Creato da kikkodirisobianco il 14/04/2007

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La lettera

Post n°716 pubblicato il 05 Novembre 2018 da kikkodirisobianco

Il progetto "Laboratorio di scrittura" di novembre del gruppo xxxx apre un nuovo mese letterario. In che cosa consiste? Ciascuno di noi, scriverà una LETTERA  seguendo delle piccole regole: Tema: Tensione All'interno dello scritto devono essere inserite ( obbligatoriamente) queste parole:. 

mortale

languido

i tamburi

liquami

tegola

I termini vanno usati esattamente come riportati e nello stesso identico ordine, :exclamation:non si può cambiarne l'articolo, il singolare/plurale, il maschile/femminile, non si possono inserire altre parole se la frase è costituita da più di un termine. È consentito variare il maiuscolo/minuscolo. Lo scritto deve rispettare max le 4096 battute.

✍ Diamo spazio alla nostra creatività, non prendiamoci troppo sul serio e... Buona scrittura  a tutti.

 

Caro Adriano, Oramai non so più dove altro scriverti. Ho deciso di usare le vie tradizionali e scriverti una lettera. Questo tuo comportamento sta diventando di una noia mortale. Il tuo ignorarmi per poi ripresentarti languido ogni volta che hai bisogno è puerile, non capisco come un uomo della tua fattura possa arrivare a tanto. Ti rendi conto che stai dando fondo alle ultime mie riserve di pazienza? I tamburi della pace hanno smesso di suonare per noi e io sono stanca di nuotare controcorrente tra i liquami della tua indifferenza che mi imbrattano l'anima. Forse è colpa mia sono stata sempre pronta a ricredermi su di te e a sperare che le cose cambiassero. Quando mi stancherò definitivamente e non troverai nessuno ad aspettarti spero che la mia indifferenza ti cada come una grossa tegola sulla testa. Con infinito sconforto ancora per poco tua L.

 
Rispondi al commento:
lialalaila
lialalaila il 09/11/18 alle 11:30 via WEB
E' stimolante come ricomporre un puzzle. Sono riuscita a scrivere una lettera in versi di sei strofe, usando in ognuna le parole prescritte. Qui magari non si vedrà la divisione in versi.

"Te lo chiedo per iscritto: pensi di non essere mortale? Pensi che uno sguardo languido possa intenerire gli dei? Pensi che i tamburi non suoneranno anche per te il rullo finale? Pensi che i liquami della morte non potranno risucchiarti? Invece anche su di te cadrà la fine come una tegola che, si sa, si dovrà staccare; ma senza che si sappia come e quando, neppure tu potrai mai dominare il mondo." "Quando venni da te (e per te), mio signore, immagino che la mia pelle avesse un mortale pallore; ma dentro di me sentivo un languido calore. I tendini e la pelle del mio stomaco per te tessi tesi come solo possono essere i tamburi percossi Avevo desideri oscuri, avvolgenti come liquami rossi. Offerta a te, stesa, raccolta dentro una curva tegola come su un vassoio dentro cui si raccoglie e cola la pioggia di un mondo alla rovescia, che mi ritrova sola." "L'orgasmo, che mi facesti provare, si ripetette fino ad essere quasi mortale per il mio respiro ed il mio cuore. Rimase nei miei genitali: dentro la carne, un fremere languido e interminabile, come se dentro lo spessore della pelle mi suonassero i tamburi di una danza sfrenata, impietosa, allucinata e folle. Volevo lasciarmi trascinare nei liquami del buio fino a non sentire più nulla e riposare, lasciando fuori di me ogni altra cosa. C'era dentro di me un'apertura, come un tetto che abbia lo spazio di una tegola scoperto; ma dicevo a me stessa: "Lascia stare, non è il momento di chiedersi: E dopo?, non ci pensare." "Ascolta il mortale silenzio che ti attornia Non ci sarà per te un pensiero languido ad accompagnare la fine e neppure i tamburi, solo il silenzio lineare, piatto ed ininterrotto. Neppure liquami, sparsi come fiori, sul terreno, verranno offerti per celebrare la tua assenza, al massimo qualche tegola in cocci e poche bottiglie rotte." "Col tempo mi riprenderò, riavrò me stessa, quest'esperienza non avrà effetto mortale, niente affatto, per la mia vita quotidiana. Talvolta mi potrà sfiorare un languido ricordo; ma non batteranno più con frenesia i tamburi, non ci saranno squilli di antichi corni e trombe a chiamare alla caccia, tra l'abbaiar dei cani presi da frenesia, a sguazzare tra i liquami. Questa storia sarà solo un pallido disegno appena decifrabile su una tegola istoriata." "Non è mia intenzione essere crudele. Non vorrei pronunciare parole spietate, egoisticamente centrate, con effetto mortale su chi, a suo modo, mi gratificò di attenzioni e cure; ma non indulgerò nel languido teatro della donna fragile, contrita e addolorata Grazie a questa scelta mi sento già rinata, rullano forte i tamburi di una decisione attuata. Non ci sono liquami di esperienze confuse e drammatiche, che non si possano fugare. La mia forza interiore è uno scudo, non è una semplice e rozza tegola, che si possa inopinatamente spezzare. Nelle mie mani c'è la libertà di cercare e rapportarmi serenamente a chi mi è pari.

 
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