Dopo Radioactivity i Kraftwerk vanno in meditazione e non suonano più. Emergono dopo un anno nel 1977 con Trans-Europe Express che è uno dei loro capolavori; il disco è di per sé straordinario: Europe Endless cosmica ed evocativa come The Hall of mirrors e Showroom Dummies .
"Il nostro obiettivo è scrivere la canzone pop perfetta per tutte le tribù del villaggio globale" (Florian Schneider)
E dopo vennero le macchine nel 1978 con The Model, primo brano della seconda facciata di The Man-Machine con una melodia stupefacente flessibile.
Il disco ha una cover ispirata al costruttivista russo El Lissitzky. Si presenta con la ipnotica The Robots e si congeda con le suggestioni della canzone omonima;
in mezzo Spacelab e di Metropolis e i toni malinconici di Neon Lights.
Con The Man-Machine paradossalmente la spinta propulsiva dei Kraftwerk si esaurisce. Dovremo attendere tre anni per Computer World, cinque per Electric Cafe e altri cinque per la raccolta The Mix - e le tredici canzoni partorite da Hutter e Schneider in diciannove anni - a separare le sei di Computer World dalle sei di Electric Cafe, il 45 giri Tour de France . Il modello di The Man-Machine è replicato. E Computer World e Electric Cafe offrono prospettive cosmiche di cui non si può fare a meno e assieme regalano brani immensi con Computer Love e si fanno ammirare per un'economia di forme che ha raggiunto la classicità.
( fonte : articolo di Eddy Cilia tratto dal numero 2 - Nuova Serie di "Blow Up" e pubblicato sul sito Onda Rock)
Nel 2003 i Kraftwerk tornano con un nuovo album, Tour De France Soundtracks, e una serie di concerti, suggellata dal doppio Minimum Maximum .
"Faremo uscire qualcosa soltanto quando lo riterremo rilevante per noi o per il pubblico", diceva Ralf Hutter qualche anno fa, ribadendo che i Kraftwerk continuavano a lavorare a nuove composizioni. La possibilità che questo evento non si verifichi mai va considerata.
Il dubbio, che è di tutti gli appassionati, che il gruppo di Dusseldorf non sia più in grado di preconizzare, come hanno sempre fatto, le musiche del futuro deve avere colto anche loro e giustificherebbe un blocco creativo che per durata non ha - credo - precedenti nella storia del pop.
Bisognerebbe forse persino auspicare che dai Kling-Klang Studios giungano solo più silenzio e ricordi, ché sarebbe un ben deprimente spettacolo vedere operare in retroguardia il gruppo più innovativo di sempre. Nessuno ha esercitato sullo sviluppo della moderna musica popolare - volksmusik - che hanno sempre detto di suonare i 4 dusseldorfiani - un'influenza paragonabile ai Kraftwerk (Eddy Cilia)
...Anche se ultimamente un quasi trentenne italiano mi confessava che fino a qualche tempo fa riteneva il nome Kraftwerk ...il nome di una merendina...( è semplicemente orribile...)
Alekim