OSCURO
"Benvenuti alla taverna del Angelo Oscuro. Io sono l'oste, Taur Maxime, e se avete qualche minuto, potete sedervi tranquillamente davanti al fuoco, all'ombra dei miei amici draghi, e ascoltare storie incredibili di giovani avventurieri, astuti ladri, potenti stregoni, che hanno varcato la soglia della mia taverna e mi hanno raccontato le loro avventure.
Per scoprire tesori hanno attraversato labirinti imprentrabili e bui, per salvare damigelle, hanno sfidato giganti e mostri, per un unico libro pieno di sapienza hanno tradito amici e ucciso senza pieta'.
Sedetevi dunque, sorseggiate la birra nera della Piana del Gufo, intingete il pane nella salsa piccante dei caldi Deserti del Fuoco e tendete le orecchie, perche' quanto sto per raccontarvi vi affascinera' oltre ogni limite."
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Post N° 29
Post n°29 pubblicato il 06 Aprile 2007 da blackangel690
Luc asserragliò tutte le sue truppe di fronte alla foresta magica era un esercito composto da migliaia di soldati, molti erano giovani alle prime esperienze di guerra altri erano dei veterani. Gli arcieri si sistemarono sopra l’altura così da non essere presi in mezzo al fuoco nemico mentre i vari genieri armavano le balaustre e catapulte e si sistemavano alle spalle del fuoco amico. Luc visse quegli ultimi attimi di quella estenuante battaglia aveva ancora negli occhi il sacrificio di Sonnya. “No!” non poteva permettersi di lasciarla lì dentro chissà in quale angolo sotterraneo di quella torre maledetta, giurò che quella doveva essere la battaglia decisiva, l’ultima, o lui o quel Angelo portatore di sventura. Era più determinato che mai, la voleva, la bramava come se non ci fosse nessun altro… Mentre pensava a lei un’ elfa Piccola si avvicinò a lui e le porse un fiore; in quegli occhi vide una luce che non riconobbe ma che gli era familiare, poi spostò lo sguardo su quel fiore, era un tulipano di cristallo brillava sotto i raggi di quel sole spento. Quel fiore gli fece venire in mente le lunghe passeggiate di primavera sotto i manti di foresta secolare, quelle querce che a Sonnya piacevano tanto. Poi trasalì un pensiero verso quella Piccola che gli fece dono di quel ricordo. Non c’era più, quella Piccola elfa si era volatilizzata così come era arrivata ma il fiore di cristallo era lì nella sua mano, era caldo, era un segno di speranza, ma quegli occhi gli bruciarono il cuore, erano gli occhi di Sonnya. Lo avrebbe giurato di fronte a Paladine stesso. |
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