Spesso mi chiedono come ho vissuto il periodo in cui non avevo ancora fatto outing?
Premesso che la mia omosessualità era evidente già da prima, seppur non lo avevo ancora dichiarato, ad ogni modo in quella fase della mia esistenza mi sentivo sistematicamente frustrato, logorato nel corpo e nell'animo, triste ed arrabbiato, in certa misura umiliato, a periodi depresso e tendenzialmente un po' isterico, continuamente pieno di dubbi e paure, con sbalzi repentini d'umore, spesso avvolto da crisi di pianto per un nonnulla o senza motivo apparente, con voglia di esplodere e con altrettanta voglia di nascondermi da tutto e da tutti. Sono queste in sintesi le sensazioni principali che mi avvolgevano in quel periodo quando mi ero auto-censurato, bloccandomi e impedendo alla mia natura, ai miei istinti, ai miei desideri, di uscire fuori... Esattamente così ci si sente quando siamo costretti a reprimere cuore e spirito.
Forse non sono la persona più adatta per dare consigli agli altri, ma vista la mia esperienza, invito i più giovani che si scoprono omosessuali, o che sentono dentro la necessità di cambiare sesso per trovare il proprio equilibrio identitario, a non aspettare troppo per fare outing.
Prendetevi un po' di tempo, certo, ma poi dichiaratevi, fatelo quando ancora siete giovani, non rimandate; se aspettate troppo finite solo per logorarvi corpo e anima, vi negate la serenità, vi dannate l'esistenza, e, credetemi, non ne vale proprio la pena.
Ponetevi una data, un periodo di tempo entro il quale fare tale confessione alla famiglia, agli amici, ai conoscenti; iniziate magari confidandolo ad un'amica o comunque ad una persona di cui vi fidate, che sapete non vi giudicherà, che sapete vi appoggerà. Successivamente, magari proprio a questa persona chiedete di aiutarvi a preparare il terreno per confidarlo ai genitori, o lasciate che sia lei a dirglielo al vostro posto, se proprio non riuscite ad esprimerlo direttamente in faccia ai vostri famigliari. Magari scrivete una lettera dove fate la vostra confessione, così vi risparmierete l'iniziale reazione dei genitori e date loro il tempo di elaborare la situazione. L'importante è che non aspettiate anni, perché è l'errore più grande e dannoso che potreste fare a voi stessi. Tanto prima o poi la famiglia e le persone che vi conoscono verranno a saperlo in ogni caso chi siete e cosa provate (com'è successo a me, in modo quasi traumatico (in questo blog ho raccontato l'episodio in cui i miei famigliari lo hanno scoperto...)
Meglio quindi togliersi subito o quanto prima questo "peso", altrimenti più passa il tempo e più diventa complicato uscire allo scoperto... Una volta che lo sanno i propri genitori e famigliari, tutto diventa più facile. Sicuramente non si ha più il terrore che lo scoprano, forse l'unica vera barriera che impedisce a molti di fare outing...Quindi è il fatidico momento in cui si affronta la famiglia e ci si confessa, il solo vero ostacolo da superare, il vero ghiaccio da rompere, il vero confine tra continuare a soffrire, reprimersi e mentire, ed invece il poter vivere finalmente in modo sereno e libero ciò che si è dentro.
Michelle
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il 03/04/2018 alle 17:16
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il 11/11/2013 alle 16:27