Torri d’acciaio e cemento, contro un cielo di piombo sporco stagliate
Urlano le sirene nella nebbia gialla
Mentre una sporca locomotiva elettrica trascina un serpente d’acciaio
Di vagoni cisterna dai colori morti su acciaio fatti
L’acciaio stride e mi rompe i timpani
Cavi elettrici e tralicci con il segno della morte
Rotaie e asfalto all’assalto del cielo
Ormai vuoto e spento di luce
Mentre una luna enorme al neon
Mostruosa e beffarda rimane ad illuminare le mie notti
Così uguali fra loro e senza speranza
Fatte di brutale amore senza cuore
Finita e disprezzata nei miei capelli e nei miei seni
Vendo a tutti la mia disperazione
La mia vita è finita nella pattumiera
Assieme a tanti bimbi appena nati e non voluti
Da povere madri disperate e ingannate
Il mio sogno si è spiaccicato come una lucciola contro il un parabrezza di un camion
Ha lasciato una scia fosforescente simile ad una verde cometa gialla…i sogni che ti raccontai
Viva ma senza vita, morta ma senza morte…Metropolis!
Solo chi ha denaro vive in cielo
I ricchi sono belli…e se non lo sono… lo sono lo stesso!
Puliti…dopo tremila bagni idromassaggio!
Noi, sfortunati, viviamo come rozzi pesci primordiali nel fango del samsara
Senza inizio e senza fine
Ma la piena del fango sta salendo e arriverà in cima alla torre di Babele
Quel giorno ci sarò anch’io
E il cielo si tingerà del tramonto!