MY CHEMICAL ROMANCE

Storie

Lungo il naviglio un uomo e una donna sono abbracciati. Rubano piccoli baci all'altro, baci lenti senza tempo. Uno sguardo detta pause, ora lunghe, ora brevi. Un istante della loro vita insieme a molti che ben presto verranno dimenticati. Momenti che lasciano solo una memoria di ciò che era importante allora. Per se stessi, per chi si aveva tra le braccia.
Poi una vita insieme. Un figlio. Forse due. Quella serata sul naviglio diventa cosi lontana, si ha poco tempo per se, per noi, che non si desiderano più i baci, quelli rubati e brevi. Se uno ci pensa non sa nemmeno quello che vuole. Ciò che culla tra le braccia, che si accarezza mentre si addormenta sembra essere causa ed effetto di ciò che si è dimenticato. Quello che di bello nel suo travaglio la vita ci ha regalato.
Si vorrebbe riprovare l'attesa dell'incontro su quel ponte di mattoni, quando nel mezzo delle faccende quotidiane, tra obblighi e passioni, si pensava al suo viso, a quello sguardo in cui riuscivi a leggere la tua favola e che oggi invece non reggi per vergogna o per rancore. Per ciò che non hai più. Ma che quella sera avresti barattato con tutta te stessa per avere la certezza che fossero quelle le uniche labbra che ti avrebbero sfiorato per sempre. Te che vedevi nel suo grembo le sue stesse emozioni e nel suo sorriso vedevi palpitare il tuo sentimento.
Dimenticate i ricordi più belli per una libertà di solitudine lasciando che la meraviglia, oggi cresciuta e fatta grande, si perda tra le mille debolezze.















Non sempre crescere significa maturare. E non sempre maturità coincide col buon senso.

Si cambia senza sapere cosa si vuol diventare. Spesso ciò che chiediamo alla vita non è quello che vogliamo solo per noi stessi.