Creato da Michellegay78 il 10/09/2010
confessioni di un transgender

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« CAMBIARE SESSO: il perco...10 PROPOSITI PER L'ANNO NUOVO »

Quando le donne menano!

Post n°6 pubblicato il 13 Dicembre 2010 da Michellegay78

Alcuni giorni fa ho rivisto una persona che non vedevo da tanto tempo e che mi ha fatto ricordare immediatamente un'assurda situazione nella quale mi ritrovai coinvolto sette anni prima.

Era una fresca serata primaverile del 2003, me la ricordo bene come fosse ieri, e mentre me ne stavo seduto su una panchina della piazza, completamente assorto tra i miei pensieri, d'un tratto notai una ragazza fissarmi in modo assiduo. Tra me e me dissi in modo sarcastico “povera donna, hai puntato la persona sbagliata”.... ma con il passare dei minuti la cosa si faceva sempre più insistente fino a che ad un certo punto me la vidi arrivare incontro. “Ci risiamo!” pensai: ogni tanto infatti mi capitava che qualcuna ci provasse con me, quando diciamo ero in abiti normali e non nella mia versione femminile. Si rivelava sempre una seccatura dover star lì a spiegare alle ragazze che non ero interessato a loro, specie quando poi mi trovavo costretto ad entrare fin troppo nei dettagli (cioè dichiarando la mia omosessualità) poiché il più delle volte certe donne non si capacitano del fatto che possano esser respinte, ancor più se si sentono seducenti, soprattutto quando si vestono con tanto impegno in modo da facilitare questo loro sentirsi sexy. Certamente quella ragazza era di bell'aspetto, dai lunghi capelli castani, fisico da modella (magari un po' troppo magra...) chiaramente parecchio appariscente, tanto truccata, con indosso una camicetta scollata forse scelta apposta per porre in risalto il suo abbondante seno (rifatto??), gonnellina un po' troppo corta e tacchi alti. Nel vederla avvicinarsi con tanta determinazione, immaginai fosse una ragazza piena di se, tanto sicura del suo aspetto e del suo sentirsi irresistibilmente seducente.... Come al solito mi ero già preparato a declinare educatamente ogni eventuale invito da parte sua, quando invece per mia grossa sorpresa mi sentii chiedere se il mio nome era Michele (nome di battesimo). Risposto affermativamente, iniziò ad alterarsi visibilmente. Tra una serie di parolacce e di strilli vari, scoprii che era la fidanzata di un mio amico e sostanzialmente mi minacciò di lasciarlo stare e di non avvicinarmi più a lui...

{Apro una parentesi: questo ragazzo, che conoscevo fin dai tempi del liceo, ufficialmente è sempre stato eterosessuale, ma all'età di vent'anni aveva cominciato ad avvertire dei cambiamenti e scelse di confidarsi con me, per capire cosa gli stava effettivamente accadendo. In realtà non ci fu mai niente fra noi, a parte una sincera amicizia che maturava mese dopo mese, proprio perché io ero l'unico a cui poteva confidare determinate cose e forse l'unico in quel momento che poteva aiutarlo a capire meglio cosa gli stava accadendo. Dopo qualche mese mi confessò di sentirsi attratto da me, pur essendo fidanzato con una ragazza che amava davvero. Una sera volle baciarmi, poi la cosa si concluse lì, poiché aveva paura di andare oltre quello che i suoi sentimenti gli facevano intravedere con grande chiarezza. Io non me la presi, anzi, in realtà non andava neppure a me di intraprendere una relazione, anche perché non mi andava di farlo con un ragazzo che ancora aveva le idee confuse}.

Non so come la sua ragazza venne a saperlo, forse fu lui a confidargli cosa avvenne quella sera fra noi, sta di fatto che la Strega in preda all'ira funesta, forse colpita nel suo orgoglio femminile e nel suo presumibile ego smisurato di chi nella sostanza “se la tira”, non poteva certo accettare che il suo uomo preferisse a lei (vera donna) una sorta di surrogato (cioè io). Nella sostanza quel giorno mi intimò di stare alla larga dal suo fidanzato, perché con la mia presenza e con le mie parole diceva gli confondevo le idee... e perché comunque quel ragazzo era soltanto suo. Da un lato mi dovevo sentire lusingato dal fatto che una donna in quel momento mi ponesse al suo stesso livello considerandomi come una qualsiasi rivale, dall'altro lato però provavo pena per come negava totalmente l'evidenza.... Non ero certo io a confondere le idee al suo ragazzo, ma era lui che iniziava a maturare dentro di se un sentimento ed un'attrazione differente da quella che fin li aveva mai provato. E lei, questa ragazza così piena di se, invece che interrogarsi sulla possibile omosessualità del fidanzato, fece invece scattare quel meccanismo di autodifesa che porta al rifiuto della realtà, alla negazione dell'evidenza, per trovare in altri la causa e quindi il capro espiatorio. Quando cercai di spiegare che io non avevo alcuna responsabilità circa il cambiamento che stava avvenendo nel suo fidanzato, e che comunque eravamo soltanto amici, la situazione si fece sempre più difficile e pericolosa.... Partirono insulti a raffica fino a che all'ennesimo sentirmi apostrofare con il termine “brutto frocio” mi sentii legittimato a rispondergli a tono, dicendogli sostanzialmente che non era colpa mia se il suo ragazzo preferiva un altro tipo di “donna” rispetto a lei. Non lo avessi mai detto! Non ricordo la dinamica precisa e la tempistica, so solo che pochi istanti dopo aver pronunciato quelle parole mi ritrovai dritto a terra, colpito da un suo pugno in pieno volto. Un po' stordito tentai di rialzarmi, ma lei mi si avventò addosso nuovamente riempendomi di calci e pugni, tanto che non riuscivo proprio a fermarla e a difendermi dalla sua ira. Dovettero intervenire dei passanti per levarmela di dosso, mentre lei strillava impazzita frasi del tipo “t'ammazzo”, “t'uccido”, “stai alla larga dal mio ragazzo o sei morto!”. Risultato: sono finito all'ospedale con un occhio nero, il labbro superiore spaccato, un dente saltato via, gli zigomi gonfi come un pallone, più qualche altra piccola escoriazione nel resto del corpo.... Non mi sarei mai immaginato che una normale serata primaverile nella quale me ne stavo tranquillo per i fatti miei, si sarebbe trasformata invece in una gita obbligatoria al pronto soccorso! Giunta alle orecchie di tutti la notizia che il sottoscritto era stato picchiato da una donna, per un po' divenni lo zimbello del quartiere e l'oggetto di tante derisioni. Non precipitavo in quella situazione di scherno da alcuni anni, quando ai tempi del liceo tutti ridevano della mia effeminatezza. Era certamente umiliante, ma fino ad un certo punto, nel senso che essendomi sempre sentito una donna, in fondo non potevo provare lo stesso imbarazzo che invece proverebbe qualunque altro ragazzo o uomo, colpito nel proprio ego maschile. Trovandomi in una via di mezzo, per me restava solo il dolore fisico, l'incredulità di come si possa arrivare a tanta violenza, e soprattutto il rammarico di non aver davvero avuta alcuna relazione. Se dovevo prenderle, almeno ne fosse valsa la pena, invece mi ero semplicemente comportato d'amico, non di certo portando via il fidanzato a chicchessia.

Per la cronaca, quel ragazzo io non l'ho più visto né frequentato, onde evitare di trovarmi a che fare nuovamente con quella pazza irascibile! Ma a distanza di circa sette anni proprio nei giorni scorsi l'ho rivisto, e dopo aver chiacchierato brevemente, ho scoperto che oggi ha una relazione salda con un uomo, il che dimostra come non si possa negare la propria natura e che nessuno può influenzare il percorso sentimentale e sessuale di una persona, ma solo noi stessi possiamo farlo, una volta preso atto ed accettato il nostro essere interiore. Non so come l'avrà presa quella ragazza, ma mi auguro se ne sia fatta una ragione ed abbia capito di aver sbagliato nei miei confronti e probabilmente pure nei riguardi del suo ex.

Questa è un'esperienza di vita poco gradevole ma che ho sentito il desiderio di raccontare comunque, forse per far capire a tutte le donne che dovessero trovarsi nella situazione di scoprire l'omosessualità dei propri fidanzati o mariti, che non è certo rifiutando la realtà o prendendosela con gli altri che risolveranno il problema. Capisco lo stupore, il disorientamento, il terrore di perdere il proprio partner, l'idea di essere ripudiate al punto da venir scavalcate perfino dagli uomini, ma non è certo alzando le mani verso chiunque si avvicini al proprio uomo che potranno riavere indietro o trattenere le persone amate. E questa mia esperienza lo ha dimostrato...

 

Michelle

 
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Commenti al Post:
LUNA.PIENA40
LUNA.PIENA40 il 13/12/10 alle 18:07 via WEB
Michelle, ho appena letto il tuo racconto, mi dispiace mio caro amico, però di una cosa sono felice per te, una donna ti vede una rivale quindi prende atto che eserciti un certo fascino... Certo la disavventura avuta ti avrà dato diverse seccatture e non solo fisiche... Comunque sia la tipa di femminilità intesa come grazia e delicatezza ne ha veramente ben poca... Un'abbraccio. Alla prossima.
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dennise il 13/12/10 alle 22:02 via WEB
mi spiace per te, comunque dovresti essere molto bella.. e condivido quello che a scritto luna un abbraccio sincero deny
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Michellegay78
Michellegay78 il 14/12/10 alle 18:10 via WEB
Grazie Luna Piena, sei molto gentile. In effetti ho cercato di guardare il lato positivo della situazione, cioè l'idea di essere posto allo stesso livello di una qualsiasi ragazza e di esercitare un qualche fascino, ma in quella circostanza penso che le motivazioni non dipendevano tanto da questo, bensì da un iter che negli ultimi anni è diventato preoccupante, cioè che pure le donne sono diventate oggi aggressive e manesche. Non tutte ovvio, infatti spero si tratti soltanto di casi limite, altrimenti la vedo dura..... Ciao e a presto.
(Rispondi)
Michellegay78
Michellegay78 il 14/12/10 alle 18:12 via WEB
Grazie di cuore Dennise. A dire il vero non mi considero proprio di bell'aspetto, ma comunque è possibile che gli altri mi vedano anche in questo modo, non saprei... Spero però che l'aspetto fisico, piacevole o meno che sia, non mi costi eventualmente altre botte in futuro! Ciao e a presto.
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Utente non iscritto alla Community di Libero
IOio il 15/12/10 alle 13:40 via WEB
per come la vedo io tu sei proprio uno sfigato. Ti fai menare dalle ragazze, ti vesti come loro, vai a presso dei maschi, non so che altro ti manca per essere fantozziano. Hai mai pensato di ritirarti in qualche convento? Almeno lì sarebbe più sensato mandare a vivere gente sfigata e problematica come te. Mi fai pena, sul serio.
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Michellegay78
Michellegay78 il 15/12/10 alle 17:09 via WEB
Non vedo proprio perché dovrei andarmi a ritirare in convento o perché dovrei risultare un soggetto fantozziano... Solo per il fatto di avere gusti sessuali diversi dai tuoi? Secondo il mio modesto parere sei tu che fai pena esprimendo questi preconcetti arroganti ed offensivi, senza neppure conoscere la persona con la quale stai interloquendo (e dire che tu saresti uno che “interloquisce” è già di per se una parola grossa...). Ho semplicemente raccontato un episodio spiacevole che mi è accaduto alcuni anni fa: scommetto che se fosse successo a te, non avresti nemmeno il coraggio di dirlo. Tu sì che in quel caso ti saresti rifugiato in convento, rosso dalla vergogna... Caro mio ti faccio tanti auguri, perché nella vita ne avrai certamente bisogno, visto che sei così intellettualmente e spiritualmente limitato...
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