LO STRUMENTO MAGICO

laboratorio interattivo di consapevolezza

Creato da lo_strumento_magico il 22/06/2012

INDICE

INDICE
Lo strumento Magico

1.  La Conoscenza di sé

2.L'attenzione divisa

3. stati di consapeovolezza

4. L'identificazione

5. Essenza e Personalità

6. Approfondimento: la frammentazione dell'io

 Commenti al post precedente

7. Ostacoli

8. Una metafora

9. i centri e le funzioni

10. Come funzioniamo?

 

 

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LO STRUMENTO MAGICO - 12 - RICORDARE SE STESSI

Post n°21 pubblicato il 04 Agosto 2012 da lo_strumento_magico

risvegliato

 

Chi è un risvegliato, un santo, un illuminato?...

E' un essere che, pur svolgendo la propria esistenza  nel mondo della dualità, che è  illusorio, vive però stabilmente in uno stato di consapevolezza tale per cui ricorda costantemente chi è.

 Nel lavoro di autoconoscenza il più grande nemico, è la presunzione di sapere, la presunzione di essere già sveglio, mentre ancora siamo completamente identificati con la nostra "macchina biologica". Se vogliamo ricordarci di noi dobbiamo incominciare a interessarci più da vicino alla nostra "macchina" e vedere come effettivamente funziona, in modo da poterci (e poterla) osservare con più consapevolezza.

Possiamo incominciare con un esercizio molto semplice: osservare quando compiamo un'azione, qualunque essa sia, quale funzione si attiva, se l'intellettuale, l'emozionale, l'istintiva oppure la motoria (vedi "Lo Strumento Magico - 9 -). La prima cosa che noteremo è che pur volendo fare questo esercizio e pur avendo stabilito dei tempi per farlo, ci "dimentichiamo" di farlo....

In effetti ricordare sé stessi è un lavoro molto difficile, che dura anni e che solo poche persone riescono a metterlo in pratica 24 ore su 24... sono coloro che chiamiamo santi, illuminati, risvegliati...

 Se vogliamo aumentare la nostra consapevolezza possiamo chiederci spesso durante la nostra giornata: "Ci sono in quello che dico, faccio, penso... " sono presente ai miei pensieri, alle mie azioni?...."

 Possiamo imparare a conoscere noi stessi anche analizzando come viviamo il rapporto di coppia (o anche altri rapporti interpersonali)

   "Uno dei rischi che si corrono all'inizio del rapporto è quello di idealizzare l'altro e costringerci a non vedere i suoi difetti. E' infatti troppo arduo ammettere di esserci innamorati di qualcuno che ha anche dei difetti. Non riusciamo ad amare i difetti dell'altro, quindi chiudiamo gli occhi e li ignoriamo. In seguito però, quando diminuisce la passione, a causa della Legge di Compensazione, l'idealizzazione finisce e i difetti emergono. Allora resteremo profondamente delusi e odieremo ciò che prima avevamo amato, anche se l'altro è rimasto sempre se stesso.

coppia 1

Ma i difetti del partner sono solo una nostra proiezione. Il meccanismo più comune che scatta all'interno della coppia consiste nel proiettare sopra il partner le nostre mancanze; questa è conosciuta come Legge dello Specchio. Quando saremo pronti per amare in maniera incondizionata faremo il contrario; ci focalizzeremo sulle presunte mancanze dell'altro, capiremo che in realtà sono nostre proiezioni e allora ci sforzeremo di vederle con occhi nuovi e amarle, prima dentro di noi e poi nel nostro compagno. Per adesso ci manca il coraggio di farlo.

coppia2

 Nel momento in cui stiamo bene con noi stessi, lasciamo che l'altro sia come vuole essere, non lo critichiamo e non tentiamo di manipolarlo, perché non deve più tamponare i nostri buchi psicologici. Di norma vorremmo cambiare nel partner ciò che inconsciamente non sopportiamo di noi, quando avremo indagato a fondo noi stessi e accettato ogni parte, allora riconosceremo la libertà dell'altro di essere ciò che è.

Inoltre quasi invariabilmente proiettiamo sul partner le caratteristiche dei nostri genitori. Di norma scegliamo un compagno che possiede gli aspetti del genitore che ci ha amato di meno. I lati più immaturi del partner sono simili a quelli che possedevano nostro padre o nostra madre. Se nostro padre era assente avremo un compagno assente, se nostra madre era possessiva avremo una compagna possessiva, se ci siamo sentiti abbandonati troveremo qualcuno che ci abbandona... e così via. Più riusciremo con il tempo a elaborare ciò che abbiamo subito psicologicamente da bambini, meno il nostro partner dovrà corrispondere ai nostri schemi precostituiti.

Ora facciamo un parallelo fra la coppia convenzionale e la coppia essenziale.

Coppia convenzionale - scegliamo il partner secondo standard convenzionali; la bellezza fisica, le capacità intellettuali, la posizione sociale....
Coppia essenziale - scegliamo un partner perché abbiamo un livello evolutivo simile e un obiettivo evolutivo comune. Percepiamo una risonanza direttamente sul piano dell'anima (affinità elettiva). Pertanto diveniamo "compagni sulla Via"

coppia 3

 Coppia convenzionale - basata sulla chiusura: nessuno entra nella sfera di interesse della coppia se non chi può essere utile alla coppia stessa e chi non la mette in pericolo. Di norma riduciamo la frequentazione degli amici.
Coppia essenziale - basata sull'apertura al mondo; ci teniamo per mano, ma al contempo guardiamo avanti verso un obiettivo di natura animica; la crescita interiore e l'aiuto agli altri.

 Coppia convenzionale -cerchiamo unicamente la sicurezza: tendiamo a non fare nuove amicizie o cambiare troppo i nostri interessi, perché questo potrebbe mandare in crisi la coppia. Crediamo che rimanendo nell'ambito del conosciuto ci siano meno pericoli per la nostra unione.
Coppia essenziale - Cerchiamo l'avventura del nuovo.

coppia 4 Coppia convenzionale - Ci sforziamo di corrispondere alle aspettative dell'altro; al contempo lo manipoliamo sottilmente per farlo corrispondere alle nostre aspettative ("Se vuoi che rimaniamo insieme devi fare carriera ... devi diventare più colto ... più pulito..."). Non ci interessa l'evoluzione dell'altro, ma solo il fatto che debba corrispondere ai nostri desideri e alla nostra visione di "coppia ideale".
Coppia essenziale - Evolviamo e aiutiamo l'altro a evolvere come anima, sostenendolo nel suo percorso di crescita.

 Coppia convenzionale - Abbiamo bisogno dell'altro per essere qualcuno e non sopportiamo di stare da soli. Non possediamo una ragione di vita come singoli. Si crea dipendenza.
Coppia essenziale - Ciascuno è un individuo emotivamente autosufficiente e la sua felicità non è assoggettata al legame con l'altro. Talvolta sentiamo anche il bisogno di trascorrere del tempo da soli, lontano dalla famiglia e dal partner. Si crea indipendenza.

coppia 5 Coppia convenzionale - Si stabilisce il possesso, che è un aspetto della personalità: "Tu sei solo mio/a". La libertà che concediamo all'altro è solo finta, perché subordinata alla paura che la nostra personalità possa soffrire a causa delle sue decisioni: "Sei libero di fare quello che vuoi.... A patto che non mi fai stare male!"
Coppia essenziale - Si stabilisce il sentimento di appartenenza,  che è un aspetto dell'anima: sentiamo che l'altro è parte di noi e noi siamo parte di lui, ma riconosciamo al contempo l'assoluta libertà di decisione di entrambi.

 

coppia 6Coppia convenzionale - Noia. Crediamo di sapere già tutto del partner e del nostro rapporto, quindi si crea la routine. La  mancanza di nuovi obiettivi, la ricerca della sicurezza nella ripetizione delle stesse azioni e nella frequentazione degli stessi posti, fanno sì che a un certo punto il rapporto diventi frustrante, anche il rapporto sessuale.
Coppia essenziale - Creatività e avventura. Con ilo trascorrere del tempo e l'evolvere di entrambe le coscienze, si entra sempre più in profondità nel rapporto e si scoprono sempre nuove sfumature dell'amore, nuovi aspetti del partner prima sconosciuti. Questo mantiene viva la passione.

 " La coppia essenziale non deve essere confusa con la dissolutezza e il libertinaggio. La coppia del futuro infatti non è la "coppia aperta" che andava di moda alla fine degli anni '60. Evolvere come coppia non significa cominciare a stare con due o tre uomini/donne contemporaneamente, perché questa sarebbe la distruzione della coppia, non la sua naturale evoluzione. Sarebbe la "libertà di coppia" all'ottava bassa, ossia nel suo aspetto inferiore.

Nella coppia essenziale non si pongono limiti all'amore, per cui ogni anima può provare questo sentimento per più anime contemporaneamente, e sentirsi in coppia con più persone per motivi differenti, ma ci sarà comunque una sola anima che sceglierà come "compagna  sulla Via" in quel dato momento della sua vita. Paradossalmente la coppia essenziale, anche se più libera, è molto più unita di quella convenzionale, proprio perché non si tratta di un'unione fondata sulla paura di perdere l'altro, bensì sul conseguimento di obiettivi che si trovano più in alto di entrambi." (Salvatore Brizzi "Risveglio" pag 216 e segg.)

RICORDARSI DI SÉ SIGNIFICA VIVERE REALMENTE,

MENTRE IDENTIFICARSI CON LA PERSONALITÀ

SIGNIFICA RIPIOMBARE NELL'ILLUSIONE DELLA NOSTRA MACCHINA BIOLOGICA.

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