GIORNI
E infilerò i giorni in una collana,
 tra i fili di  pietruzze dei giorni inutili,
ci saranno piccole perle di dolcezza,
e quando riuscirò a chiuderla
con un fermaglio stretto ,
la metterò nel cassetto
quello dei ricordi belli,
insieme ai pezzetti
di anima graffiata.
Eli

 
Creato da: laancella il 17/08/2005
Scrivere come parlare. Come giocare.

 

 
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Post N° 429

Post n°429 pubblicato il 17 Luglio 2008 da laancella

Giornata difficile. Pesante. Di quelle che non vedi l’ora sia finita e non finisce mai. L’ufficio oggi mi stava stretto come un paio di scarpe nuove di un numero in meno del mio. Lavori noiosi, ripetitivi, che lasciavano la mente libera di vagolare tra le schifezze che riesco sempre a cavare fuori dal nulla. Il tempo altalenava l’afa al vento freddo, il cielo bianchiccio di nuvolaglia bassa a quello grigio pesto di una pioggia implosa. Nemmeno il vestito rosso corallo mi rallegrava abbastanza da grattarmi via il fastidio. Sono stata meglio a casa. Dopo la doccia. A lessare zucchine. A leggere parole. A pensare distrattamente che se spengo la televisione riesco ad ascoltarmi. L’ho spenta, ma l’ho riaccesa quasi subito. Non mi piaceva quello che sentivo da me. Adesso sento musica. Una qualunque. Non so bene perché, e non é poi così importante, mi ritrovo a pensare che quello che mi manca di più è la sua capacità di darmi certezza. Che assurdo pensare una cosa così, se quando ho sfasciato tutto sono partita proprio dal rifiuto delle certezze calcificate come escrescenze maligne e malate di un modo di vivere sbagliato. Eppure non è così assurdo perché non è la certezza che mi manca è quello che viene prima della certezza. La forza. La presunzione di essere forte perché sapevo che avevo le spalle coperte, che c’era qualcuno a raccogliere i brandelli dei miei sbagli. Adesso sono sul trapezio più alto e volteggio senza rete di protezione, se cado vado in mille pezzi. E i giochi di equilibrismi a lungo andare stancano. Da quassù anche solo un piccolo movimento sbagliato diventa una irrecuperabile caduta nel vuoto con tonfo fatale a fine volo. Prima avevo la rete di protezione, cadevo e non mi facevo male. Adesso cado e mi faccio male. Tanto.

 
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