Almeno ai miei tempi era così: i cugini erano i primi compagni di gioco e i primi amici. Con i fratelli, per chi li aveva, c'erano spesso gelosie, litigi e a volte una certa differenza d'età che non aiutava. Io ho una sorella di tre anni più piccola e più che giocare insieme abbiamo giocato una contro l'altra.
Eravamo invece unitissime ai nostri cugini che abitavano al piano sottostante: io a nostra cugina, di tre anni più grande di me e mia sorella a suo fratello che ha un anno meno di me.
Sarà che all'inizio eravamo solo io e Pepi, figlie di due sorelle, le prime dei dieci nipoti di Nonna Maria, ma eravamo al centro dell'attenzione di tutti gli zii e i prozii ed eravamo inseparabili, quando potevamo stare insieme visto che all'epoca abitavo a Roma e lei in un'altra città.
Tra le mie per ora prime due nipotine femmine invece passano solo dieci mesi e vederle giocare insieme mi ha riempito di gioia.
Non avrei scommesso un centesimo che Frida, la mia exnuora, avrebbe rispettato i patti venendo al nostro incontro e avrei perso!
Almeno finchè Sue Storm non avrà imparato a conoscermi e non starà tranquilla anche senza la sua mamma dovrò per forza di cose inghiottire il rospo e gustarmi il retro della medaglia facendo buon viso e finti sorrisi di circostanza. Non ne ho voglia ma non voglio certo turbare la bambina. Io e Frida abbiamo vinto il campionato di falsità a coppie e purtroppo dovremo giocare ancora altre partite di questo genere comunque è andata meglio di quello che pensavo. Le bimbe si sono corse incontro felici e hanno scorrazzato a lungo su e giù nel giardino con noi ansimanti all'inseguimento. Quando erano stanche di scivolo e altalena si riposavano, purtroppo per poco, disegnando e giocando con gli Attaccaestacca di Frozen e Topolino, un albo per ognuna per evitare liti visto che essendo entrambe al momento figlie uniche non sono molto facili a concessioni e prestiti di quelli che ritengono essere i loro giochi.
A tratti c'era vento e si sono divertite tantissimo con le bolle di sapone che volavano via senza che loro soffiassero. Sentendo Lunapiena dopo un pò anche Sue Storm ha iniziato a chiamare Romeo nonno e le due ore previste sono inaspettatamente diventate tre con un sorprendente consenso tranquillamente concesso da una sorridente e amichevole Frida. Sono troppo provata dalla vita e ho preso troppe fregature per fidarmi però questa tregua, sospetta e solo apparente, mi va più che bene.
Tutto sommato ne siamo usciti felici e indenni a parte il piccolo "incidente" sull'altalena a bilico quando Romeo non ha fatto in tempo a mettersi come contrappeso per bilanciare la notevole differenza di peso delle due bimbe e così al repentino scendere dall'altalena di Lunapiena Sue Storm è letteralmente volata ricadendo pesantemente sull'asse e facendosi male al LatoB.
A nulla sono valse le scuse di Lunapiena, che non ha neanche capito cosa fosse successo e perchè la cuginetta piangesse e non volesse più giocare con lei tanto che, anche se il sedere non ha i denti, come dicevano i miei vecchi, la prima cosa che Sue Storm ha detto a Charlie il giorno dopo, durante il solito, purtroppo, incontro protetto è stata:"Lunapiena mi ha fatto fare male al sedere". Charlie ha replicato:"Sì ma ti ha chiesto scusa" e la piccola molto saggiamente ha risposto:"Sì ma a me fa male il sedere!"