mi chiamano Khadim

il senso della vita


Si cerca un senso alterno in una vita a senso unico.Si cerca l’evasione da una prigione senza sbarre. Si vorrebbe volare, ma solo i sogni riescono a farloed allora di nascosto, ad occhi chiusi, per non essere visti,si costruiscono sogni, lasciando che il vento li porti lontano.A loro si affidano speranze, desideri  da portare oltre le mura di un’angusta prigione. Si cercano certezze, nella vita,dove l’unica certezza è il nulla.Si cerca la verità, senza sapere che la verità è figlia della bugia. Allora ha ragione quella pazza,che chiamano la scema del villaggio:E’ una vecchia che dorme su una panchina in un giardino dove i bambini rincorrono speranze. Allora ha ragione la scema del villaggio,che di notte parla con i lampioni,scambiandoli per stelle,felice che il suo cielo sia sempre stellato …e crede pazzi gli altri che si scelgono un cielodove le stelle possono sparir sotto le nuvole. Lei è contenta …perché ha tutto, avendo niente.E’ convinta che così morirà sorridendo,perché l’avere qualcosa è un’illusioneche rende infelici  e che basta essere per possedere il mondo. Scrive sui muri delle case:“E’ mia, ma non la voglio, te la regalo,vivi tu dentro questa tomba,io vivo sotto il cielo,la mia casa è il mondo.” Si dice che una volta abbia visto un manichino. Lo scoprì in bella mostra, in una vetrina efu amore a prima vista,si mise subito ad urlare, urlava come se fosse normale, anziché pazza.Gridava al cielo che era suo marito, che qualcuna glielo aveva rubato,era il suo amoree lei lo rivoleva, cosi ruppe il vetro e, stringendolo al petto,lo porto  a casa sua,su quella panchina in mezzo al giardino. Solo i bambini giocano felici intorno a quella panchinadove la pazza regala carezze, baci ed abbracci a tutti,come  fossero figli suoi e del suo grande amore,il manichino che lei crede essere suo marito.  Alcuni bambini giurano d’aver visto, un giorno... una piccola vestita di nuvole, con una rosa in manocorrere incontro a quel cumulo di stracci,la chiamava mamma mentre l’abbracciava, un attimo ed è subito sparita. Si dice …che un bambino, più curioso degli altri,abbia chiesto alla scema del villaggiochi fosse quella bimba venuta e sparita nel nulla.“E’ la vita, ma chiamala amore” E’ proprio pazza, non l’ascoltate, lasciatela perdere.