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Post n°344 pubblicato il 21 Novembre 2012 da kallida
Insistere, etimologicamente, è formato dalla particella in + sistere che in latino significa fermarsi. Quindi fermarsi su un proposito per estensione. Mi chiedevo perché odiassi tanto questa pratica dell'insistenza, sia subìta che manifestata. Il contrario di insistere non è desistere ma continuare. Il punto è questo, perché ci si deve fermare su qualcosa, o su qualcuno che non ne vuole sapere. Per quel che riguarda le relazioni, il problema non si è mai verificato perché non potrei mai insistere su qualcuno che non apprezza. In generale mi avvicino a persone già favorevoli, sia uomini che donne, e qua è facile. Nei discorsi non insisto mai perché se si è convinti fino alla morte della propria idea l'unico modo per cambiarla è la dimostrazione della verità non già l'insistenza. Il problema si crea quando bisognerebbe insistere sui propri limiti, cioè superare gli ostacoli che non ti consentono di arrivare là dove vorresti. Ma qui la lotta è proprio intestina, nel senso che riguarda se stessi. La controversia fa appello da una parte alla necessità di perseverare e dall'altra alla convinzione dell'inefficacia dell'ostinazione, ma a pensarci bene pure questa (la convinzione che sia inutile insistere) è una forma di insistenza perciò mi frego con la logica...e a volte mi fermo....!
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