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Il mondo di Fornasetti è originale, irripetibile, infinito, e riserva sempre qualche sorpresa. La forma in gesso di un vaso creato da Piero negli anni ’50, mai entrato in produzione, e scoperto in cantina da suo figlio Barnaba, può moltiplicarsi senza mai ripetersi, originando una sterminata famiglia di oggetti che, come nelle famiglie, si rassomigliano senza esser gemelli.L'ispiratrice di queste opere si mormora fosse Lina Cavalieri, dal bellissimo volto, attrice e cantante lirica che d’Annunzio definì la massima testimonianza di Venere in Terra
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Zena Holloway e una fotografa inglese, che riprende i suoi soggetti sott’acqua, donne e bambini in particolare. Esperta sub ha sviluppato nel tempo la passione della fotografia che l’ha portata ad avere rapporti con agenzie di pubblicità e con gallerie d’arte. Un servizio sotto acqua può richiedere molto tempo, sia per trovare il trucco adatto, sia per creare l’atmosfera e non spaventare i modelli (spesso bimbi di pochi mesi) sia per trovare materiali che non stingano, inconveniente non infrequente nei servizi pubblicitari. Il risultato è un’atmosfera tra sogno e realtà.
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Hanno Karlhuber è un affermato pittore tedesco (è nato a Dresda nel 1946), che vive e lavora a Vienna. Nei suoi dipinti a tempera Karlhuber sembra recuperare leggende e simboli di antica tradizione, inserendoli in contesti onirici e surreali.
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La “La Cueva de las Manos” in Patagonia (”la caverna delle mani”) è probabilmente il più antico e grande museo a cielo aperto. Ma è anche il luogo della scoperta, nel 7300 avanti Cristo, o giù di lì, di una prima forma di colore “spray”. Infatti, questo sito che fa parte del Patrimonio Mondiale dell'Unesco presenta centinaia di “stencil” basati sull’impressione di mani umane sulla roccia antichissima.Il “colore” che contorna gli spazi lasciati intatti dalle superficie dei palmi delle mani non è stato steso con rudimentali pennelli: le macchie di colore, molto piccole, sembrano in effetti proprio spruzzate. E’ avvenuto in effetti proprio questo: si suppone che il colore sia stato distribuito sulla roccia soffiandolo attraverso una specie di cannuccia.La caverna principale è profonda 24 metri, con un ingresso largo 15 metri ed un'altezza iniziale di 10 metri. All'interno della caverna il terreno è inclinato, in salita, mentre l'altezza si riduce a non più di 2 metri.
Le immagini delle mani sono spesso in negativo, e oltre a queste ci sono scene di caccia, esseri umani, lama, nandù, felini ed altri animali, nonché figure geometriche e rappresentazioni del sole. Dipinti simili, anche se in numero minore, sono presenti anche nelle caverne circostanti. Sul soffitto si trovano puntini rossi, ottenuti probabilmente da quelle popolazioni immergendo nell'inchiostro le bolas e tirandole successivamente verso l'alto. I colori usati per dipingere le scene variano dal rosso (ottenuto dall'ematite) al bianco, nero e giallo.
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Wangechi Mutu è un'artista africana nata a Nairobi, Kenia (1972). Si è specializzata nel Regno Unito, attualmente vive e lavora a New York. La sua tecnica prevalente è quella del collage. Sono motivi ricorrenti, all’interno del suo lavoro, donne-leopardo, corpi bionici muniti di protesi, arti che diventano radici, orizzonti dai colori innaturali, oggetti della cultura consumistica occidentale, memorie della Diaspora Africana e della storia post-coloniale. Recentemente è stata premiata da Deutsche Bank come miglior artista del 2010.
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Cinque capolavori sono stati rubati ieri notte dal museo nazionale francese di arte moderna di Parigi. Un bottino dal valore astronomico di 500 milioni di euro, trafugato sotto l’occhio delle telecamere del museo da un unico ladro che ha agito indisturbato.I capolavori trafugati la notte scorsa sono “Donna con ventaglio” di Modigliani, “Le pigeon aux petits pois” di Pablo Picasso, “La pastorale” di Henri Matisse, “L’Olivier pres de l’Estaque” di Georges Braque e “Natura morta con candelabri” di Fernand Leger.
Il colpo grosso messo a segno nel museo nazionale di Arte Moderna a Parigi rappresenta solo l'ultimo di una serie di furti avvenuti nelle principali gallerie d'arte internazionali. Tra i più clamorosi degli ultimi anni ricordiamo il furto dell'Urlo (1893), del pittore norvegese Edvard Munch,rubato nel 2004 e poi ritrovato dalla polizia norvegese e restituito al museo il 31 agosto 2006. Ma sono numerosi i 'furti celebri' del XX e XXI secolo. Uno dei più famosi risale al 1911, quando la Gioconda di Leonardo da Vinci scomparve dal Louvre e venne poi ritrovata due anni dopo in Italia e restituita al museo francese. Nel 1961 il 'Ritratto del duca di Wellington' di Goya sparì dalla National Gallery di Londra che lo aveva appena acquistato. In Italia, tra i numerosi 'furti' eccellenti, quello della Natività di Caravaggio, rubato dall'oratorio di San Lorenzo a Palermo nell' ottobre del 1969. Sempre nel nostro Paese, nel 1997, dalla Galleria comunale Ricci Oddi di Piacenza scomparve un 'Ritratto di signora' di Klimt. E infine sempre a Parigi il 9 giugno dello scorso anno, un album di disegni di Pablo Picasso contenente 33 bozzetti, del valore stimato intorno agli 8 milioni di euro, è stato rubato dal Museo intitolato al genio spagnolo
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Sono diversi gli artisti che negli ultimi tempi hanno realizzate foto-sculture. L’ultima è Susy Oliveira, il cui stile risulta essere più spigoloso e cubico rispetto ai suoi colleghi, ma il principio è lo stesso.
Le foto-sculture sono realizzate utilizzando migliaia di foto del modello scelto, che poi vengono utilizzate come rivestimento per le sculture preparate a parte. Il risultato è di grande effetto
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L’arte creativa/distruttiva di Rupert Shrive, artista inglese che dipinge i suoi visi per poi stropicciarli, piegarli. Il viso rimane riconoscibile, ma sembra che sia stato accartocciato come per essere buttato nel cestino dall’artista, in un impeto di rigetto.
E con un gesto la pittura bidimensionale si trasforma in una scultura atipica.
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L'artista francese Jean-François Rauzier realizza “iperfoto”, collage digitali giganti al computer. Le “hyper-photo” sono come puzzle giganti, formati da centinaia di foto che l’artista ha poi clonato, ricomposto e ridisegnato al computer, per settimane. In questa immagine, dietro ai vetri di un noto palazzo parigino, tra gli stucchi ottocenteschi replicati più volte al computer, si intravedono alcuni capolavori dell’arte pittorica italiana rinascimentale e medioevale: dipinti di Giotto, Botticelli, Leonardo. L'opera d'arte si chiama Cittadelle 2 ed è lunga 3 metri e alta 1,8.Per navigare e zoomare per vedere i particolari clicca qui.
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Domenico Grenci è un giovane artista con uno stile particolare, e cioè di rappresentare come ombre le sue muse ispiratrici, sia che disegni solo il viso sia il corpo.
Alla peculiarità stilistica dell’ombra aggiunge macchie liquide o solide sparse sulla tela o carta, generate dall’uso del bitume mescolato al colore. Le immagini assomigliano a delle xilografie giapponesi, misteriose e affascinanti.
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Nel corso dei secoli vari eventi distruttivi, sia ad opera umana che naturali, hanno devastato la città, che oggi presenta un aspetto moderno, frutto soprattutto delle ultime ricostruzioni dopo il terremoto del 1908 ed i bombardamenti dal 1940 al 1943. Molte delle opere d'arte e degli edifici realizzati nei secoli sono andati perduti, ma la città conserva ancora esempi monumentali di assoluta rilevanza.
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benvenuti nel mio blog......lasciate un commento se vi va
L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità (Pablo Picasso)
Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all'inizio lo scambiavano per erba (Vincent Van Gogh)
Inviato da: paperinopa_1974
il 06/06/2013 alle 05:26
Inviato da: giannos
il 15/03/2012 alle 20:46
Inviato da: giannos
il 06/07/2011 alle 11:55
Inviato da: kiaraart
il 06/06/2011 alle 13:26
Inviato da: kiaraart
il 06/06/2011 alle 13:26