attesa delle rondini il nostro irundologo ha modo di cogliere l’agile sapienza del suo accompagnatore Jibril, di ascoltare il dimah Tighritz, astuto poeta viaggiante, di consumare amore dolcemente mercenario con la berbera Jashmina, di sentire la fastidiosa incongruenza di una giornalista, Marguerite, arrivata per un servizio sul popolo dei tagil. Ma soprattutto, di fronte all’essenzialità del centro dell’Universo, di fronte alla mite saggezza dei tagil egli misura la distanza dal mondo, dal mondo che altrove collassa nello spaventoso disordine della guerra. E così racconta a Jibril altre storie di erranze e migrazioni: dell’orsa Amapola sorpresa nelle foreste della Carnia, dell’armeno Zingirian incontrato nel suo cammino verso la Bosnia, verso la guerra, del principe polacco Péotocky, del popolo dei kubacy, e soprattutto della donna che cammina lungo le strade del mondo con la sua sporta di plastica in mano, di Perfetta che è quella donna raminga ma è anche la donna di cui l’orsa Amapola ha leccato il sangue, e infine dell’assedio della città di Tulsa. Storia dentro la storia, storia orale – antica e modernissima – che letteralmente migra di bocca in bocca, come un racconto narrato intorno al fuoco, Il cuore dell’universo è un romanzo sulla pietà che l’uomo ha da rendere all’uomo. È un volo, un volo di rondine sulla barbarie di un secolo che non è ancora finito.

 
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