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« Sempre in posa lui...IF THE KIDS ARE UNITED... »

E domani sarņ anche io a Roma...

Post n°1295 pubblicato il 26 Ottobre 2012 da kaleni

...Ci sarò, anche se la maggior parte di chi mi circonda direbbe "Non ne vale la pena...Intanto ormai..."

Ecco, quell'ormai, mi fracassa i coglioni.

Pensatelo pure, agite di conseguenza,

ma lasciatemi sbattere "inutilmente".

Perchè io ci credo.

E credo che ora sia importantissimo che i VERI compagni scendano in Piazza a dimostrare ulteriormente la loro distanza da questa gente che si spaccia per la Sinistra, ma che non ha niente a che vedere con essa.

Ho trovato molto eplicativo e chiaro l'articolo del Manifesto, ho messo in neretto i passaggi che maggiormente condivido...

indacati di base, NoTav, pezzi di Cgil, movimenti, partiti, e un mare di
comitati

Il governo smantella gli ultimi pezzi della legislazione sul lavoro, riduce a
briciole i servizi del welfare, comprime i bisogni dalle fasce più povere della
popolazione. Ma la costruzione di un movimento d'opposizione «senza se e senza
ma» ha trovato, mai come questa volta e di fronte a una sfida «epocale», più
ostacoli di quanto sarebbe stato logico attendersi.
La Cgil ha appena fatto la sua manifestazione, sabato 20. E già sabato 27 se
ne annuncia un'altra. Ma di segno decisamente più netto. La differenza? È una
manifestazione politica, non solo sindacale. «No Monti Day» è un titolo senza
equivoci: questo governo e tutta la sua politica devono scomparire
. Ed è una
manifestazione libera da ogni condizionamento esercitabile da quella parte di
«sinistra» che, questo governo, lo sostiene con i propri voti in Parlamento.
L'appello - sottoscritto da decine di organizzazioni, sia politiche che
sindacali, e centinaia di «persone libere» non fa mistero degli obiettivi e non
li subordina a una «strategia delle alleanze elettorali». Chiama a scendere in
piazza per dire «No a Monti e alla sua politica economica che produce
precarietà, licenziamenti, disoccupazione e povertà; no alle controriforme
liberiste, oggi e domani».
E quindi anche un «No all'Europa dei patti di stabilità, del Fiscal Compact,
dell'austerità e del rigore, che devastano da anni la Grecia e ora L'Italia».
Ma non di solo pane vive chi lavora e un posto importante assume il «No
all'attacco autoritario alla democrazia, no alla repressione contro i movimenti
ed il dissenso, no allo stato di polizia contro i migranti».
Ma c'è un ragionamento in positivo, non «pura opposizione» dal sapore sterile
(«ideologico», direbbero quelli che servono fedelmente l'ideologia neoliberista
come se fosse una condizione «naturale»). E quindi «Sì al lavoro dignitoso,
allo stato sociale , al reddito, per tutte e tutti, nativi e migranti». Ma un
altrettanto forte «Sì ai beni comuni, alla scuola e alla ricerca pubblica, alla
salute e all'ambiente, a un'altra politica economica pagata dalle banche, dalla
finanza dai ricchi e dal grande capitale, dal taglio delle spese militari e
dalla cancellazione delle missioni di guerra, dalla soppressione dei privilegi
delle caste politiche e manageriali, sì alla cancellazione di tutti i trattati
che hanno accentrato il potere decisionale nelle mani di una oligarchia». E
infine «Sì alla democrazia nel paese e nei luoghi di lavoro, fondata sulla
partecipazione, sul conflitto e sul diritto a decidere anche sui trattati
europei».
«Vogliamo manifestare per mostrare che c'è un'altra Italia che rifiuta la
finta alternativa tra schieramenti che dichiarano di combattersi e poi
approvano assieme tutte le controriforme, dalle pensioni, all'articolo 18,
all'IMU, alla svendita dei beni comuni,
così come c'è un'altra Europa che lotta
contro l'austerità e i trattati UE». Anche sulle modalità, massima chiarezza:
«Promuoviamo una manifestazione chiara e rigorosa nelle sue scelte, che porti
in piazza a mani nude e a volto scoperto tutta l'opposizione sociale a Monti e
a chi lo sostiene».
Tra i promotori - impossibile citarli tutti - sindacati di base e non
(Rete28Aprile Cgil, Usb, Cobas, Cub, Unisin, Usi, Snater, ecc); movimenti come
il Comitato No Debito, i No Tav della Val di Susa, Comitato Sisma.12 (Emilia-
Romagna) e partiti piccoli e grandi della sinistra radicale (Rifondazione, Rete
dei comunisti, Sinistra Critica, Pcl, Sinistra popolare, ecc). Tra le
personalità più note il sindaco di Napoli Luigi De Magistris, Guido Viale,
Lidia Menapace, Dante De Angelis, Ezio Gallori, Riccardo Antonini, Antonio
Mazzeo, Vittorio Agnoletto, Ciro Pesacane, Alfonso Gianni. E una marea di
comitati, collettivi, coordinamenti di studenti e precari, centri sociali,
radio. Appuntamento a piazza della Repubblica, alle 14,30, poi corteo fino a S.
Giovanni.

 
 
 
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