Creato da johnny.kraus il 07/12/2009

Poppy fields

Un altro modo per aumentare l'entropia dell'universo

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Non è difficile

Post n°132 pubblicato il 05 Aprile 2012 da johnny.kraus
 

...in fondo scrivere un post, un'occasione come un'altra per dire la tua su qualcosa.
Come non è difficile trovare argomenti su cui riflettere, speculare, confrontarsi.
Un po' meno facile è conciliare tutto ciò con tutto quello che vorresti fare in un arco di tempo ahimé limitato, ma se si vuole ci si riesce anche in questo.
Quello che d'altro canto si rivela uno scoglio quasi insormontabile è riuscire a dire qualcosa in maniera che chi ascolta (o legge in questo caso) eviti di farsi un'idea di te a senso unico, come se tu fossi solo quello che stai dicendo in quel momento ed il resto sia di contorno. Siccome ho avuto la netta e reiterata impressione di non riuscire a tirare fuori altro che lamentele, disappunto, rabbia è venuto meno anche l'impulso di trasferire qui sopra queste sensazioni trasformando questo spazio in una pallosissima e monotematica garbage collection ed il sig. Kraus in un novello Geremia.
Già, perché in realtà sarei tutt'altro da ciò, o almeno molto altro, ma da un periodo a questa parte sento che insoddisfazione, vincoli e problemi vari mi stanno trasformando in un burbero capace solo di fare quelle facce lì, da eterna vittima del sistema, un po' come il Fantozzi che diventa comunista e prende a sassate la sede della sua azienda.
Un motivo per cui sentivo il bisogno di scrivere su un blog era appunto la possibilità di affrontare qualsiasi argomento, senza alcuna limitazione e prendendo tutto con ironia come mi piace fare sempre nella realtà. Il riuscirci si è rivelato poi un altro discorso.
Dall'alto (dal basso forse) del mio far parte di questa generazione di sfigatissimi mi chiedo: è possibile astrarsi da questo nostro contesto e fare finta di nulla, fare finta di vivere in un mondo in cui sognare non sia solo mero consumo di ossigeno e glucosio che il cervello potrebbe benissimo sperperare per attività più proficue? Forse no, penso di essere abbastanza intelligente da non poterlo fare del tutto. O forse sì, rinunciando a mostrarmi per quello che mi sembra di essere ora e mettendo su una bella mascherina come fanno del resto tutti: tornare a parlare di ricordi, di aneddoti, di piacevoli scoperte, di arte e di scemenze...
O forse basterebbe rendersi conto che quello che si mostra non è il nostro vero volto ma ancora una maschera che non abbiamo messo noi ma che si è formata in viso senza il nostro controllo e la nostra piena coscienza.
Se non è poi così difficile tornare su questo blog non per accrescere la collezione di bozze, trovo molto duro farlo per far vedere che cosa c'è sotto la maschera da "Fantozzi comunista", anche se è molto facile immaginare che ci sia un ragazzo a cui tutto sommato piace ancora sorridere e scherzare e che pensa che il tempo un giorno gli debba rendere conto di tante cose. E quando i conti saranno stati saldati potrà pensare di sperperare ossigeno e glucosio come meglio crede.

PS. Chi in pvt mi chiedeva del mio "silenzio stampa" spero troverà in queste righe una minima spiegazione... A presto :)

 
Rispondi al commento:
johnny.kraus
johnny.kraus il 05/04/12 alle 14:18 via WEB
Attenzione! Bisogna distinguere tra maschera intesa come ipocrisia e maschera come forma esteriore che uno assume nel corso della sua vita (di pirandelliana memoria - qui c'è un bell'articolo che lo spiega). Generalizzare non piace neanche a me, sebbene a volte è consigliabile per essere sintetici (salvo puntualizzare dopo). In questo contesto però mi sento di dover volutamente generalizzare: quando parlo di belle mascherine non intendo riferirmi a chi si spaccia per qualcun altro, tipo le mignottazze che ti scrivono in privato, o chi fa la "partaccia" a suo vantaggio, bensì a chi vivendo in una società assume una forma o maschera così come Pirandello diceva un secolo fa, cioè tutti.

Qui siamo tutti liberi di dire ciò che vogliamo, ma innegabilmente quello che diciamo e come lo diciamo è influenzato dal fatto che lo stiamo scrivendo sul blog, dallo stato d'animo, dall'idea che abbiamo dell'ipotetico lettore, e mille altre cose, quasi come se recitassimo inconsciamente una parte!

 
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