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Post N° 86

Post n°86 pubblicato il 27 Marzo 2008 da equipoA
 

Medici: “Il Vaticano è il primo proprietario immobiliare della capitale”     
 
di ERIKA GERARDINI–
Intervista a Sandro Medici, presidente indipendente del Municipio X: il primo a sperimentare un modello partecipativo sull’emergenza casa e ad istituire il registro della laicità. “A Roma ci sono 140mila appartamenti vuoti ed inutilizzati. Gli stanziamenti regionali ci sono e da finanziaria il Comune ha dei soldi che deve destinare all’emergenza abitativa. Lo può fare. Lo deve fare”

Sandro, com’è stata e come continua ad essere l’esperienza della cooperazione con i movimenti che lavorano direttamente sul terriotorio?

La cosa interessante su cui riflettere è che il rapporto con Action, così come con altre realtà popolari importanti, è la base del mio ruolo di governo di sinistra. Lavorare insieme alla gente del proprio territorio è l’opportunità di fare buon governo che ogni amministratore ha. Faccio parte della grande tradizione di amministrazione locale della sinistra Italiana.

Allora perchè non tutti lo fanno?

Alcuni tra di noi amministratori ritengono che questo sia da considerare ilrapporto con i movimenti, ndr), li ascoltano e sanno che esistono ma ciò non basta. A Roma, lo sportello dei diritti per l’emergenza casa è nata anche in altre amministrazioni (municipi III, XVII; XI e IX) e alla provincia. È fondamentale sperimentare la partecipazione diretta dei cittadini.

Qual'è la soluzione per l'emergenza abitativa e il ruolo di Action? Questo piano regolatore sarà una colata di cemento senza controllo o la soluzione?

Il piano regolatore era atteso da 40anni, finalmente un quadro di riferimento certo per la costruzione. Ma la realtà è che, sia destra che sinistra lo stanno criticando, in quanto non tiene conto delle politiche abitative. Il piano è stato concertato a livello centrale ma ogni amministrazione ha il potere politico per verificare che rispetti la realtà dell’emergenza abitativa. Io ho stabilito che nel mio municipio per tutti i diritti edificatori ci dev’essere una quota di edilizia sociale.
Per esempio, a Torre Spaccata si stabilisce che si vogliono costruire 60mila metri cubi, almeno 1 quota (andrà definita la percentuale) sarà destinata al canone sociale concordato A livello politico è possibile. Action è il monitoraggio costante, è lo specchio della realtà. È il consigliere dell’amministrazione nella sua materia specifica.

Che ruolo possono avere i municipi nel rilancio della città?

Decisivo. Purtroppo c’è grande sfiducia e in certi casi anche disprezzo da parte dei cittadini. Il vero governo di prossimità nelle grande città si esprime attraverso il ruolo dei municipi. È necessario far sentire le istituzioni vicine ai cittadini.

Qual'è il primo atto che dovrebbe fare il nuovo sindaco?

Acquistare case vuote, rimetterle a posto e destinarle all’emergenza abitativa. A Roma ci sono 140mila appartamenti vuoti ed inutilizzati. Gli stanziamenti regionali ci sono e da finanziaria il Comune ha dei soldi che deve destinare all’emergenza abitativa. Lo può fare. Lo deve fare.

Una provocazione per Roma: volendo unire l’emergenza casa con la questione “Roma è laica o vive sotto le gonne del vaticano”. Il Pd ha siglato un patto di ferro con la Chiesa, ha detto no alle unioni civili e il maggior numero di immobili nella città sono di proprietà ecclesiastica. Qualcosa non torna oppure i conti tornano perfettamente?

È vero, Roma ha detto no alle unioni civili e la Chiesa è la prima proprietaria immobiliare della capitale. Roma, oggi come oggi, non è laica. Non sarà mai indifferente al potere del Vaticano sia per la sua tradizione sia perchè è, prima di tutto, una battaglia politica. Noi nel nostro piccolo (X Municipio) abbiamo confiscato case inutilizzate dandole a chi ne aveva bisogno e istituito il registro delle unioni civili. E noi che all’inizio pensavamo fosse un anticipo, invece, l’anno scorso la giunta Veltroni ha detto no. Sul piano nazionale ed Europeo se Roma avesse fatto il registro delle unioni civili avrebbe consacrato la vittoria sul vaticano. Questo non ancora possibile.
Solo il 30% della composizione sociale totale è rappresentato da coppie istituzionalmente formate, il 70% sono formazioni affettive di vario genere, madri sole, padri soli, conviventi, omosessuali, single...

Nei confronti delle altre città e dell’Europa è un passo indietro?

E' una vergogna.

Un modo innovativo di governare, assieme ai cittadini e, come dici tu stesso, "facendo qualcosa di sinistra". cosa vuol dire essere di sinistra oggi?

È una battaglia....La sinistra deve, cercare di introdurre elementi di laicità. Deve considerare l’amministrazione locale come un laboratorio dove creare sinergie con la realtà territoriale e con i movimenti. Deve uscire dalla logica tradizionale del sistema dei partiti che prevede che ognuno abbia la sua appartenenza e basta. Non bisogna fermarsi lì ma permettere la contaminazione tra partiti e tessuto sociale.

La candidatura di Tarzan (per Action) al Comune, come la vede? Non sarà il contentino al centro sociale, concediamo una poltrona all’attivista...

Il rischio c’è ma fa parte del gioco. I movimenti se la devono giocare e utilizzare gli spazi che la politica offre a tutti. Bisogna provarci. Noi insieme a loro. È molto più facile dire che fa tutto schifo e stare nel tuo angoletto piuttosto che giocartela.


 
 
 
 




 

 
 
 
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