il mio blog

la sofferenza

Anche questa mattina, un servizio mi ha colpito più degli altri.

Siamo andati a prendere un malato terminale a casa per portarlo, per l'ultima volta in ospedale. Soffriva ma sembrava sereno. Chissà se si rendeva conto che quello era l'ultimo viaggio. Mi guardava ma sono sicuro che non mi vedeva, abbiamo parlato un pò lungo il tragitto, soprattutto di cose banali, fingevamo entrambi. Ad un certo punto mi ha preso la mano, e non abbiamo più parlato, ha chiuso gli occhi da cui spuntavano due lacrimoni. Arrivati al pronto soccorso mi ha sorriso e mi ha detto 'grazie'.

No, amico mio sconosciuto, grazie a te di avermi permesso di accompagnarti per un breve tratto della tua sofferenza.