Di tutti quelli che vivono nella casa solo la bambola non muta. Con lei si addormenta ogni notte la
bambina, ma la bambina esce dalla sua camiciola troppo corta ed entra
in un'altra lunga sino a terra, un'altra che tuttavia che ogni sera le sale
sempre piu'verso i ginocchi, sempre piu'verso i fianchi... I sette nani
fuggono nel bosco della favola intimiditi ormai dalla troppa complessa
artmetica dei dieci anni. I nonni si preparano ad un viaggio verso i paesi dell'ombra senza sapere se ritorneranno. Il tappeto dell'infanzia si logora,
è liso dai passi e macchiato d'inchiostro. Nella cornice della finestra
cambia il paesaggio e cambiano le orbite degli astri. Accanto alla
bambina dalle palpebre chiuse la bambola resta tutta la notte con
gli occhi vanamente aperti: è troppo piccola per seguirla tra i cespugli
dei grandi sogni o troppo vecchia per reggere il passo... E il tempo
fluisce sopra il piccolo mondo, fluisce sul mondo grande... Di tutti
quelli che vivono nella casa solo la bambola resta uguale a se stessa, dopo
un giorno, dopo un anno ingenua dea della preistoria nata prima dell'eternità.
(Veronica Porumbacu da poeti romeni del dopoguerra )
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