donne ai ferri corti

cominciamo con un po' di storia


 come promesso, cominciamo a spendere due parole sul gruppo "Donne ai ferri corti", nato nell'autunno 2008 a Collegno e composto, in collaborazione con il Centro Donna di Villa 5, dall'Agora' delle donne, dal coordinamento donne dello SPI-CGIL e dall'associazione Mani e Fantasia.L'intento era, ovviamente, trascorrere qualche ora insieme sferruzzando e scambiandosi saperi, opinioni ed abilita'.Fu prendendo spunto dall'esperienza vissuta qualche anno prima che nel marzo 2009 il gruppo gettò le basi per trasformare quei lavori a maglia in qualcosa "di piu' ampio respiro"; fu così che nacque l'idea di sostenere progetti solidali trasformando il filo di lana in un vero e proprio ponte di solidarieta' teso verso altre donne di paesi lontani.Prima ancora, infatti, di dar vita al gruppo "Donne ai ferri corti", le signore di Collegno si erano riunite in un comitato ed avevano lavorato - supportate anche dall'impegno dell'allora Presidente della Repubblica Sandro Pertini e della Farnesina - per la liberazione di Selva Braselli (nella foto),
madre di due bambine, consigliere comunale a Montevideo e prigioniera politica sotto la dittatura uruguaiana degli anni '80, ora cittadina onoraria di Collegno.  Liberata nel 1984, la Braselli chiese ed ottenne nel 1991 la solidarieta' dell'amministrazione collegnese per aiutare le donne del suo Paese. Il suo intento era fondare un asilo nido, ora dedicato alla stessa Braselli, per i figli delle lavoratrici più disagiate ed in difficoltà di Montevideo. Il lavoro delle "Donne ai ferri corti", quindi,  continuò per alcun tempo con la realizzazione di svariati capi di abbigliamento, puntualmente inscatolati e spediti in Uruguay, per quei bimbi meno fortunati ospitati nell'asilo. Con impegno e dedizione queste vulcaniche signore hanno dato il loro piccolo contributo creando magliettine, bavaglini, cappellini e quant'altro fosse necessario per i piccoli...