LA VOCE DI KAYFA

POZZUOLI, IL MACELLUM ILLUMINATO TRA ENTUSIASMI E CRITICHE


Mercoledì 18 luglio, con l'evento LE  COLONNE SONORE, un concerto di temi musicali cinematografici eseguito dalla THE MODERN MOVIE CLASSIC ORCHESTRA diretta da Giovanni Borrelli, all'interno del Macellum, alias Tempio di Serapide, è stata inaugurata la nuova illuminazione a led del sito archeologico puteolano ideata dal designer Fabio Cannata e realizzato da Graded in collaborazione con Led Generation con l'utilizzo di corpi illuminanti di ultima generazione composti da 149 led gestibili a remoto.La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie all'impegno del Premio Civitas presieduto da Paolo Lubrano, in sinergia con il Parco Archeologico dei Campi Flegrei.Migliaia le persone entusiaste che per l'occasione si sono affacciate da ogni angolo del capoluogo flegreo che dà sul Macellum per assistere all'evento il cui proposito è restituire alla cittadinanza e ai turisti la possibilità di camminare all'interno del "tempio", costruito tra la fine del I secolo a. C. e l'inizio del II secolo d. C., uno dei pochi mercati dell'antichità giunti a noi nella quasi totale integrità.Tuttavia chi tra ieri e oggi si fosse fatta una panoramica sui vari social network tipo Facebook, leggendo i vari commenti e le discussioni  riguardanti l'evento postati  sulle bacheche dei singoli cittadini o dei gruppi di Pozzuoli, avrà notato che, come accade in quella reale, anche nella vita virtuale non sono mancate le critiche e le polemiche. In alcuni casi anche aspre, rasentando l'offesa verso chi dissentiva dall'iniziativa non ritenendola né un vero evento culturale - questa tesi dissertava  sull'etimo, ossia origine,  del vocabolo cultura che, derivando da coltivare, implica che cultura è tutto ciò che accresce e arricchisce l'animo umano, mentre il tempio illuminato sarebbe solo un gioco di luci che, al pari di una chiesa barocca, stordisce lo sguardo del visitatore per lo sfarzo senza però arricchirne l'animo - bensì un apprezzabile maquillage di uno dei siti archeologici più famosi al mondo; né qualcosa di bello da vedersi in quanto quei punti luminosi altererebbero la naturale bellezza del Tempio di Serapide, senza però considerare che già tanti altri siti archeologici nel mondo sono illuminati allo stesso modo.Punti di vista legittimi che, seppur non condivisibili, non giustificano però l'accanimento da gogna pubblica, o il linguaggio per niente forbito che in alcuni casi è stato utilizzato pubblicamente per denigrare, o offendere,  generalizzando senza fare nomi, chi criticava l'illuminazione del Macellum.A prescindere dalle polemiche, è indiscutibile che il recupero del Tempio di Serapide è un segnale positivo che fa ben sperare che in un futuro non lontano verranno recuperati tutti gli altri siti archeologici puteolani che attualmente versano nell'assoluto abbandono e degrado. Uno su tutto la necropoli sottostante il Ponte Azzurro di cui ci siamo ampiamente occupati alcune settimane fa con la giornalista Danila Mancini della Voce di Napoli.Le critiche e le polemiche ben vengano, se portano qualcosa di buono per la città e per la cittadinanza. Viceversa, se fossero solo il pretesto per dare adito a personali rancori pregressi, sarebbe meglio fossero tenute nel congelatore per il bene di tutti.Il mio personale plauso a chi, senza far rumore, si è assunto l'onere, ma anche l'onore, di riportare in auge Pozzuoli, attraverso il recupero dei sui siti archeologici. Il cammino è ancora lungo ma la strada intrapresa per una rinascita turistica della città sembra essere quella giusta!