La strada ti venga sempre dinanzi,
e il vento soffi alle tue spalle
e la rugiada bagni l'erba
su cui poggi i passi.
E il sorriso brilli sul tuo volto
e il cielo ti copra di benedizioni.
Possa una mano amica
tergere le tue lacrime
nel momento del dolore.
Possa il Signore Iddio
tenerti sul palmo della mano
fino al nostro prossimo incontro.
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Il Claddagh Ring (anello claddagh) è un anello di fidanzamento irlandese, composto da due mani che tengono un cuore sormontato da una corona. Le mani simboleggiano l'amicizia, la corona è simbolo di lealtà e il cuore dell'amore. Questo anello deve l’origine del suo nome ad un villaggio di pescatori sulla Baia di Galway, in Irlanda, chiamato proprio "claddagh" (parola che in gaelico indica la sabbia rocciosa tipica di quella zona).
I primi esempi di questo anello (in oro, argento e bronzo), sono dei veri e propri capolavori: alcuni di essi sono oggi in mostra presso il “National Museum of Ireland” a Dublino e il "Victoria and Albert Museum" a Londra.
Per scoprire da dove proviene ogni simbolo che forma il Claddagh Ring bisogna andare molto indietro nel tempo, all’epoca degli dèi celtici. Dagda il padre degli dèi, era un essere potente, con la capacità di far splendere il sole; secondo la leggenda la mano destra dell'anello appartiene proprio a lui. Anu (dea conosciuta poi come Danu), era l’antenata e madre universale dei Celti, ed è lei che sembra rappresentare la mano sinistra del Claddagh Ring. La corona rappresenta Beathauile (nome che significa "la vita intera"), che non sembra sia una persona o un dio, ma appare a rappresentare il principio vitale e la vita in sé. Infine il cuore rappresenta i cuori di ogni membro dell’umanità.
In Irlanda lo scopo per cui questo anello viene scelto è manifestato dal modo in cui l’anello viene indossato. Infatti, il Claddagh Ring può simboleggiare sentimenti diversi:
Amicizia/libertà: mano destra, con la punta del cuore rivolta verso le dita;
Matrimonio: mano sinistra, con il cuore puntato verso il polso;
Fidanzamento mano destra con il cuore puntato verso il polso.
Rifiuto dell'Amore/vedovanza: mano sinistra, con la punta del cuore verso le dita.
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Ho scoperto tesori sul mio angolo d'isola. Li porterò con me tutta la vita, ma non li sottrarrò mai a quel luogo, perché sono sulla terra a cui appartengono... Stupisciti della luna piena, ma non cercare di portartela con te: il suo posto è in cielo. Riscaldati al sole, ma non dimenticare che non ti appartiene: appartiene a tutte le creature, grandi e piccole. Sogna pure con le stelle, ma lasciale brillare di notte nell'alto del cielo: quello è il loro posto. Non cercare di fermare il vento o di ripararti da esso. Sussurrerà alla tua anima la verità. Spalanca porte e finestre quando le scorgerai nella tua vita, così potrai tenerti sempre la tua voglia di vivere. Senza di essa, non andrai da nessuna parte. Ma più di tutto fidati di chi sei: sii sempre sincero con te stesso. Vivere la vita di qualcun altro ti condannerà ad uccidere una parte di te. (" La musica del silenzio" di Sergio Bambarén )
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Kyle Bean è un artista/designer emergente che realizza sculture e installazioni per spazi commerciali, per pubblicità ed editoria, molto richiesto. In un’era digitale dove molto si realizza al pc, lui usa forbici, carta e cartone. Nella foto accanto ha ricoperto una serie di strumenti musicali con la carta dei quotidiani, ottenendo un interessante effetto collage dall’impatto visivo molto affascinante. Nella foto seguente un portatile in carta, chiuso in un libro, mentre nell'ultima foto la storia tridimensionale del telefono cellulare che invita a riflettere sul progresso di forme e volumi di uno degli oggetti che più influenzano il nostro quotidiano e, contemporaneamente, diverte con l’idea del contenitore concentrico, come una matrioska.
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Il 7 luglio per il Giappone è il ricordo di una leggenda che racconta di un amore eterno: in questo giorno si festeggia il Tanabata Matsuri o Festa delle Stelle Innamorate. L'origine di questa festa viene dal cielo stellato e risale ad almeno 2000 anni fa
Racconta così:
Anticamente sulle sponde del Fiume Celeste (Via Lattea) viveva il sovrano di tutti gli dei e imperatore del Cielo, Tentei, la cui figlia Orihime (per noi Vega) passava le giornate a tessere e cucire stoffe e vestiti regali per le divinità.Lavorava di giorno e di notte e senza avere mai un attimo di sosta maneggiava con rapidità e destrezza il suo fuso e realizzava abiti sempre più belli e splendidi per poter vestire tutte le divinità.Lavorava talmente tanto che non aveva neppure il tempo di pensare a sè stessa e ai propri interessi.Giunta all’età adulta però, il padre mosso da pietà, giacchè alla figlia non era mai stato concesso altro che lavorare il fuso, le scelse un marito: era un giovane mandriano, di nome Hikoboshi (per noi Altair) la cui attività consisteva nel far pascolare buoi e fare attraversare loro le sponde del Fiume Celeste.
Era un grande lavoratore e anche lui non pensava ad altro che a svolgere il suo lavoro.Essendo matrimonio combinato, i due finirono per conoscersi solo il giorno delle nozze; poco male però perchè non appena i due si conobbero finirono per innamorarsi follemente l’uno dell’altro.Furono talmente presi dal profondo sentimento che provavano l’un per l’altro che dimenticarono completamente i loro doveri, il loro lavoro e gli altri Dei.
La loro unica ragione di vita sembrava essere diventata l’amore e la passione.Così la mandria di buoi finì per essere abbandonata a sè stessa e agli dei cominciarono a mancare gli abiti fino ad ora confezionati da Orihime.A questo punto il sovrano degli dei non potè trattenere la rabbia e punì i due severamente: i due sposini che fino a quel momento erano diventati inseparabili, avrebbero dovuto vivere le loro vite separatamente.
Per evitare che i due avrebbero potuto incontrarsi, rischiando così di abbandonare nuovamente i loro doveri, l’Imperatore del Cielo creò due sponde separate dal fiume Ama no Gawa (Via Lattea) e rendendolo anche impetuoso e privo di ponti fece si che i due non potessero mai più incontrarsi.Il risultato non fu però quello sperato: il pastore sognando e pensando sempre alla sua innamorata non accudiva ugualmente le bestie e neppure la dolce fanciulla, pensando continuamente al suo amore cuciva più i vestiti agli dei.Il sovrano allora, disperato e mosso da pietà e commozione, con il consenso anche degli altri dei altrettanto commossi, emise tale sentenza: “Se deciderete di ritornare ad occuparvi delle vostre attività come un tempo rispettando i vostri doveri, rimarrete divisi dalle sponde del Fiume Celeste per un anno intero però, vi sarà consentito di potervi incontrare una volta soltanto nella notte del settimo giorno del settimo mese dell’anno.”A queste parole, i due giovani innamorati, pensando all’idea di potersi incontrare di nuovo ripresero di buona lena a lavorare sodo con la speranza di potersi presto riabbracciare.
Da quel momento in poi infatti, dopo un anno di lavoro e fatica i due ogni 7 luglio attraversano il Fiume Celeste e nel cielo stellato si incontrano.
Grazie a questa leggenda ogni anno molti giapponesi alzano gli occhi al cielo nella speranza di poter vedere Altair e Vega abbracciarsi ancora una volta.
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Adesso che ho superato già
tanti dolori e posso
leggere il mio destino come
una mappa piena di errori,
quando non sento nessuna compassione
di me stesso e posso
passare in rassegna
la mia esistenza senza sentimentalismi,
perché ho trovato una relativa pace,
lamento solo la
perdita dell'innocenza.
Mi manca l'idealismo della gioventù,
del tempo in cui esisteva ancora per me
una chiara linea divisoria
tra il bene e il male
e credevo che fosse possibile agire
sempre in accordo con
principi amovibili. (Isabel Allende, Il piano infinito)
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Leggere è un arte in via di estinzione e i libri sono specchi in cui troviamo solo ciò che abbiamo dentro di noi,
la lettura coinvolge mente e cuore, due merci sempre più rare. Carlos Ruiz Zafon
"Mi abbandonai a quell’incantesimo fino a quando la brezza dell’alba lambì i vetri della finestra e i miei occhi affaticati si posarono sull’ultima pagina. Solo allora mi sdraiai sul letto, il libro appoggiato sul petto, e ascoltai i suoni della città addormentata posarsi sui tetti screziati di porpora. Il sonno e la stanchezza bussavano alla porta, ma io resistetti. Non volevo abbandonare la magia di quella storia né, per il momento, dire addio ai suoi protagonisti. Un giorno sentii dire a un cliente della libreria che poche cose impressionano un lettore quanto il primo libro capace di toccargli il cuore. L’eco di parole che crediamo dimenticate ci accompagna per tutta la vita ed erige nella nostra memoria un palazzo al quale – non importa quanti altri libri leggeremo, quante cose apprenderemo o dimenticheremo – prima o poi faremo ritorno." L’OMBRA DEL VENTO, Carlos Ruiz Zafòn
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Denny Dent è un artista live-paint a due mani armate di più pennelli. Nel tempo di una canzone Dent dipinge il frenetico ritratto del suo interprete su una parete scura di due metri. Qui lo vediamo in un vecchio video in cui dipinge Jimi Hendrix sul un muro di un quartiere suburbano,
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T'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente , entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè , nascosta la luce di quei fiori ;
t'amo senza sapere come , nè da quando nè da dove ,
...t'amo direttamente , senza problemi nè orgoglio :
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così , in questo modo in cui non sono e non sei ,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia ,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno .
Pablo Neruda
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benvenuti nel mio blog......lasciate un commento se vi va
L'arte è la menzogna che ci permette di conoscere la verità (Pablo Picasso)
Se varrò qualcosa più in là, la valgo anche adesso, perché il grano è grano, anche se i cittadini all'inizio lo scambiavano per erba (Vincent Van Gogh)
Inviato da: paperinopa_1974
il 06/06/2013 alle 05:26
Inviato da: giannos
il 15/03/2012 alle 20:46
Inviato da: giannos
il 06/07/2011 alle 11:55
Inviato da: kiaraart
il 06/06/2011 alle 13:26
Inviato da: kiaraart
il 06/06/2011 alle 13:26