Se voglio ,Posso

Post N° 29

Rifletto e penso, …..penso e rifletto

È un pensare continuo sull’io

Metto a nudo la mia anima alla ricerca dell’io perduto

Mi perdo ,mi sono perso tante volte ma chi sono ,

dove vado che ci sto a fare qui

Risposte nessuna

Attendo

Ma cosa attendo ,la vita scorre senza freni

Riuscirò a fermarla per scendere un po’

Magari poi risalendo capirò di più.

No ….. sono sceso e risalito varie volte dell’io nessuna traccia

L’avrò sicuramente perso dopo tanta strada

Non mi resta che attendere

Qualcuno passerà e mi ricorderà

Dell’io perduto.

                                                                    s.a.

Dopo la siesta

Per quanto mi sia impegnato giorno e notte per rendere il mio blog interessante ed accativante temo che alla fine sia uscito sconfitto.

Perché nonostante tutto mi risulta sempre insoddisfacente.Mi sono chiesto più volte quali fossero i criteri principali per renderlo armonioso e leggibile ma a quanto pare non ci sono regole. Un blog è più visto o é più letto a secondo dei casi  .Capita che più impegno ci metti e più risultati negativi ricavi.Viceversa più caz..........ci metti e più diventa popolare.

Dopo una breve siesta si cambia.

Pagina estratta dal libro Il giardino dell'Eden

La notte sembrava sua complice, su nel cielo tante stelle illuminavano quel luogo.Aspettò che tutti gli altri dormissero,poi uscì dalla sua stanza come un fantasma,e si diresse verso la stanza di Lorenza che era situata all'ultimo piano de Giardino dell'Eden

Giunto sull'uscio, bramoso e voglioso, ebbe un ripensamento.Improvvisamente si pose tante domande: e, se avesse fallito?Cosa sarebbe accaduto alla loro amicizia?Avrebbe avuto il coraggio di guardare negli occhi Lorenza?Questi interrogativi si presentarono nella sua mente mentre stava per compiere quell'atto.Aspettò alcuni secondi che parevano ore e alla fine si decise.

Aprì lentamente la porta che Lorenza lasciava sempre aperta,varcate alcune soglie, giunse dove ella dormiva e silenziosamente si avvicinò al suo capezzale.Lorenza ignara dormiva beatamente,assorta nei suoi sogni.Il conte piano piano,spogliatosi delle sue vesti,si adagiò accanto a Lorenza e poté ammirare la bellezza del suo corpo ancora giovane.

La sua vestaglia di pizzo faceva intravedere quel seno bianco e turgido e i suoi fianchi sembravano essere accarezzati dalla coperta di seta che l'avvolgeva.Desiderio timidamente allungò la mano che scivolò su tutto il suo corpo e non poté fare a meno di sentire i suoi gemiti di piacere.Le carezze di Desiderio si facevano sempre più intime e profonde e a quel punto, Lorenza si svegliò.Voleva gridare ma la sua bocca fu prontamente chiusa dalla mano del conte.Si divincolava, voleva sfuggire a quell'abbraccio,non le sembrava giusto quello che stava accadendo.Non si amavano e non voleva darsi a lui.Ma questo suo divincolarsi non faceva altro che eccitare il conte,aumentando la sua passione morbosa e amorosa.Alla fine dovette cedere,e i loro corpi si unirono in mille abbracci e carezze.Il tempo per loro si era fermato.Si amarono per tutta la notte.

      s.a.

Il conte Desiderio

I giorni trascorrevano tranquilli e sereni all’Eden.Tutti gioivano di quella pace e di quell’allegria che offriva loro il soggiorno.

Tra i vari ospiti c’era il conte Desiderio ,il quale,autore e artefice del nuovo progetto, si era stabilito definitivamente in quella casa come stabilito con Lorenza.

Pagina del libro Il Giardino dell'Eden

Lorenza era una donna dell'alta borghesia,educata con sani principi morali e religiosi.Aveva ormai raggiunto e superato l'età per unirsi ad un uomo, tuttavia ella non voleva legarsi a nessuno.

Era una donna piacente, di una bellezza inconsueta.Il suo viso, nonostante l'età, era luminoso,e, con quella pelle candida sembrava una creatura venuta dal cielo. Sempre gentile e disponibile si occupava della grande casa che era immersa in un piccolo bosco.Era una abitazione che aveva resistito alle intemperie della vita, niente l'aveva scalfita , neanche le bombe della guerra.

Era un luogo isolato dal resto del mondo,avvolto in un alone divino che la proteggeva da tutto e da tutti.A questo forse ,era dovuto il suo nome che rimaneva da secoli sull'entrata.  Su quel grande cancello ,sempre aperto, la scritta

                                      " Il GIARDINO dell'EDEN "  

                                                                                      s.a.