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"..Così lontano andrò che morirà il ricordo infranto fra le pietre del sentiero.."

Post n°4 pubblicato il 26 Ottobre 2005 da jazmaranbo
 

"...Così lontano andrò che morirà il ricordo,

infranto fra le pietre del sentiero,

sarò sempre lo stesso pellegrino,

con pena dentro e con sorriso fuori...."

Canti dalla periferia del mondo

Senza pretesa alcuna scrivo per me per tutti i miei cari e con molta umiltà per tutti gli amici ed amiche che come me si sentono parte di un solo popolo che vive in una grande casa comune, la nostra madre Terra.

Così grande e così piccolo il nostro pianeta casa, un solo popolo noi che ci camminiamo tutt’attorno.

Scrivo per tutti quelli che si sentono alberi con profonde radici e con lunghi e liberi rami nel vento.

Rami che tendono alla luce al cielo alla libertà.

Ho viaggiato per tutta la vita, o seguito sentieri e piste battute e non, o seguito tracce ed annusato aria e polvere per ritrovare la via quando sembrava smarrita.

Ho imparato che l’ispirazione arriva sempre dal movimento lento, nasce nel movimento nell’andatura lenta di un lungo cammino e che la vera casa dell’uomo è la strada e la vita un cammino da fare a piedi.

Sto correndo adesso, lentamente seguo il dolce saliscendi delle mie colline, le colline delle mie radici, e mentre corro ed annuso l’aria e la polvere, arriva e passa una folata di vento che mi sussurra:

“..Cantare per la pace cantare, canti e racconti che uniscano le voci di tutti quelli che si sentono parte di un solo popolo che vive in una casa comune la nostra madre Terra…”

“..Cantare per tutti quelli che si sentono alberi con profonde e forti radici che fanno presa nel terreno, e con lunghi e liberi rami nel vento che tendono alla luce al cielo alla libertà.”

Il vento mi commuove ed ho difficoltà a respirare seguo il declivio del tornante che mi porta in cima alla collina dove la vista si perde a destra e sinistra ed il Sole tutt’intorno inonda di luce le colline tanto che alla fine la linea dell’orizzonte sembra un immenso mare.

Ed allora scrivo e racconto per cantare canti dalle periferie di tutto il mondo.

 Scrivo e racconto i motivi e le ragioni della pace e della convivenza perché sappiamo che le voci della pace sono innumerevoli e vincono ed umiliano le ragioni di qualsiasi guerra.

Perché sappiamo che la ricchezza arriva solo dalla condivisione, perché per moltiplicare bisogna condividere e la condivisione è la semina che porterà un ricco ed abbondante raccolto per tutti.

Io per il momento null’altro so fare, provo a ricordare ed a raccontare mentre seguo la linea dell’orizzonte di questo immenso mare e continuo a camminare.

 

Cosa salvare del viaggio?

Che cos’è che portiamo da un punto all’altro del nostro cammino, dalla partenza all’arrivo, dall’andata al ritorno?

Madrid, Aprile 2004

In attesa all’aeroporto

VOLO MADRID – LAS PALMAS, GRAN CANARIA

Aeroporti, non-luoghi, corridoi, vetrate, nastri mobili.

Non-luoghi pieni di emozioni, gente, ansie e speranze, attese…attese.

Aeroporti spazi di transito, di attese interminabili, o di corse trafelate.

Aeroporti, le emozioni non hanno casa qui, ma transitano su nastri o scale mobili, rimangono sospesi per un po’.

Io provo a concentrarmi su piccoli particolari, dettagli minimi, marginali.

Mamme con bimbi che corrono verso ogni novità.

Una coppia di anziani signori, dice lei : “…Ho un po’ paura, non riesco a concentrarmi”.

Due ragazzi alti e biondi si fanno spazio tra la gente. La gente come ostacolo nello spazio.

Aeroporti, non-luoghi, uomini, donne transitano e si schivano come se fossero ostacoli, le loro emozioni non hanno casa, transitano soltanto.

Che assurda ossessione della vita moderna, quella di comprimere il tempo e lo spazio e coprire distanze sempre maggiori nel minor tempo possibile.

E quando il tempo non si riesce più a comprimerlo, allora lo si svuota e si annulla,  lo si fa transitare in non-luoghi, in lunghi corridoi, e camminare su nastri, salire e scendere su scale mobili.

Forse così il tempo sembra meno sembra passare più velocemente.

Nell’assurda ossessione della vita moderna di comprimere il tempo e lo spazio e coprire distanze sempre maggiori nel minor tempo possibile, creiamo spazi artificiali dove sottraiamo tempo prezioso alla nostra vita.

Che fare? Io da parte mia provo a concentrarmi e cogliere ogni piccolo dettaglio, particolari minimi, marginali.

Briciole di tempo e di spazio raccolte e salvate qua e là.

 
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