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I Web Standards

Post n°2 pubblicato il 16 Maggio 2005 da marygracedgl

Al giorno d'oggi, la cura contro l'obsolescenza, che caratterizza attualmente il 99,9 % dei siti web, è costituita dai Web Standards. Essi rappresentano, infatti, delle tecniche per visualizzare, in maniera egregia, i nostri siti, tramite ogni tipologia di user agent (definizione del W3C, per l'identificazione dei browser e di tutti gli altri terminali Internet), riducendo i costi, la complessità ed i tempi di progettazione e permettendo, allo stesso tempo, la più completa accessibilità ed usabilità dei WebSites. Tali specifiche sono state istituite dal "Web Standards Project", fondato nel 1998, per convincere i produttori di browser a supportare gli standard.

Grazie alle specifiche di tale organizzazione, non è più necessario ricorrere al code forking (ossia creare diverse versioni di codice, una per ogni modalità di visualizzazione dei vari browser), o peggio, a manipolazioni del codice HTML per arrivare ad un apparente buon design della pagina.

Basta apportare delle modifiche (neanche troppo difficili) al codice HTML, ovvero utilizzando al suo posto il codice XHTML (eXtensible HyperText Markup Language), un linguaggio ametà tra l'HTML (HyperText Markup Language) e l'XML (eXtensible Markup Language), e chiamato, per tale motivo, transizionale.

Bisogna, dunque, separare, parzialmente o totalmente, le pagina web in tre parti essenziali:

  1. Struttura (HTML, XHTML, XML);
  2. Presentazione (CSS1, CSS2);
  3. Comportamento (ECMAScript, DOM).

In tal modo, i CSS si occupano della tipografia, dei colori, dei margini e le tabelle XHTML solo del layout di base di ogni pagina.

Non si deve più pensare all'indietro, ma, al contrario, in avanti, verso il futuro!

Ciò che caratterizza l'XML, a differenza dell'HTML, è la coerenza:

  • Tutti i tag devono sempre essere chiusi (anche <p>, <img> e <br>);
  • Tutti gli attributi devono essere racchiusi tra virgolette (<img src="img/header.jpg" alt="Intestazione">);
  • Tutti i tag devono essere scritti in minuscolo, tranne il DOCTYPE.

Funzionando come l'HTML, l'XHTML, quindi, "usa" la coerenza dell'XML, sfruttando, allo stesso tempo, la possibilità di agire su browser "di vecchia e nuova generazione", ma anche su quasi tutti gli altri dispositivi Internet, come i cellulari ed i Palm Pilot, aumentando grandemente l'accessibilità e l'usabilità e diminuendo, in maniera, potremmo dire, inversamente proporzionale, la "pesantezza" del codice, grazie ai CSS.

Oltre agli accorgimenti relativi ai tag ed agli attributi descritti sopra, i documenti XHTML necessitano anche di alcuni elementi che comunicano ai browser come interpretarli e come testarli ai servizi di validazione:

  • Doctype;
  • Namespace;
  • Content-Type.

La dichiarazione di Doctype (Document Type Definition - DTD) descrive la versione di XHTML che si sta usando al servizio di validazione. Tale elemento viene inserito prima di ogni altro tag, all'inizio di ogni documento:

<!DOCTYPE html PUBLIC "-//W3C//DTD xhtml 1.0 Transitional//EN" "http://www.w3.org/TR/xhtml1/DTD/xhtml1-transitional.dtd">

Il Namespace segue il Doctype e serve a rafforzare quest'ultimo. Un Namespace è un insieme di tipi di elementi e nomi di attributi associati ad un DTD ben definito. Tramite il Namespace, dunque, avviene l'identificazione dello stesso, inserendo anche l'URL corrispondente:

<html xmlns="http://www.w3.org/1999/xhtml" xml:lang="it" lang="it">

Infine, il Content-Type specifica il tipo di codifica dei caratteri. Si inserisce nell'<head> di ciascun documento XHTML:

<head><title>Home Page</title><meta http-equiv="Content-Type" content="text/html; charset="ISO-8859-1" /></head>

Personalmente, sono pienamente d'accordo con Jeffrey Zeldman e non capisco affatto i progettisti che continuano ad usare tag deprecated ed a confondere gli elementi visuali con quelli strutturali, ignorando il progresso ottenuto grazie all'XML ed escludendo gran parte degli utenti potenziali dei siti da loro ideati.

Finora avevo usato il vecchio HTML, ma solo perchè non conoscevo ancora il nuovo codice. Adesso penso che non sarebbe molto intelligente continuare ad usare il semplice HTML, ponendo un muro insormontabile tra noi ed il futuro del web!

 
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