Tutti contro il Pd o la sinistra muore
di
G.Chiesa - Non c’è più tempo per l’analisi e, del resto, non ce n’è
nemmeno troppo bisogno. Perché le cose sono divenute chiare da sé. E’
tempo di decisioni e di chiarezza. Dò il mio contributo, anche perché
sollecitato a farlo da più parti.
Andiamo a elezioni che significheranno una grave sconfitta dell’intero
movimento democratico, non soltanto della sinistra. Chi ha provocato
questa catastrofe? L’elenco dei responsabili è lungo. In esso trovano
posto anche tutti e quattro i soggetti della “cosa rossa”. Ma il posto
principale è tutto del Partito Democratico di cui, non a caso, il
portabandiera oggetto delle più ampie lodi dei poteri forti, è Walter
Veltroni. Lasciamoglielo!
Incredibile a dirsi c’è ancora gente che pensa che
il Partito Democratico sia un partito di sinistra. Moderato ma di
sinistra. Invece l’operazione – di successo – che questa sigla ha
compiuto è quella di traghettare al centro una parte dell’ex elettorato
di sinistra. Non c’è scusante per chi finge di non accorgersene. Il
Partito di Montezemolo non può rappresentare gli operai della
Thyssengroup, o i precari.
Veltroni annuncia di correre da solo, scaricando tutti gli alleati del
centro-sinistra che si sono dissanguati e anche abbastanza sputanati a
sua difesa. I partiti della “cosa rossa” vanno a pietire alla sua corte
invece di capire, finalmente, che i giochi sono stati chiusi.
Balbettano perché non si rendono conto, nemmeno adesso, che non c’è più
partita alle vecchie condizioni. Subita la sconfitta pensano a un nuovo
centro-sinistra con Il Partito Democratico. Non vedono che sarà il
Partito Democratico a negarglielo. E ciò è tanto più inescusabile di
fronte all’evidenza: dopo le elezioni Berlusconi e Veltroni si
metteranno d’accordo per cambiare insieme la Costituzione e la legge
elettorale. Per questo, se lo scarto tra la destra e il PD sarà
contenuto, potranno ancora meglio coprire l’inganno, dicendo che non se
ne può fare a meno. A quel punto potranno, con vantaggio reciproco,
chiudere i conti con tutte le opposizioni, privare i cittadini di ogni
possibilità di reazione organizzata e democratica, blindare, con un
bipartitismo tanto perfetto quanto truffaldino, la scena politica del
paese. Poi si combatteranno, come si combattono democratici e
repubblicani in America, ma all’interno della Casta, pronti a bastonare
chiunque si opporrà ai loro termovalorizzatori, alla privatizzazione
dell’acqua, alla privatizzazione della giustizia, al monopolio
dell’informazione.
C’è una sola risposta possibile, opposta a quella
che alcuni della “cosa rossa” stanno già avanzando: Veltroni corra da
solo dappertutto. Nessuna convergenza, nessuna alleanza, a nessun
livello. Non a Roma, in nessun posto.
Che è la condizione per non ricadere nella trappola del “grande babau”
Berlusconi, nella quale da un decennio siamo stati tutti rinchiusi. Per
non rimanere muti, per non essere costretti a fare sconti. Per non
eleggere persone di cui non abbiamo stima e fiducia.
L’attacco politico deve essere concentrato infatti proprio sul Partito
Democratico. Per molte e convergenti ragioni. La più importante delle
quali, tattica, è che una parte non indifferente del suo elettorato
potenziale è ancora “di sinistra” e si illude. Per questo è necessario
e possibile tentare di recuperarla. Ma ciò è possibile solo non
lasciando equivoci al riguardo del PD. Inoltre andare alle elezioni
attaccando solo Berlusconi significa perdere le elezioni e perdere
anche la faccia.
E così veniamo alla “cosa rossa”.
Il popolo democratico e della sinistra aspettava un
segnale chiaro e non lo ha ancora avuto. Mi domando se vi sia ancora lo
spazio. Il rischio di un astensionismo di massa a sinistra è altissimo.
E giustificato.
Dunque alla “cosa rossa” io dico: avete ancora la possibilità di dare
questo segnale. Una sola. Non presentatevi al paese come la sommatoria
di quattro apparati. Non rappresentate che una parte – per quanto
importante e gloriosa - del vasto popolo della sinistra, ma non potrete
costituire, da soli, il punto di aggregazione per tutti. E’ vostro
dovere politico e morale contribuire a crearlo. Sarebbe deleterio, per
tutti, se pretendeste di esaurire in voi le speranze di coloro che
hanno ormai ingoiato tutte le medicine più amare in questi anni.
Dovete accettare la formazione di liste aperte,
decise in primarie dove chiunque potrà candidarsi, da farsi con una
consultazione di massa sul web, nelle forme della maggiore trasparenza.
I candidati che ne usciranno saranno i candidati di tutti, dei partiti,
dei cittadini, dei movimenti.
Se queste condizioni non saranno prese in considerazione io,
personalmente, non vi voterò. Non costringete il popolo della sinistra
e democratico a voltarvi le spalle.
dal Manifesto (13-02-2008