Creato da: kallida il 25/03/2009
viaggiando si impara
 

Cerca in questo Blog

  Trova
 

Ultime visite al Blog

Sirleccoje_est_un_autreEasyTouchkallidalorroaramarco85EscanorErrante3Brezzadilunawolfen65luigi.cajanileope4fiomerocassetta2natalydgl7
 

Tautogrammi

 

 

 
« Luoghi dove va a morir d...VOTATE LA PEGGIORE »

Progetto Okalo

Post n°278 pubblicato il 01 Aprile 2012 da kallida

 

Quando ero bambina non avrei mai creduto di fare un lavoro del genere.

Tutt’al più immaginavo una carriera da oratrice, da speaker, forse anche da politico. La cosa che mi piaceva di più era parlare, ma più che intimamente e in maniera privata, mi dava soddisfazione farlo di fronte a molte persone, davanti a platee e aggregazioni di esseri umani. Comunicare a tanti, e ancora di più informare. Dire cose che gli altri non sapevano, regalare verità. Così vedevo la mia missione, non senza una cospicua dose di autocompiacimento. Come chi balla sente la vocazione nei muscoli, così io la sentivo nelle parole, nel suono che queste emettevano ogni volta che uscivano dalle labbra.

Fin da bambina mi sprecavo in performance davanti alla parentela e in seguito di fronte ai più affettuosi fra gli amici che accettavano di essere spettatori dei miei soliloqui. In verità non lo facevo spesso, perché probabilmente non c’erano molte occasioni per usare questa solennità, non tutte le notizie erano dense di contenuti rilevanti. Quando però capitava, quasi sempre inaspettatamente poiché la discussione aveva preso una piega seria e l’argomento era carico di valore, allora tutti si azzittivano e mi guardavano, aspettando ogni frase e ogni suo legame con la successiva attentamente, e su di me calava una specie di investitura universale che partiva da molto lontano e che andava oltre me stessa, oltre la mia piccola vita e i miei insignificanti interessi. Questo è quello che capita a chi incarna il proprio destino.

I tasti luccicano nel buio del laboratorio, le dita che le sfiorano coprono la fievole luce che si sparge sul viso. Sottoterra non arriva il sole. Il progetto va avanti da pochi mesi.

Sono stata convocata attraverso una lettera dai caratteri dorati. Incredibilmente mi hanno colpita questi più del loro contenuto. Il nome del mittente sembrava fuoriuscire dal foglio, lettere corpose ed eleganti. L’istituto in questione è fra i più prestigiosi nell’ambito scientifico.

Il nome del progetto è Okalo. Si tratta di costruire un luogo sicuro per custodire le scorie nucleari nei prossimi 100.000 anni...


 

 
Condividi e segnala Condividi e segnala - permalink - Segnala abuso
 
 
La URL per il Trackback di questo messaggio è:
https://gold.libero.it/kallideazioni/trackback.php?msg=11197989

I blog che hanno inviato un Trackback a questo messaggio:
 
Nessun Trackback
 
Commenti al Post:
lupi2009
lupi2009 il 01/04/12 alle 19:44 via WEB
??????
(Rispondi)
 
 
kallida
kallida il 02/04/12 alle 09:27 via WEB
Cara, è un progetto davvero proposto sul quale ho immaginato questa storia. La questione è che fra 10.000 anni gli scienziati si sono posti il problema di utilizzare un linguaggio comprensibile. Cioè il segnale che oggi conosciamo come pericolo potrebbe non essere più immediatamente chiaro,con il rischio che le generazioni future scavino proprio lì dove ci sono le scorie...
(Rispondi)
 
alcidex77
alcidex77 il 02/04/12 alle 10:29 via WEB
E' un progetto importante spero che si realizzi alla grande
(Rispondi)
 
 
kallida
kallida il 02/04/12 alle 10:40 via WEB
Io spero che decidano di non utilizzare le centrali nucleari mai più!
(Rispondi)
 
Halmv
Halmv il 02/04/12 alle 10:34 via WEB
l'unica cosa possibile (in attesa di eventuali scoperte che consentano il riciclo delle scorie radioatttive) e' quella di spedire tutto nello spazio in qualche galassia il piu' possibile distante da noi....
(Rispondi)
 
 
kallida
kallida il 02/04/12 alle 10:40 via WEB
Hai mai visto una puntata di Futurama in cui nel remoto futuro ritorna un asteroide composto dalle scorie del XX secolo?ahahh
(Rispondi)
 
kremuzio
kremuzio il 02/04/12 alle 17:59 via WEB
Arcore?
(Rispondi)
 
 
kallida
kallida il 04/04/12 alle 09:26 via WEB
Ahahha!Buona idea, ma magari per quel posto c'erano progetti di riqualificazione!
(Rispondi)
 
eliphas2010
eliphas2010 il 03/04/12 alle 15:39 via WEB
Fra 100.000 anni (dopo che generazioni di umani saranno migrati su altri sistemi stellari), sempre che esista ancora la vita sulla Terra, quei pochi rimasti saranno totalmente mutati geneticamente che le scorie nucleari all'uranio o al plutonio, faranno loro un baffo, e una volta ritrovate le nostre attuali scorie, le potranno usare come materiale cementizio da costruzione o per fare graziosi oggetti d'ornamento :((( Ciao, Umberto
(Rispondi)
 
 
kallida
kallida il 04/04/12 alle 09:26 via WEB
Oh!Come sei ottimista...sicuramente io verrei graziosa in creta futuristica... e penso pure tu!
(Rispondi)
 
Gli Ospiti sono gli utenti non iscritti alla Community di Libero.
 
 

© Italiaonline S.p.A. 2024Direzione e coordinamento di Libero Acquisition S.á r.l.P. IVA 03970540963