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LA BIOGRAFIA

Post n°3 pubblicato il 29 Settembre 2005 da manuela.valenti

Nato a Roma il 12 febbraio 1963, inizia la sua carriera di attore a 19 anni comparendo accanto al padre, Ferruccio, nello sceneggiato televisivo Storia d'amore e d'amicizia, diretto da Franco Rossi nel 1982. S'impone subito all'attenzione del pubblico per quella sua aria simpatica e made in Rome con cui attraverserà sul grande schermo molti generi. Dopo l'esordio cinematografico con Lontano da dove (Stefania Casini e Francesca Marciano, 1983), gira alcune commedie di Carlo Vanzina, piene di flirt, vacanze e canzoni fino a quando l'incontro con Marco Risi gli offre la possibilità di affrontare un ruolo drammatico in Soldati - 365 giorni all'alba (1987), dove interpreta una recluta perseguitata dalle continue vessazioni di un tenente. Dopo quella di recluta indossa spesso altre divise sotto le quali trattiene a stento una violenza che gli consente di tenere testa a qualsiasi malvivente. Indubbiamente nei suoi personaggi il confine tra il bene e il male appare piuttosto confuso ed è difficile distinguerlo all'interno di un carcere minorile (Mery per sempre, Marco Risi, 1989) o tra i tifosi scalmanati che scendono da un treno pronti a tutto (Ultrà, Ricky Tognazzi, 1990). In un modo o nell'altro, sembra proprio un irriducibile. Un attore che arriva ad essere definito dal Daily Express l'ultimo sex symbol che non ha bisogno di parole per attrarre l'attenzione delle donne. Meglio di un Antonio Banderas. Questo dopo il film televisivo Nostromo (Alistair Reid, 1996) con cui viene conosciuto ed apprezzato anche all'estero. Ma lui non si scompone più di tanto. Non sono i ruoli da bell'amante più o meno tenebroso quelli che cerca, ma personaggi complessi e impegnativi come il terrorista de La mia generazione (Wilma Labate, 1996) o il Tancredi sotto psicanalisi di Le mani forti (1997), opera prima di Franco Bernini, entrambi girati al fianco di Francesca Neri, con cui nel 1999 avrà il suo terzo figlio, Rocco, dopo Alessia e Giulia avute da giovanissimo: "Sono stato - dice di se stesso - un ragazzo che ha bruciato in fretta le tappe: mi sono sposato a 19 anni senza sapere cosa significasse l'amore". Anche se interpreta un ruolo comico in Un paradiso di bugie (Stefania Casini, 1997), il cinema italiano continua ad offrirgli parti da duro, da boss (Altri uomini, Claudio Bonivento, 1997) o da ergastolano (Santo Stefano, Angelo Pasquini, 1998). Nell'attesa di interpretare una bella storia d'amore, di quelle impossibili, magari accanto a Francesca Neri, è tra gli interpreti di La Carbonara (Luigi Magni, 2000) e di Il partigiano Johnny (Guido Chiesa, 2000). Diretto ancora da Wilma Labate figura dentro una storia carica di ombre e di sentimenti (Domenica, 2001).

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Commenti al Post:
iolazola
iolazola il 29/09/05 alle 23:29 via WEB
eh grande claudio amendola..mooooooooooolto fascinoso...
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