palabras andantes

Stade maestre..

La vita è un viaggio, quante volte ci ripetiamo o sentiamo questa frase; nulla di più vero, a me piace viaggiare in moto e non mi piace consultare carte stradali o usare le moderne tecnologie. La strada o meglio le strade sono le ragnatele che ci uniscono o ci dividono a seconda dei casi.

In moto ho trovato una mia dimensione di viaggio: non guardo il Tutto seduto comodamente in poltrona attraverso uno schermo come in auto, con il clima, la musica, la puzza di piedi e di scorregge.. no, niente di tutto questo, sento gli odori della Terra, l'aria che mi accarezza il viso, che s'intrufola nei vestiti regalandomi un brivido, come una carezza, la pioggia che mi frusta o che mi dà leggeri pizzicotti, che mimetizza le mie lacrime quando sono triste.

In moto sono sempre solo con me stesso anche quando sono in compagnia, nel “silenzio” del casco i pensieri si concentrano, nascono e muoiono, alcuni persitono più di altri, si sovrappongono alle emozioni che mi restituisce la Terra, il cammino dell'uomo verso l'inferno è solitario anche in mezzo ad una moltitudine. Ho imparato ad apprezzare, ad assaporare ogni momento come assaporo un bicchiere di vino buono, un caffè, forte e amaro.

Strade diverse, non mi piacciono le autostrade e i rettilinei, privi di difficoltà piatti, le città caotiche con le loro luci artificiali, misero tentativo dell'uomo di imitare la bellezza un cielo stellato, le strade più belle sono quelle che si nascondono in curve, tornanti, che si tuffano nei campi coltivati dalla fatica dell'uomo o in una foresta fitta, strade piene di misteri e di sorprese, che nulla hanno a che vedere con la monotonia di un rettilineo o di un viaggio da casello a casello. Ho scoperto che più la strada è impervia, più è difficile e maggiore è la soddisfazione di averla percorsa, più bello è il panorama, il sapore della conquista.

Fermarsi all'ombra di un albero, sedersi e appoggiarsi ad esso, arrotolarmi una sigaretta e fumarla lentamente ascoltando il vento che s'intrufola nelle foglie, ascoltare i segreti che si raccontano, che mi raccontano o perdermi seguendo il volo di un uccello, guardando la direzione che di una nuvola e seguirla anche se non mi porterà da nessuna parte, sono li e in nessun luogo, essere dove qualcuno ci può trovare e dove non incontreremo mai nessuno.

Accorgersi che non esistono strade cattive, esistono strade mute che non ti danno nulla, o strade che ti portano via le energie tanto sono banali e piatte, quelle più belle ti portano a ritrovare affetti che pensavi perduti, quelle più belle sono quelle che devi ancora percorrere. Spesso mi succede di sbagliare strada e di perdermi, tornare indietro rivedendo quello che avevo già visto da un'altra angolazione sembra un nuovo percorso che mi porta alla meta che mi ero prefisso con un nuovo punto di vista nel cuore. Un viaggio non si misura nei chilometri percorsi, lo si misura in emozioni, sensazioni, in sorrisi e in lacrime, in gioia e tristezza per per un incontro o un abbandono... un viaggio lo si misura anche nel coraggio che mettiamo nel ritorno.